Una bambina, Josie, la sua mamma, il giovane vicino di casa Rick, cresciuto con Josie e che forse per lei è qualcosa di più di un amico del cuore. E poi il padre Paul che non vive più in famiglia, una zelante e arcigna domestica, i rapporti con gli altri adolescenti, non sempre semplici, e poi, ultima ma non ultima l’amica del cuore, sempre un passo dietro Josie, sempre attenta ai suoi bisogni e ai suoi sentimenti.
Una storia come tante solo che l’amica del cuore di Josie, Klara, non è una ragazza come le altre ma un AA, cioè un robot con sembianze umane (ma anche con sentimenti umani ??).
Josie e Klara si sono viste e subito si sono piaciute, proprio come le amicizie che magari abbiamo avuto la fortuna di vivere da bambini o anche da adulti. Fin dall’incrociarsi dei loro sguardi: Josie davanti alla vetrina di un negozio del centro città e Klara che di quella vetrina era spesso ospite, perché ormai appartenente a una serie di robot non più nuovissimi e quindi in attesa di essere venduta per fare posto a macchine più performanti.
Klara viene finalmente acquistata da Chrissie la madre di Josie, non prima però di aver superato una prova, che si può definire drammatica, durante la quale al robot sarà anche chiesto di imitare Josie e la sua “particolare” andatura. Questa “prova” richiesta da Chrissie a Klara, se a una prima lettura ci lascia un po’ sconcertati, perché non se ne capisce il senso, se non forse quello di verificare l’attitudine del robot a prendersi cura di Josie, diviene poi il primo segnale del vero motivo per cui Klara potrebbe essere stata acquistata. Sì, perché Josie è una bimba affetta da un grave male e Klara “pare” essere l’utile balocco (un assistente robotico) acquistato per renderla felice ma al contempo accudirla e proteggerla.
Ovviamente non vi svelerò altro, perché il romanzo Klara e il sole del Nobel Kazuo Ishiguro, prima di tutto è una bellissima storia di amore e amicizia, tra umani, tra umani e robot antropomorfi, tra robot che provano sentimenti umani, tra Klara e il sole. Questo lo scoprirete, ma quello che secondo me rende questo libro da non perdere è che, come spesso succede (si pensi a Ian McEwan con Macchine come me) la fiction, la letteratura, l’arte ci aiuta a immaginare il futuro, a riflettere su ciò che ci aspetta domani, nel futuro, specie quando quel futuro è forse già arrivato.
Un futuro, anzi anche questo già un presente, in cui le macchine si prenderanno cura degli umani e in cui, facendo ricorso a un proprio sentimento che non ho paura a definire “religioso”, cercheranno di fare un patto con il Sole per salvare una bambina mettendo a repentaglio la propria “vita”. Certo un futuro anche un po’ distopico in cui le macchine toglieranno lavoro alle persone (ma non è già successo in ogni epoca ???) e in cui gli umani potrebbero essere tentati di chiedere e rivolgere amore a “non umani” (ma anche questo non sta già succedendo ??? Si pensi al rapporto tra uomo e animali da compagnia).
Un futuro, anzi un presente, in cui uno dei personaggi dice: “Non è di fede che hai bisogno. Solo di razionalità”.
Ma è proprio così?

Dettagli

Kazuo Ishiguro
Klara e il Sole
(traduzione di Susanna Basso)
Torino, Einaudi
pagine 280
Isbn 9788806248758