In attesa di visitarla e raccontarvi la straordinaria mostra in corso al Rijksmuseum di Amsterdam dove, fino al 4 giugno, sono riunite per la prima volta ventotto delle trentacinque opere giunteci di Johannes Vermeer (1632-1675) – il maestro della luce e dei particolari i cui dipinti sono soprattutto noti per le scene interne tranquille e introspettive, per l’utilizzo, senza precedenti, di luce brillante e colorata – in un viaggio nei Paesi Bassi suggeriamo la tappa di Delft dove nacque, lavorò e trascorse tutta la sua esistenza.

Un itinerario alla scoperta dei luoghi che ispirarono i suoi capolavori, tra cui il più celebre, Ragazza con l’orecchino di perla, conosciuta anche come Ragazza col turbante realizzato tra il 1664 e il 1667, oggi conservato al Mauritshuis dell’Aia. Infatti, basta iniziare a passeggiare per Delft per entrare immediatamente nelle atmosfere rese universali da quei minuziosi gioielli. Il centro storico, l’Oude e la Nieuwe Kerk (Chiesa Vecchia e Chiesa Nuova), i canali, le particolari dimore secentesche, riportano il visitatore al Diciassettesimo secolo in un percorso dalla casa dove realizzò la famosa Veduta di Delft alla sede della Corporazione di San Luca dove si riuniva con gli artisti dell’epoca.

Durante i preparativi per la mostra ‘La Delft di Vermeer’ al Museo Prinsenhof, sono emerse due nuove scoperte biografiche su Johannes: la prima è dell’ex archivista Bas van der Wulp di ‘Erfgoed Delft’ che ha lavorato all’archivio per oltre quarantacinque anni trovando una nota, finora sconosciuta, nel registro delle sepolture dell’Oude Kerk dove appare chiaro che l’artista ebbe un lussuoso funerale. La menzione afferma ’16 dicembre (1675): Johan Vermeer, pittore dietro il N[ieuwe] Kerck aen de O[ude] Langendijck. tomba propria. 14 portatori, 1 suono di campana. 8 figli minorenni, 3 figli maggiorenni”.
Si consolida l’ipotesi che la ricca suocera abbia pagato il funerale, infatti, Van der Wulp ha dichiarato: ‘Probabilmente la suocera voleva solo anticipare le spese del funerale di Vermeer alla figlia e a quel tempo non era ancora a conoscenza della misera situazione finanziaria che si era lasciato alle spalle: tre anni dopo il disastroso 1672, era senza un soldo’.

La seconda, in un documento dell’archivio sulle richieste di rimborso dei danni, il dipendente Babs van Eijk ha scoperto che la madre di Vermeer, Digna Baltens, ricevette un risarcimento per quanto subito alla locanda ‘Herberg Mechelen’ dopo il devastante disastro dell’esplosione della polveriera del 1654. Anche la locanda Mechelen subì dei danni e il consiglio comunale pagò un risarcimento a Digna che la gestiva dopo la morte del marito. Il documento d’archivio con i rapporti sui danni era noto, ma non che la donna avesse ricevuto un risarcimento.

