Lavora allo stesso tempo su cielo, acqua, rami, terra, mantenendo tutto su basi uguali.
Non aver paura di mettere colore… Dipingi generosamente, senza esitazione e non perdere la prima impressione.

                                                                                                                                       (Camille Pissarro)

Dopo la retrospettiva a cavallo degli anni 1980-81, organizzata presso le Galeries Nationales del Grand Palais, nessun’altra esposizione monografica dedicata all’arte di Camille Pissarro ha visto la luce sul suolo parigino, mentre nel frattempo la sua personalità si faceva conoscere sempre di più in Giappone, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. L’anno 2017 segna, allora, il grande ritorno di uno dei maggiori esponenti dell’Impressionismo pittorico sulle scene della capitale francese. Parallelamente alla retrospettiva a lui dedicata dal Musée Marmottant Monet, che ha debuttato a febbraio, la Réunion des Musées Nationaux-Grand Palais organizza presso il Musée du Luxembourg una mostra su un soggetto interamente nuovo, Pissarro à Éragny. La nature tretrouvée; una mostra che si  concentra sugli ultimi due decenni della carriera del pittore quando, stabilitosi nel paese di Éragny-sur-Epte, sviluppa una forma di utopia artistica che attraversa tanto la sua pittura quanto il suo coinvolgimento politico.
1 camille pissarro la raccolta delle mele 1887-1888
I due massimi esperti su Pissarro, Richard Brettell e Joachim Pissarro, si sono riuniti un’altra volta per garantire il commissariato di quest’ambiziosa esposizione, indirizzata verso il periodo meno studiato e più complesso della carriera dell’artista: si tratta di dipinti, disegni e incisioni tanto spettacolari, quanto poco conosciuti, prodotti a Éragny in un periodo di circa vent’anni. Pissarro vi si installa nella primavera del 1884, affittando una bella casa di campagna di cui diverrà proprietario nel 1892 grazie a un prestito concesso da Claude Monet e dove resterà per tutta la vita.
L’esposizione include non soltanto gli emozionanti paesaggi di questa pseudo “fattoria”, rustica e vissuta (in opposizione al rigoglio colorato di Giverny), che Pissarro immortala nelle varie stagionalità, ma anche quadri che rappresentano una moltitudine di personaggi, concepiti in atelier e localizzabili nei territori campestri di Éragny. Un posto di rilievo è riservato alle opere grafiche dell’artista, progettate nello stesso periodo, abbaglianti acquarelli e incisioni radicali come quelle di Gauguin. Pissarro inventa anche un sistema inedito di collaborazione artistica e familiare, come avviene lavorando a stretto contatto col figlio Lucien, rapporto che culmina con la creazione della Éragny Press, piccola casa editrice che, fondata nell’omonima località, prosegue le sue attività a Londra valorizzando con illustrazioni e rilegature d’arte i grandi testi preferiti dalla famiglia. Pissarro è sempre stato appassionato all’idea di un lavoro collettivo, con altri artisti, teorici e scrittori politici, così come coi membri della sua stessa famiglia.
2 camille pissarro voltafieno sera 1893
L’estetica delle opere prodotte a Éragny acquista un ulteriore significato nel momento in cui viene analizzata da un punto di vista politico: sappiamo, infatti, che Pissarro era un fervente anarchico, fortemente preoccupato in seguito all’omicidio di Sadi-Carnot e la mostra riunisce varie testimonianze del suo impegno in tal senso, puntando l’attenzione sulla sua incredibile raccolta intitolata Turpitudes sociales, ma anche sui giornali anarchici per i quali l’artista aveva realizzato alcune illustrazioni. Tali idee si traducono anche nella sua pittura e, mentre Monet trasforma il suo piccolo giardino di Giverny in un vero e proprio Eden rigoglioso, Pissarro, con l’aiuto della moglie Julie, tratta il suo terreno da vero agricoltore, producendo frutti, legumi e cereali e allevando animali. Per la famiglia dell’artista il paesaggio simboleggia al tempo stesso la vita e la bellezza, a maggior ragione se si considera il fatto che sia il giardino di Monet che la fattoria di Pissarro erano costeggiati dallo stesso corso d’acqua, il fiume Epte, che percorre il territorio di Éragny fino a Giverny prima di gettarsi nella Senna nei pressi di Vernon.
Il progetto dell’esposizione su Pissarro a Éragny sviluppa un approccio diverso rispetto a quello delle monografie a lui dedicate in precedenza, un approccio basato su un aspetto poco conosciuto della sua carriera che scruta a fondo il metodo e le convinzioni di questo padre dell’Impressionismo: per questa ragione numerose sue opere sono presentate per la prima volta in Francia, aggiungendo all’originalità del punto di vista anche il piacere di uno scoperta a tutto tondo.
