Tra gli artisti che hanno reso grande la scuola pittorica bolognese vi è certamente il centese Guercino, al secolo Giovanni Francesco Barbieri. Se già da bambino l’artista mostrò quel problema all’occhio che determinò il soprannome col quale divenne noto, ugualmente precoce fu il talento pittorico che lo rese uno dei grandi esponenti italiani della pittura barocca.

Autore di grande modernità, Guercino seppe infondere alla componente naturalistico-classicista bolognese un’intensa forza espressiva caratterizzata, anche nelle opere di carattere religioso, da una grande attenzione per la dimensione umana.
La fama riscossa dall’artista fu tale da fargli vantare un notevole parterre di mecenati, così come emblematica fu l’ambizione di molti collezionisti che cercavano di possedere opere di diversi periodi della carriera di Guercino, dando un’importante spinta a quel florido mercato di copie che venivano realizzate all’interno dello studio dell’artista.

Autore prolifico a capo appunto di un ancor più prolifico atelier, Guercino disseminò diverse opere nelle collezioni e nelle chiese bolognesi ed oggi, grazie al progetto “Itinerari Guerciniani” promosso dal Comune e dalla Città metropolitana di Bologna assieme al Regione Emilia-Romagna e al Comune di Cento, molte di loro sono riunite da un ideale filo rosso che permetterà al pubblico, attraverso una serie di itinerari e proposte culturali, di avvicinarsi ai capolavori del maestro diffusi nel territorio.
Tra i vari appuntamenti in programma, uno dei più importanti avrà luogo proprio nel corso del mese di novembre quando verrà riaperta, dopo il sisma del 2012, la Pinacoteca di Cento intitolata all’artista.
Parte integrante del palinsesto sono inoltre le mostre ospitate in alcune istituzioni culturali bolognesi, percorsi espositivi che non intendono solamente descrivere l’opera e le caratteristiche stilistiche dell’arte di Guercino, bensì approfondiscono alcuni importanti aspetti legati all’attività e alla struttura dell’atelier dell’artista, definendone i rapporti con il tessuto culturale dell’epoca.

Presso la Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’arte di Bologna a Palazzo d’Accursio è visitabile fino al 26 novembre la mostra “Guercino e i suoi allievi. Dalle ‘teste di carattere’ ai ritratti”. L’attenta descrizione dei volti e soprattutto delle espressioni dei protagonisti di Guercino rimanda infatti alla pratica comune agli artisti del tempo di studiare dal vero pose ed espressioni creando volti ideali, “testa di carattere” appunto, pronte per essere utilizzate all’occorrenza.
Attraverso l’esposizione di opere degli allievi, la mostra permette inoltre di verificare quanto la pittura di ritratto fosse fiorente all’interno dell’atelier di Guercino, genere apprezzato da una committenza che vedeva così ben valorizzato il proprio status sociale.

Un ulteriore approfondimento di questi temi giunge inoltre dalla mostra “Guercino nello studio” recentemente inaugurata presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, istituzione che conserva alcuni dei più significativi dipinti realizzati dall’artista.
I sistemi di produzione della bottega di Guercino, dalla progettazione sino alla conclusione dell’opera, vengono descritti in mostra alla luce di alcuni approfondimenti tecnico-diagnostici e delle informazioni desunte da inedite testimonianze d’archivio.

Se già Ludovico Carracci aveva descritto Guercino con parole di cui non avevamo modo di dubitare: “gran disegnatore e felicissimo coloritore”, tale affermazione è oggi ulteriormente avvalorata dalle indagini tecnico-scientifiche condotte dal Laboratorio Diagnostico per i Beni Culturali dell’Università di Bologna, che hanno dimostrato come il pittore dipingesse spesso alla prima e senza apportare particolari modifiche in corso d’opera.
Punto nodale dell’esposizione è inoltre la presenza in mostra del Libro dei conti dell’artista che, oltre ad essere uno dei rari esemplari di questo tipo giunti a noi nella sua versione originale, documenta il lavoro di Guercino dal 1629 sino alla morte avvenuta nel 1666.

Dal ricco percorso espositivo si apprende inoltre in modo chiaro come il successo raggiunto da Guercino rese necessaria la presenza nel suo atelier di artisti di valore capaci di assorbire parte delle commissioni del maestro, offrendo inoltre alla clientela la possibilità di acquistare dipinti che spaziavano dalla pala d’altare, ai paesaggi, ai ritratti, alle nature morte e fino appunto alle copie. In questo modio lo studio di Guercino, molto attento a quelle che oggi chiameremmo “strategie di mercato”, divenne una delle aziende artistiche più moderne e funzionali dell’epoca.

Ultimo interessante appuntamento che segnaliamo è la mostra “La musica “ritrovata” di Guercino” che, dal 7 novembre al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, espone al pubblico le cinque carte appartenenti a Padre Martini, istitutore del giovane Mozart a Bologna, sulle quali il letterato Francesco Algarotti a fine Settecento aveva riportato le arie musicali affrescate dal giovane Guercino sulle pareti della camera della musica in casa Pannini a Cento, affreschi dei quali oggi rimangono solo alcuni fregi.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Guercino (Giovanni Francesco Barbieri – Cento, 1591 / Bologna, 1666), La Madonna del Passero, 1615-1616, olio su tela, Pinacoteca Nazionale di Bologna
  2. Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666), Cristo consegna le chiavi a San Pietro (La cattedra di San Pietro), 1618, Olio su tela, cm 378 x 196, Cento, Civica Pinacoteca “Il Guercino”
  3. Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666), Trinità, 1616, olio su tela, cm 154 x 262 (con cornice), Bologna, UniCredit Art Collection, Quadreria di Palazzo Magnani
  4. Guercino Giovanni Francesco Barbieri – Cento, 1591 / Bologna, 1666), La Vestizione di san Guglielmo, 1620, olio su tela, Pinacoteca Nazionale di Bologna
  5. Guercino Giovanni Francesco Barbieri – Cento, 1591 / Bologna, 1666), San Sebastiano soccorso da Irene, 1619-1620, olio su tela, Pinacoteca Nazionale di Bologna
  6. Guercino Giovanni Francesco Barbieri – Cento, 1591 / Bologna, 1666), Padre Eterno con putto (cimasa), 1620, olio su tela, Genova, Musei di Strada Nuova
    © Musei di Strada Nuova
  7. Una delle cinque carte manoscritte contenenti le nove composizioni della Musica che si trova in Cento, con “Pitura del Guercino” [Copia, 1760]; Bologna, Museo internazionale e biblioteca della musica

IN COPERTINA

Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666), Cristo consegna le chiavi a San Pietro (La cattedra di San Pietro), 1618, Olio su tela, cm 378 x 196, Cento, Civica Pinacoteca “Il Guercino”
[particolare]

LE MOSTRE

  • Guercino e i suoi allievi. Dalle ‘teste di carattere’ ai ritratti
    8 ottobre – 26 novembre 2023
    Collezioni Comunali d’Arte, Bologna
  • Guercino nello studio
    28 ottobre 2023 – 11 febbraio 2024
    Pinacoteca Nazionale di Bologna
  • La musica “ritrovata” di Guercino
    7 novembre 2023 – 18 febbraio 2024
    Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna

Sito web: https://www.culturabologna.it/news/itinerari-guerciniani

Dove e quando

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