Esiliato sull’isola di Satt’Elena, duecento anni fa, nella sua ultima residenza di Longwood House, moriva il fondatore del Primo Impero francese, un uomo che, seppur macchiatosi di barbarie tipo le spoliazioni del patrimonio culturale italiano, è indubbio sia stato, se non proprio il più grande stratega della storia, un maestro dell’arte della guerra esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale e, senza alcun dubbio, la sua riforma del sistema giuridico possedeva il genio di infondere chiarezza e semplicità alle norme ponendo le basi per il moderno diritto civile.

Fra i membri della Federazione Europea delle Città Napoleoniche, la Provincia e il Comune di Alessandria iniziano oggi le commemorazioni con una serie di eventi programmati fino all’annuale rievocazione della Battaglia di Marengo del prossimo 14 giugno 2021. Saranno ripercorse la storia, l’arte, le opere architettoniche, percorsi turistici napoleonici sul vasto territorio piemontese. Inoltre, in accordo con il Comitato per le Celebrazioni Nazionali dedicate al Bicentenario, è stato realizzato un video ambientato all’interno del Marengo Museum con l’attore Massimo Bagliani che recita l’ode manzoniana ‘Il 5 maggio’.

Con la regia di Lamberto Lambertin, il video è stato assemblato ad altre produzioni inviate da alcuni Musei d’Italia – tra i quali, già inseriti, quelli del Museo del Figurino storico di Calenzano, La Villa Reale di Monza, il Forte di Bard, il Museo Glauco Lombardi di Parma, l’Archivio di Stato di Milano, il Museo di Altamura, il Museo di Lucca – e pubblicato sul sito delle Celebrazioni.

Il legame della città di Alessandria con Napoleone è indiscutibile e, nonostante siano molte le città italiane segnate dal suo passaggio, Alessandria vanta la battaglia di Marengo – combattuta il 14 giugno del 1800 nel corso della seconda campagna d’Italia, durante la guerra della seconda coalizione, tra le truppe francesi dell’Armata di riserva, guidate dal Primo console, e l’esercito austriaco comandato dal generale Michael von Melas – che creò il mito e rese leggendario il condottiero. Una battaglia iniziata sotto i peggiori auspici che, in poche ore, cambiò la storia non soltanto di Francia o Italia, ma conducendo Napoleone all’Impero e mutando così il destino delle nazioni.

Nel 1805 Buonaparte tornò ad Alessandria per rievocarne la battaglia davanti al mondo e il giorno prescelto fu, incredibilmente, il 5 maggio. Si presentò davanti a una folla di dignitari e generali con la stessa uniforme che indossava quel fatidico giorno e ordinò che, nella piana di Marengo, fosse eretta una grande piramide di pietra per ricordare eternamente, insieme al sacrificio del generale Louis Charles Desaix e dei suoi uomini, la gloriosa vittoria.

La costruzione ebbe immediatamente inizio, ma, con i lavori giunti quasi alla fine tornarono, gli austriaci e la distrussero (il Comune di Alessandria, nel 2009 ha fatto costruire una nuova Piramide in ghisa divenura il simbolo del Museo Marengo e della Alessandria napoleonica).
All’inizio del Diciannovesimo secolo si razionalizzò l’assetto della città e si formarono architetti e ingegneri che trasformarono Alessandria dandole l’aspetto che tuttora presenta.

Napoleone rimase sempre legato al ricordo di Marengo e, quando fu costretto all’esilio, portò con sé il mantello che indossava quel 14 giugno e in quel manto venne avvolto il 5 maggio 1821. Anche il suo cavallo preferito, l’arabo bianco-grigio, eternato nei quadri, che condusse incolume il proprio cavaliere già a Marengo, ne portava il nome. Buonaparte aveva più di cento cavalli, ma nessuno era come lo stallone importato dall’Egitto nel 1799. Noto per la sua velocità, robustezza e coraggio, nonostante fosse alto solo un metro e mezzo e, proprio per questo, ideale per la statura del cavaliere.

Dettagli

Didascalie immagini

  1.  Giovan Battista Comolli
    (Valenza, 19 febbraio 1775 – Milano, 26 dicembre 1831)
    Napoleone,
    marmo, altezza cm. 109
    (busto commissionato per la nascita (20 marzo 1811) di Francesco Giuseppe Carlo Bonaparte, figlio di Napoleone e di Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, che riceve dal padre il titolo di Re di Roma)
    Piramide del Museo Marengo
  2. Keith Rocco
    Napoleone con il generale Desaix
    (morto in battaglia a Marengo il 14 giugno del 1800 intervenuto in aiuto a Napoleone che sembrava sconfitto dagli austriaci)
    olio su tela 91×61 cm
    Museo Marengo
  3. Bonaparte at his domestic retreat at Malmaison
    stampa, misure  690×455 mm, senza data
    Palazzo Cuttica
  4. veduta di una sala interna del Museo Marengo
  5. un gruppo di rievocaatori della Battaglia di Marengo durante le celebrazioni del 14 giugno
  6. un particolare della Cittadela di Alessandria (veduta esterna)

In copertina
un altro gruppo di rievocaatori della Battaglia di Marengo durante le celebrazioni del 14 giugno