3 camille pissarro il campanile d eragny visto dall atelier 1894
Nel 1884, dopo numerosi anni contrassegnati da continui spostamenti, Pissarro si stabilisce appunto nel villaggio d’Éragny, dove resterà fino alla morte. Nato a Saint-Thomas, nella regione danese delle Antille, si forma soprattutto da autodidatta e mantiene per tutta la vita una grande indipendenza di spirito. Arrivato in Francia nel 1855 diventa ben presto uni dei pilastri del nascente Impressionismo, partecipando a otto esposizioni del gruppo tra il 1874 e il 1886. Per l’artista la proprietà di Éragny rappresenta l’opportunità di una nuova stabilità propizia al lavoro e alla vita di famiglia: il luogo offre motivi nuovi che Pissarro non si lascia scappare, come le fattorie, le praterie e i frutteti. Tali motivi gli permettono di rinnovare la sua pittura, esplorando soprattutto nuove tecniche come l’acquarello. La vita che trascorre con la famiglia in campagna corrisponde anche alle convinzioni anarchiche che il pittore si è forgiato: per lui, infatti, autonomia e lavoro collettivo vanno di pari passo col modello del lavoro nei campi che raffigura sempre più spesso. La natura d’Éragny, modellata dal duro lavoro e dalla fatica dell’uomo, procura all’artista una materia pregiata per numerosi soggetti.
È nel corso dell’inverno 1883-84 che Pissarro, alla ricerca di una nuova sistemazione per accogliere la sua famiglia e la moglie in attesa del loro ottavo e ultimo figlio, Paul-Émile, dopo aver visitato diverse località, sceglie proprio Éragny, dove trova un’abitazione dall’affitto ragionevole. La casa offre una vista libera sulle praterie che seducono Pissarro, il quale si mette subito all’opera. Dal momento del suo arrivo a Éragny, infatti, il pittore viene coinvolto profondamente dai paesaggi che la circondano e l’entusiasmo che esprime nelle lettere a proposito dei dintorni del paese, non lo lascerà più fino alla morte. Per un artista alla costante ricerca di nuove idee e maniere di approcciarsi alla pittura en plein air, gli innumerevoli panorami che la località offre costituiscono un prezioso tesoro: osservatore attento, Pissarro attende talvolta anche intere settimane prima di trovare il momento ideale per dipingere, in funzione dell’illuminazione naturale e dei colori stagionali. Allevati con un senso di grande libertà, i figli del pittore imitano ben presto il padre, formando quello che l’artista chiamerà poi in una boutade la cosiddetta “École d’Éragny”. A partire dal 1887, per far fronte a importanti difficoltà economiche, Pissarro moltiplica le trasferte a Parigi, mentre le sue lettere esprimono tutto il rammarico per essere separato dai suoi cari e dall’ispirazione creativa che trova soltanto nel territorio campestre di Éragny; ma grazie a un prestito dell’amico Monet, Pissarro diviene proprietario, nel 1892, della casa tanto amata.
4 camille pissarro veduta di bazincourt effetto neve sera 1894
Segnato dalle numerose dispute che ha dovuto affrontare come artista, Pissarro è un fervente partigiano della causa anarchica e lo resterà per tutta la vita. A tal proposito stringe amicizia con personalità come Élisée Reclus e Octave Mirbeau, proprio grazie ai quali scopre la letteratura anarchica. Nel 1889 inizia a delineare un progetto ambizioso consistente nella realizzazione di un album con 28 illustrazioni anarchiche intitolato Turpitudes sociales e che fa circolare tra i membri della sua stessa famiglia, tanto che il 29 dicembre dello stesso anno invia l’album alle nipoti londinesi Esther e Alice, accompagnandolo con una lunga lettera nella quale egli desidera sensibilizzare le loro giovani menti alla miseria e all’oppressione cittadina. Poco tempo dopo, Lucien e Gregoire, i figli del pittore, influenzati dalle immagini della raccolta, iniziano a proporre anche le loro illustrazioni ad alcuni giornali anarchici, mentre anno dopo anno Pissarro mira sempre più a raffigurare le difficoltà cui l’umanità è sottoposta in un contesto come quello urbano.
I primi anni a Éragny segnano una nuova tappa per quanto riguarda la vita artistica di Pissarro: poco dopo il suo arrivo, la sua tecnica impressionista conosce, infatti, un’evoluzione senza precedenti. I quadri di questo periodo sono la perfetta testimonianza di una ricerca sempre più attenta sugli effetti della luce legati ai cambiamenti climatici, ma allo stesso tempo essi sono caratterizzati da uno studio sul contrasto dei colori complementari, studio che anticipa lo stile neo impressionista che il pittore adotta di lì a poco. L’anno 1886 è segnato dalla dissoluzione dello stesso gruppo pittorico, scioglimento che spinge Pissarro e il figlio Lucien ad avvicinarsi a una nuova generazione di artisti di cui Saurat è l’esponente principale. Di questo periodo è il celebre olio su tela, La raccolta delle mele, Éragny, un dipinto iniziato nell’autunno 1887 e concluso l’anno successivo in atelier. Ne esistono almeno venti disegni preparatori, studi autonomi per il paesaggio o per alcune figure isolate, schizzi ad acquarello per la composizione generale e disegni dettagliati per i particolari più delicati, come i panieri.
