Nel 1935 il celebre storico dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti, assieme all’altrettanto celebre archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli, fondavano «Critica d’Arte». Grazie anche all’interessamento di Giovanni Gentile, la rivista si impose in quel fragile periodo della storia italiana come uno dei più significativi periodici di storia dell’arte, affrontando ad ampio raggio temi dell’arte figurativa spazianti dall’antico al contemporaneo, e prendendo come punto di partenza l’estetica crociana. Del resto proprio il titolo della rivista è una citazione metodologica alla Critica di Benedetto Croce che Ragghianti conobbe di persona in quegli anni.
Ancora oggi «Critica d’Arte», nota tra gli specialisti per le pagine qualificate sulle quali pubblicarono illustri studiosi come Adolfo Venturi, Cesare Brandi e Roberto Loghi, è una delle più longeve riviste del nostro Paese.
Grazie al superamento di alcuni problemi economici che hanno messo a rischio la continuazione delle pubblicazioni a seguito dell’esaurirsi, nel 2018, dell’attività fiorentina dell’Università Internazionale dell’Arte proprietaria della testata, «Critica d’Arte» è entrata oggi nell’ambito dell’attività dell’istituzione lucchese fondata nel 1981 dallo stesso Carlo Ludovico Ragghianti e da Licia Collobi, storica dell’arte, moglie e collaboratrice stretta dello studioso.
Con il trasferimento del patrimonio culturale e documentario della rivista alla Fondazione Ragghianti, dopo due anni di pausa nel 2019 «Critica d’Arte» ha avviato quindi la sua nona serie di edizione in una veste rinnovata.

Pubblicata in coedizione dalle Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte e dall’Editoriale Le Lettere, la rivista, diretta oggi dall’architetto Francesco Gurrieri, mantiene il suo originario formato, introducendo un’articolazione in parte aggiornata alla quale si accompagna l’adozione di norme redazionali e di referaggio più perentorie.
Fedele alla linea indicata dal fondatore le pagine della rinnovata rivista, spaziando dal mondo antico al contemporaneo, accolgono contributi diversificati che vanno dalla storia dell’arte a quella della critica, passando per architettura, design, museologia, restauro e cinema.

Venendo allo schema della rivista, mentre nei Saggi di apertura vengono trattati argomenti di più ampio respiro, in Note gli studiosi proponenti mettono a fuoco alcuni argomenti brevi e puntuali. Si conclude poi con Biblioteca, dedicata alle recensioni di libri e cataloghi, e con l’importante sezione Osservatorio che accoglie interventi su temi di politica e attualità culturale, universitaria, tutela del patrimonio, offrendo inoltre recensioni e opinioni ragionate su alcune importanti esposizioni dei nostri giorni.
Dichiarandosi una rivista aperta, «Critica d’Arte» lancia una call for papers permanente, accogliendo per la pubblicazione contributi in italiano, inglese, francese e spagnolo.

Didascalie immagini

  1. Copertina di Critica d’Arte Nona serie LXXVII anno, gennaio-giugno 2020
  2. Albrecht Dürer, Melencolia 1, bulino, 1514. 
    © Archivio fotografico Musei di Arte Antica, Ferrara
    Critica d’Arte Nona serie LXXVII anno, gennaio-giugno 2020, Pagina 37
  3. Osvaldo Licini, Angelo ribelle su fondo rosso scuro, 1946, cm 72×95, 
    © Siae 2019. Ascoli Piceno, Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini” a confronto con la riflettografia infrarossa in falso colore (1050-1300-1600 nm) realizzata con scanner multispettrale del CNR-INO di Firenze e ruotata novanta gradi in senso orario. 
    Critica d’Arte Nona serie LXXVII anno, gennaio-giugno 2020, Pagina 97

IN COPERTINA
Particolare dell’opera di Osvaldo Licini sulla copertina del volume