Cosa vedere oggi nei luoghi preferiti di Napoleone

  • Marengo Museum
    dove è possibile rivivere le suggestioni della battaglia, con l’esposizione di opere d’arte, oggetti d’epoca, libri, documenti, mappe, uniformi, materiali multimediali. Tra gli oggetti originali esposti: il calamaio usato per firmare la resa austriaca dopo la battaglia di Marengo, la lettera con cui il Generale Berthier annunciava la vittoria di Marengo a Josephine. Suggestivo e scenografico l’ingresso al museo costituito dalla Piramide
  • Villa napoleonica Delavo
    costruita nel 1847 per ricordare la vittoria di Napoleone e di proprietà della Provincia, è stata completamente ristrutturata e restaurata, riportando alla luce pregevoli dipinti e affreschi. Nel cortile è esposto il busto commemorativo del generale Louis Charles Desaix (costruito da Giovanni Antonio Delavo). La villa presenta decorazioni prospettiche esterne del maestro lombardo Francesco Gabetta, e decorazioni interne di Paolo Maggi. Francesco Mensi vi realizzò il grande dipinto de l’”Apoteosi di Napoleone”, di cui oggi è visibile il disegno preparatorio. Nel parco è presente anche la cappella/ossario che il Delavo fece erigere per riunirvi i resti dei caduti, in prossimità del busto di Desaix. In occasione del bicentenario la villa ospita le stanze di Longwood  allestite dai Rievocatori della 27° Divisione Militare e il Generale Berthier, Capo di Stato Maggiore dell’Armée, insieme alla 59° Demì Brigade.
  • Ponte sul Bormida
    riedificato in periodo napoleonico sopra il ponte romanico costruito dai monaci benedettini nel Quattrodicesimo secolo. Qui vi passò l’esercito austriaco, prossimo allo scontro contro quello francese.  Alla testa di ponte sorge il platano gigantesco che la tradizione vuole sia stato piantato nel 1800 da Napoleone per onorare i circa duemila soldati morti il giorno della battaglia e i diecimila feriti di entrambi gli schieramenti. Altro circa quaranta metri, le sue fronde coprono un’area di circa quattrocento metri quatrati durante il primavera-estate. L’albero è di proprietà del Comune di Alessandria e protetto dalla Sopraintendenza locale.
  • Palazzo Ghilini
    residenza preferita di Napoleone, è un edificio in stile barocco piemontese tra i più monumentali del centro storico. Il nome è quello del suo committente, il marchese Tommaso Ottaviano Antonio Ghilini che lo fece edificare nel Diciottesimo secolo. Il 14 maggio 1859 Napoleone giunse a palazzo Reale (Ghilini), dove qualche giorno prima il generale Canrobert aveva preso alloggio con lo Stato maggiore.
  • Cittadella di Alessandria
    costituisce uno dei più grandiosi monumenti europei nell’àmbito della fortificazione permanente del Diciottesimo secolo, uno dei pochi ancora esistenti e sicuramente tra i meglio conservati in Europa. È l’unica fortezza di pianura costruita dai Savoia e anche l’unica in Europa ancora oggi inserita nel suo contesto ambientale originario. Dopo i trionfi della battaglia di Marengo e l’ascesa al trono imperiale di Francia, Napoleone decise di ampliare e restaurare la fortezza e di circondare la città con nuove difese e otto nuove fortificazioni allo scopo di realizzare una grande base logistica destinata a supportare le operazioni dell’esercito francese schierato nel Nord Italia (lo sviluppo urbano era previsto nell’abitato di Marengo). Durante l’occupazione francese la posizione e l’efficacia delle moderne fortificazioni ha fatto della Cittadella una delle fortezze più spettacolari dell’impero e il più ricco arsenale di tutta Europa. Per Napoleone, la Cittadella, sarebbe stata la “porta orientale” della Francia.
  • Altri percorsi napoleonici:
    – Novi Ligure dove si combatté la battaglia napoleonica del 1799
    – Torre Garofoli a Tortona, comando di Napoleone Bonaparte il 14 giugno 1800
    – Castello di Piovera
    – Monte Castello da cui si vede la piana di Marengo
    – Castellazzo Bormida
    – Strada Rossa, cosiddetta per il sangue versato dalle opposte cavallerie il 14 giugno 1800
  • In Alessandria:
    – Museo civico
    situato presso un’ala del Palazzo Cuttica di Cassine, ha sale napoleoniche, la poltrona di Maria Luigia imperatrice, corali di Pio V, reperti archeologici, raccolte di quadri, stampe, fotografie e sale d’arte con la raccolta di Giovanni Migliara e gli affreschi del ciclo arturiano.
  • Nell’enogastronomia:
    – Pollo alla Marengo
    – Polenta di Marengo (marchio di eccellenza De.Co.)
    – salamini di cavallo e mulo
    rabatòn primo piatto vegetariano tipico della tradizione culinaria alessandrina
    – vini del  Monferrato, delle colline tortonesi e del Gavi.

Dove e quando

Evento:

Indirizzo:
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Date: 09 Settembre, 2021 - 09 Settembre, 2021