È un po’ il riflesso di Pavlov, un po’ l’autorevolezza del nome e il ricordo del piacere nell’aver già letto qualcosa di suo, ma quando vedo un libro di Attilio Brilli io devo averlo. Per cui, appena adocchiato in vetrina mi è subito presa un’irrefrenabile voglia di leggere ancora i suoi racconti sul viaggio e i viaggiatori tra Sette e Ottocento. Sì, perché per Brilli, che è in Italia tra i massimi esperti (ma potrei anche dire IL massimo esperto) di letteratura di viaggio, è da solo una garanzia. Stavolta, con la collaborazione di Simonetta Neri, ha scelto di dedicarsi alle donne e ha dato alle stampe Le grandi viaggiatrici del Grand Tour. Storia, amori, avventure (Il Mulino).
Scelta azzeccatissima, perché, nonostante le viaggiatrici fossero certamente meno dei loro colleghi, spocchiosi milordi uomini, i loro viaggi si connotano in maniera del tutto peculiare. E tutto questo perché non sono mai state viaggiatrici passive, ma si sono messe in moto per loro precisa volontà, coscienti che quello che le aspettava “nessuna aveva preso a sbadigliare durante la visita alle gallerie d’arte, agli studi di rinomati artisti o alle chiese dei dannati papisti; quasi nessuna aveva considerato con diffidenza usanze e costumi diversi da quelli del proprio paese; e non tutte avevano guardato dall’alto in basso, con sprezzante sussiego, la folla indigena che attorniava le loro carrozze”. Insomma, un’attitudine mentale di certo più aperta, più curiosa, meno preda dei pregiudizi. Ed è così che spesso il viaggio diventa, com’è giusto che sia, una parte cruciale della vita di chi lo compie, quasi una dichiarazione d’indipendenza. Da Anna Jameson a Mary Shelley, da Anne-Marie du Boccage (che è combattuta tra il desiderio di conoscere e il dispiacere di lasciare a casa marito e amici) a Marguerite Blessington (che, esclusa dall’eredità del marito, vende le sue relazioni di viaggio per rendersi indipendente), vorremmo partire assieme a tutte le donne che si incontrano in questo viaggio.

Attilio Brilli, con Simonetta Neri
Le viaggiatrici del Grand Tour. Storie, amori, avventure
pp. 243

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