Iniziamo quindi il percorso attraverso dodici tappe:
- Museo Prinsenhof Delft
Qui, sempre fino al 4 giugno, è allestita la mostra La Delft di Vermeer e, per la prima volta, la vita di Johannes, il suo mondo e il suo legame con Delft, costituiscono il tema centrale di una evento espositivo con i capolavori dei suoi contemporanei insieme alle famose maioliche di Delft, i celebri arazzi e tanti oggetti d’archivio (tra cui i due originali delle recentissime scoperte) e documenti personali dell’epoca per una panoramica completa del clima artistico, intellettuale e sociale.
- Corporazione di San Luca
Durante il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, Voldersgracht 21 fu la sede della Corporazione di cui Vermeer, seguendo le orme del padre, divenne membro nel 1653. Pittori di belle arti, pittori decorativi, artisti del vetro colorato, scultori, incisori, ceramisti, tipografi e mercanti d’arte potevano diventare membri della gilda. Oggi vi ha sede il Vermeer Centrum Delft con l’intero corpus di opere di Johannes in perfette riproduzioni a grandezza naturale.
- Oude Kerk (Chiesa Vecchia)
Johannes morì dopo appena due giorni di malattia e fu tumulato nella tomba di famiglia (della suocera) dove erano già sepolti alcuni figli che lo avevano preceduto. Vi rimase fino all’esumazione del Diciannovesimo secolo quando la sua opera divenne sempre più nota e molti visitatori accorsero alla chiesa in cerca della tomba dell’artista. Nel 1975 una piccola lapide è stata collocata per segnare l’ultima dimora, poi sostituita nel 2007 per commemorare il terzo centenario della sua scomparsa.
- Veduta di Delft
Il dipinto Veduta di Delft è il paesaggio urbano più famoso dell’Olanda del Diciassettesimo secolo, mostra il porto dal lato sud ed è realizzato da una casa al piano superiore sull’Hooikade. L’alternarsi di luci e ombre, l’impressionante cielo nuvoloso e i sottili riflessi nell’acqua lo rendono un capolavoro assoluto, una vista ancora ammirabile dal luogo esatto a dieci minuti a piedi dal centro.
5. Oostpoort (Porta Orientale)
Tutti conoscono la Porta di Rotterdam, anche se è scomparsa da quasi due secoli, proprio perché ben documentata in tutto il suo splendore sempre nella Veduta di Delft, con le sue due guglie la porta era molto simile alla maestosa Oostpoort, l’unica porta della città ancora esistente utilissima per immaginare le dimensioni di quella perduta.
- La Stradina di Vermeer
Esistono diverse teorie sulla posizione esatta de La Stradina. Nel novembre 2015, lo storico dell’arte Frans Grijzenhout ha suggerito che l’edificio sulla Vlamingstraat sia la corretta posizione. Il quartiere in cui all’epoca si trovava la Vlamingstraat era popolare e ci vivevano anche artigiani e commercianti. La casa raffigurata nel famoso dipinto era quella di una zia di Johannes.
- Nieuwe Kerk (Chiesa Nuova)
La maggior parte della vita dell’artista ruotava intorno al Markt (Piazza del Mercato). La Nieuwe Kerk e il Markt avevano quindi un significato speciale. Venne battezzato proprio in questa chiesa il 31 ottobre 1632 ed è anche il luogo in cui furono sepolti alcuni membri della sua famiglia tra cui la moglie, la sorella, i genitori e il nonno paterno.
- Beestenmarkt 26
Johannes non visse mai al Beestenmarkt (Mercato del Bestiame) mentre il padre, Reynier Jansz (che adottò il cognome Vermeer solo a partire dal 1640) vi nacque nel 1591 e vi trascorse dai sei ai diciassette anni, nella locanda De Drie Hamers (I Tre Martelli), per poi partire per Amsterdam dove studiò prima di fare ritorno al Beestenmarkt insieme alla moglie; la famiglia vi resto per molti anni e vi nacque Geertruyt, sorella di Johannes.
- Voldersgracht 25
Johannes, invece, nacque nel 1632 nella locanda del padre De Vliegende Vos (La Volpe Volante) in Voldersgracht 25/26. Reynier era sia un locandiere che un commerciante d’arte, e mantenne buoni rapporti con pittori locali come Pieter de Hooch e Carel Fabritius. Nel 2018 la locanda De Vliegende Vos è stata riportata al suo antico splendore con esclusive camere d’albergo e, dallo scorso febbraio, è possibile visitarla anche per bere solo una tazza di caffè.
- Paardenmarkt (Mercato dei Cavalli)
Il 12 ottobre 1654 ebbe luogo la tragedia del Delftse Donderslag (Rombo di Tuono di Delft). Dove ora si trova il Paardenmarkt, un tempo sorgeva la Kruithuis, la polveriera e, quando questa esplose, metà della città finì in rovina. Il pittore Carel Fabritius era un buon amico, nonché fonte di ispirazione di Johannes, vivendo proprio in Doelenstraat, come la maggior parte delle persone che vi abitavano, morì nell’esplosione. Era stato uno degli apprendisti di Rembrandt tra il 1641 e il 1643 e si trasferì a Delft nel 1650. Dipinse ritratti, vedute della città e il famoso Il Cardellino.
- Oude Langedijk 25
Tra il 1660 e il 1675, Johannes visse con sua moglie, Catharina Bolnes e i quindici figli nella casa della ricca suocera, Maria Thins. Vi rimase per circa quindici anni dipingendo lì la maggior parte delle sue opere.
- Doelenplein
Nel diciassettesimo secolo, chi era considerato facoltoso, doveva diventare un membro della Schutterij (la Guardia Civica) e Johannes lo era. In piazza Doelenplein si trovava il Doelen (l’edificio dove si riunivano); nello Schuttersboek (Libro della Guardia Civica) del 1674, Johannes è elencato come membro del primo squadrone (piccola unità di cavalleria tattica) dell’Oranje Vendel. Quest’appartenenza gli offriva l’opportunità di conoscere collezionisti e potenziali clienti. Non sappiamo quando il pittore iniziò a farne parte, ma era solito incontrarsi con gli altri membri proprio nel luogo in cui oggi si trova Doelenplein.

Per completare l’immersione vale la pena assaggiare la birra “Ragazza con l’orecchino di perla” magari insieme al “Panino Vermeer”.