“Era un vecchio onesto fanale a olio, che aveva fatto il suo dovere per anni ed anni, e che ora doveva andare in pensione. Pendeva per l’ultima sera al suo posto, e rischiarava la strada. Gli pareva d’essere una vecchia ballerina di teatro, che ballasse per l’ultima volta, sapendo che da domani in poi sarebbe rimasta dimenticata nella sua soffitta”.
(Hans Christian Andersen, Il vecchio fanale)
Se nella fiaba di Hans Christian Andersen il “vecchio fanale” finisce malinconicamente ad arrugginire in un angolo, nel cuore della città polacca di Wroclaw (Breslavia), il quartiere attorno alla cattedrale ha assunto un aspetto fiabesco con il ripristino dell’illuminazione mediante lampioni a gas, la cui prima accensione risale al 1843. Quando scende la sera, la figura imponente del latarnik, avvolto in un ampio mantello e con in testa il cappello a cilindro, fa risuonare il suo passo cadenzato sull’antico lastricato, sostando davanti a ciascun lampione a gas, dove ripete il rituale dell’accensione.
La tecnica si è modernizzata, il lampionaio è stato dotato di un grande accendino piezoelettrico montato sull’asta che una volta culminava con lo stoppaccio ardente usato per accendere il gas, ma resta immutata la suggestiva visione delle fiammelle che tornano a risplendere una dopo l’altra lungo le antiche vie: la loro tenue luce si riflette sulle acque dei numerosi canali in cui si ramifica l’Oder attraversando il centro antico di Wroclaw, distribuito su numerose isole collegate tra loro da ben centoventi ponti.
Il lampionaio finisce il suo giro, passando dall’uno all’altro dei centotre lampioni rimasti in attività. giro che ripeterà quando le prime luci dell’alba faranno apparire sbiadite e inutili le fiammelle a gas; intanto, mentre le ombre della sera scendono dai tetti, sembra prendere vita il popolo degli gnomi, piccoli abitatori delle vie di Wroclaw, ed è come se per incanto ciascuno di essi tornasse alle attività in cui è stato immortalato nel bronzo. Più in alto di tutti, lo “gnomo del gas”, collocato dieci anni fa proprio dalla Società del Gas accanto alla lanterna di un lampione sul ponte Tumski, sorveglia l’andirivieni degli innamorati che hanno eletto questo ponte come luogo di consacrazione del proprio amore, fissando alle ringhiere una selva di lucchetti.
Gli gnomi di Wroclaw, questi minuscoli personaggi dall’apparenza innocua e fiabesca – diffusi in numero crescente nel centro cittadino e divenuti un’attrazione turistica con tanto di sito web dedicato e relativa mappa per la “caccia allo gnomo” – sono stati protagonisti di una pagina recente della storia polacca; silenziosi strumenti e testimoni di un nuovo revival dell’ottocentesco motto anarchico: “La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà”, che dette vita alla geniale e coraggiosa animazione di eventi in stile Dadaista-surrealista per le vie della città, veri e propri flash mob ante litteram.
Nel 1981 veniva fondata a Wroclaw Pomerańczowa Alternatywa (Alternativa Arancione), un movimento anarchico underground ispirato al dadaismo e al surrealismo, che si poneva in opposizione al regime e alla situazione sociale polacca dell’epoca. Il fondatore, Waldemar Fydrych – detto “il Maggiore”, perché si era presentato all’udienza del processo come obiettore di coscienza in divisa con i gradi di maggiore dell’esercito – aveva scelto simbolicamente il colore arancione, proponendo il suo movimento come un’alternativa al rosso del regime comunista e al giallo che simboleggiava la Chiesa. Il gruppo iniziò a dipingere gnomi sulla vernice con cui le autorità di polizia coprivano gli slogan antigovernativi, tracciati nottetempo sulle facciate delle case. L’iniziativa si diffuse anche in altre città della Polonia, e ben presto gli gnomi dipinti superarono il migliaio; un’attività non priva di rischi in un periodo in cui era in vigore la legge marziale, e che portò a numerosi arresti fra gli attivisti.
