Probabilmente la locuzione latina “Vox populi, vox Dei” rapportata al fatto che noi fiorentini ce la tiriamo un po’ per la potenza della nostra Storia, magari è calzante però è davvero difficile non compiacersi e sentirsi onorati in certe occasioni come l’ultima, in ordine temporale, nella Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio per la presentazione dell’edizione di tre volumi in cofanetto della Casa Editrice Leo S. Olschki. In 1582 pagine sono riuniti, per per la prima volta, i codici fondamentali del diritto municipale del Quattordicesimo secolo, testi che rappresentano uno straordinario monumento della cultura politica fiorentina e della lingua italiana nelle sue forme più antiche.

Infatti, il prezioso cofanetto curato da Federigo Bambi, Francesco Salvestrini e Lorenzo Tanzini, comprende nell’ordine lo Statuto del Capitano del Popolo preceduto da tre ampie introduzioni di carattere storico e linguistico, lo Statuto del Podestà e infine un terzo volume che ospita i diversi indici, nonché l’analisi linguistica dei lemmi in volgare occorrenti nel testo statutario.

La volgarizzazione dei due precedenti latini (gli Statuti del Capitano del Popolo e gli Statuti del Podestà), che fin dalla sua prima realizzazione ebbe l’intento di rendere il diritto cittadino accessibile alla lettura di tutti i fiorentini, rappresentò un’impresa di grande impatto politico e comunicativo, con cui il comune di Firenze intese sottolineare la forza e la vitalità dell’identità urbana.

Il lavoro di traduzione, opera complessa e delicata per la ricchezza e il significato strategico del testo, fu affidato a una penna illustre: quel ser Andrea Lancia, notaio con intensa carriera politica alle spalle e di grande spessore culturale, che fin dalla gioventù si era dedicato a volgere in volgare opere classiche e che tra i primi si era messo a commentare la Comedia di Dante e a divulgarne il testo.
Il progetto di edizione che una équipe di studiosi ha realizzato, su iniziativa della Deputazione di Storia Patria per la Toscana, per la prima volta dopo oltre seicentocinquant’anni mette a disposizione uno straordinario documento sulla vita del tempo in tutti i suoi risvolti, raccontata e regolata nello statuto con la freschezza della prosa volgare. Inoltre l’elemento linguistico ha un ruolo decisivo: lo statuto è uno dei più antichi documenti dell’italiano nell’ambito del diritto per una grande città comunale.

Dettagli

Gli Statuti della Repubblica fiorentina del 1355 in volgare
a cura di Federigo Bambi, Francesco Salvestrini, Lorenzo Tanzini
indici a cura di di Federigo Bambi e Piero Gualtieri

Casa Editrice Leo S. Olschki
Isbn 9788822267825

  • Volume I   Statuto del Capitano del Popolo
    pagine 648 con 8 tavole a colori
  • Volume II  Statuto del Podestà
    pagine 654 
  • Volume III Indici
    pagine 264