“Brotherhof”, nuova pubblicazione della Auand, è un disco in cui contrappunto e groove viaggiano di pari passo in un ottimo equilibrio. Il duo composto da Antonello Del Sordo alla tromba e da Mattia Dalla Pozza al sassofono intreccia linee melodiche asciutte e scarne ma sempre puntuali. Lo si ascolta bene nella title track: l’incastro tra i fiati è gestito con un profondo senso di interplay, senza abbellimenti, essenziale; l’atonalità della melodia crea tensioni che si risolvono in un continuo incresparsi e stendersi. Il groove invece è granitico, affidato alla salda batteria di Giovanni Minguzzi e al basso di Luca Grani che fanno da collante fra le sezioni.
Il rapporto fra scrittura e improvvisazione ricorda quello dell’Art Ensemble of Chicago. I cambi di atmosfera di Stag do, ad esempio, sono bilanciati da elementi distonici: su un ambiente spigoloso Dalla Pozza utilizza un suono desmondiano sviluppando però l’assolo in piena libertà; d’altro canto Del Sordo condisce uno swing più tradizionale – lanciato da un tema solenne e minaccioso – con effetti elettronici. Questo rapporto fra innovazione e tradizione si percepisce anche in Ebbola nella dicotomia in perfetto equilibrio fra lo stile assolutamente moderno dei temi e dei soli e una vena tradizionale nelle armonie e nella conduzione dell’accompagnamento.
Un’ironia sottile serpeggia in Soul Stuff – così vicina a Mercy Mercy Mercy di Zawinul – e in In A Sentimental Mood. Lo standard di Ellington viene trattato in maniera quasi fusion con un assolo di tromba che evoluisce munita di wha-wha. Meno interessante la versione trasfigurata di Bocca di rosa, realizzazione intelligente che però ci ricorda quanto sia difficile reinterpretare le composizioni di Fabrizio De André.
Più tradizionali sono invece l’ampio e cantabile Aerei di carta – omaggio al maestro degli anni di studio rodigini Marco Tamburini, realizzato insieme al pianista Stefano Onorati – e First, una ballad vellutata nella quale il rapporto tensione/distensione propende decisamente per il secondo elemento.
“Brotherhof” è un disco minimalista. Il termine non deve essere inteso in senso storico come sinonimo di ciclico o rimandare ad atmosfere immobili; piuttosto minimalista in quanto riesce a ottenere il massimo effetto con il minimo elemento. La semplicità è portata alle estreme conseguenze nella capacità di cogliere l’essenziale della musica d’insieme. Bellissimo lavoro.
Dettagli
Tracklist
1. Stag do
2. Ebbola
3. Bocca di rosa
4. Brotherhof
5. In a sentimental mood
6. Soul stuff
7. Aerei di carta
8. First
Personnel
Antonello Del Sordo, tromba, flicorno e live electronics
Mattia Dalla Pozza, sassofono
Luca Grani, basso
Giovanni Minguzzi, batteria
Stefano Onorati, pianoforte Rhodes