Frydrych aveva organizzato il primo happening nel 1985, ma la manifestazione che sollevò notevole clamore anche a livello internazionale si tenne nel 1987, durante il festival del Teatro di Wroclaw, quando Alternativa Arancione dette vita all’azione nota come la Distribuzione di carta igienica o anche Chi ha paura della carta igienica? Un gesto polemico e irrisorio, in un momento in cui i generi di consumo più comuni scarseggiavano. Come risultato Frydrych venne arrestato nel marzo del 1988, ma poco dopo, nel mese di giugno dello stesso anno, il centro della città fu invaso da oltre diecimila persone che marciavano indossando berrettini da gnomo di colore arancione e che al grido di “Non c’è libertà senza gli gnomi” dettero il via alla cosiddetta “Rivoluzione degli gnomi”, trovando le autorità impreparate a gestire la situazione; sosteneva infatti Frydrych: “Ma come si fa a prendere sul serio un ufficiale di polizia quando ti chiede perché hai partecipato a una riunione illegale di gnomi?”
In ricordo delle iniziative di Alternativa Arancione, nel 2001 fu collocato nel centro di Wroclaw il primo gnomo di bronzo, dando inizio a una serie che oggi conta 165 elementi: almeno questa è la cifra ufficiale, ma si dice che stiano a poco a poco comparendo in molti luoghi della città gnomi “clandestini”, di provenienza sconosciuta. Gli gnomi sono rappresentati in tutte le attività umane, ricreative e lavorative, dei giorni nostri: chi lavora al computer o preleva denaro dal bancomat, chi dorme e chi si accinge a fare un bagno nel fiume, chi s’impegna in fatiche improbe e chi si affaccia tristemente dietro le sbarre di una prigione; il più conosciuto è lo gnomo Życzliwek, che dà il benvenuto ai visitatori sulla piazza principale della città vecchia e che è addirittura titolare di un proprio profilo Facebook.
Percorrendo le vie e le piazze di Wroclaw bisogna guardare con attenzione agli angoli dei palazzi e nei luoghi più defilati per riuscire a individuare questi piccoli personaggi, straordinarie presenze scaturite dal mondo delle fiabe ma ormai consegnate alla storia: nel 2005 a Waldemar Frydrych e al suo movimento il Parlamento Europeo di Bruxelles ha dedicato una mostra documentaria, con un’iniziativa che appare scaturita da una sorta di corto circuito di puro sapore surrealista, coerente con quanto Frydrych aveva scritto nel suo Manifesto del Socialismo Surrealista: “i politici sono sempre stati dei grandi surrealisti”.
Didascalie immagini
- La cattedrale di Wroclaw vista dal ponte Tumski
(© Donata Brugioni) - L’edificio dell’Università si specchia nelle acque di uno dei numerosi rami dell’Oder che attraversano il centro di Wroclaw e contribuiscono al suo fascino
(© Donata Brugioni) - Il lampionaio di Wroclaw durante il suo giro serale
(© Donata Brugioni) - Lo “gnomo del gas” su un lampione del Ponte Tumski
(© Donata Brugioni) - Uno dei primi gnomi dipinti sulle facciate di Wroclaw negli anni Ottanta del secolo scorso
(fonte) - Gli gnomi di Wroclaw sono intenti alle varie attività umane e dotati di caratteristiche individuali che includono anche le disabilità
(© Donata Brugioni) - Lo gnomo Życzliwek accoglie i visitatori sulla piazza principale della città vecchia a Wroclaw
(© Donata Brugioni)
IN COPERTINA
L’Università di Wroclaw riflessa nelle acque di uno dei rami dell’Oder
(© Donata Brugioni)
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