Come già accaduto per il Sultanato dell’Oman, l’articolo di Donata sull’Islanda, mi spinge a un suggerimento per l’esperienza vissuta sotto quei cieli dove la luce, a volte effimera come un sospiro, crea tavolozze di colori tipo quelle rappresentate dai Macchiaioli in alcune tele.
Se state pensando di andare in quell’ossimoro della natura – la terra dei ghiacci con eruzioni vulcaniche, sorgenti calde e gaiser – al vostro itinerario aggiungete un giorno per dedicarlo esclusivamente a voi in simbiosi con lo spazio circostante.
Fermatevi e, macchina sul treppiedi – ce ne sono di leggerissimi da piegare e riporre anche nel più piccolo zaino – iniziate a scattare foto, a intervalli di una decina di minuti, con l’obiettivo sempre fermo nello stesso punto. Resistete alla tentazione di guardarle fino a casa e resterete sorpresi quando seguirete a video le sequenze.
Gli arcobaleni o i colori pastello, le scale cromatiche dei rosa e dei violetti, come gli azzurri e i grigi cupi che si dissolvono per una raggio di sole che li trafigge e spazza via.
L’iride – proprio dal greco eiro nel significato di ‘annunciare’, nella mitologia la messaggera degli dei e la personificazione dell’arcobaleno – digradata oltre ogni fantasia.
In Islanda tutto è possibile: l’alternanza di vaste distese desertiche, laghi, campi di lava, paesaggi lunari, montagne colorate, ghiacciai e zone dove sono possibili avvistamenti di balene e foche. Per esempio, i Fiordi Occidentali sono una delle aree meno popolate dell’isola dove gran parte del territorio è riserva naturale dedicata esclusivamente a escursionisti di trekking, con possibilità di provare il kayak e il heliski.
La parte orientale, invece, presenta montagne piatte, vallate scoscese e profondi fiordi formati durante l’Era Glaciale. Nei piccolissimi villaggi di pescatori alcuni musei di eventi storico-culturali e di mineralogia. Le renne che pascolano liberamente sono un ulteriore ricordo indelebile. Un viaggio nel viaggio le eruzioni vulcaniche, da vivere, impossibile raccontarle.
Se allargate la piantina, potete visualizzare il circuito circolare delle località assolutamente imperdibili anche se è diffcile visitarle bene tutte al primo viaggio, ma è assai probabile che partirete già con la consapevolezza di tornare presto per andare alla scoperta di ulteriori scenari mozzafiato.
Didascalie immagini
- Sette scatti alla laguna di Jökulsárlón certamente ai primissimi posti delle località più affascinanti dell’isola.
Si tratta del maggiore lago di origine glaciale islandese e gli iceberg, derivanti dallo scioglimento dei ghiacci del Vatnajökull, galleggiano e cambiano forma in tempi brevissimi quasi come i riflessi in un paesaggio che, in determinate condizioni di luce, diviene surreale.
(fra la prima foto e l’ultima sono strascorsi 43 minuti)
- Sette scatti del Bárðarbunga stratovulcano situato sotto l’immensa calotta glaciale del Vatnajökull (in Europa la prima per volume e la seconda per estensione). Bárðarbunga, nel 6600 a.C. diede origine alla maggiore colata lavica degli ultimi 11.700 anni e oggi è il vulcano più sorvegliato dai geologi europei.
(fra la prima foto e l’ultima sono trasorsi 60 minuti esatti)
- Bárðarbunga e un’effimera fettina di luna
(11 minuti fra la prima foto e la seconda)
Foto: © Cinzia Colzi in esclusiva per questo articolo
IN COPERTINA
Un momento di magia alla laguna di Jökulsárlón
Foto: © Cinzia Colzi in esclusiva per questo articolo
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