5 camille pissarro il giardino d eragny 1898
Ma già prima dell’insediamento a Éragny, Pissarro rappresenta più volte la vita di campagna, soprattutto quella di Louveciennes, Auvers e Pontoise. Dopo il 1886, l’artista continua a lavorare a questo tema e amplia la sua tecnica approcciandosi al pastello, all’acquarello così come all’incisione e all’acquaforte, per i quali sviluppa un vero e proprio interesse artistico. I paesaggi di campagna gli procurano gli elogi di numerosi critici d’arte: tali tecniche, dall’esecuzione più rapida e immediata, gli consentono, infatti, una produzione numerosa e più facilmente vendibile rispetto alle tele neo impressioniste, lunghe nella realizzazione e sicuramente meno entusiastiche agli occhi dei collezionisti e del suo mercante, Paul Durand-Ruel. Pissarro non si stanca mai di rappresentare le vedute che osserva dalle finestre del suo atelier o delle altre stanze della casa, moltiplicando le prospettive in direzione di Bazinconurt: l’artista scopre, infatti, in ciascuna della sue sedute lavorative, qualche cosa di nuovo, l’effetto della luce del sole al tramonto, della brina mattutina o della nebbia che avvolge il paesaggio. Fervente neo impressionista a partire dal 1886, rinuncia a questa tecnica nel 1894, ma non senza aver tratto da questo periodo importanti insegnamenti che gli permettono di tornare alla pratica impressionista iniziale in maniera del tutto rinnovata.
A partire dalla fine del 1886, Pissarro s’impegna all’elaborazione di un libro illustrato sul lavoro agricolo: l’ambizioso progetto attraversa numerose tappe finché nel 1894, The Vale Press di Londra pubblica la prima versione dell’opera. Negli anni successivi, l’artista prende ispirazione da nuove tematiche e inizia a disegnare delle composizioni più elaborate. Un’abbondante corrispondenza testimonia l’evoluzione delle sue ricerche e delle sue stesse ispirazioni nel corso del tempo: Pissarro scambia col figlio Lucien lettere e schizzi che definiscono alcune diverse categorie del lavoro nei campi, ma l’artista non riuscirà mai a portare a compimento l’opera stessa. In una delle lettere indirizzate al figlio il 14 luglio 1894, Pissarro descrive con entusiasmo ciò che spera di sviluppare in una serie di paesaggi invernali: nasce così Veduta di Bazincourt, effetto neve, sera, una tela realizzata guardando da una finestra situata al secondo piano della dimora dell’artista. Le vedute che raffigurano Bazincourt diventano quasi un classico nella produzione del pittore e la regolarità delle composizioni lo autorizza a concentrarsi esclusivamente sulla varietà degli effetti cromatici.
6 camille pissarro veduta di bazincourt gelata bianca 1891
Stagione dopo stagione e anno dopo anno a capo di una famiglia che cresce sempre di più, Pissarro è ancora un instancabile lavoratore, sempre desideroso di sviluppare e ampliare i suoi campi di ricerca. Lo spazio naturale che lo circonda, così come i personaggi che gli sono vicini rappresentano, per la sua sete pittorica, un’inestinguibile fonte d’ispirazione: Éragny costituisce, infatti, molto più di un semplice paese negli ultimi anni di vita dell’artista, esso è il luogo in cui soggiorna più a lungo, senza mai esaurirne il potenziale creativo, che qui sembra sbocciare in maniera del tutto naturale permettendo a Pissarro di dedicarsi alla sua arte con una passione che non ha precedenti nell’arco della sua intera carriera.

Dettagli

Camille Pissarro, Voltafieno, sera, Éragny, 1893, Olio su tela, 54 x 65 cm, Stati Uniti, Omaha, Nebraska, Joslyn Art Museum © Joslyn Art Museum, Omaha, Nebraska. Camille Pissarro, La raccolta delle mele, Éragny, 1887-1888, Olio su tela, 60 x 73 cm, Stati Uniti, Dallas, Texas, Dallas Museum of Art, Munger Fund 1957 © courtesy Dallas Museum of Art. Camille Pissarro, Voltafieno, sera, Éragny, 1893, Olio su tela, 54 x 65 cm, Stati Uniti, Omaha, Nebraska, Joslyn Art Museum © Joslyn Art Museum, Omaha, Nebraska. Camille Pissarro, Il campanile d'Éragny visto dall'atelier, 1894, Olio su tela, 35 x 27 cm, collezione privata, diritti riservati. Camille Pissarro, Veduta di Bazincourt, effetto neve, sera, 1894, Olio su tela, 54,5 x 65 cm, Danimarca, Charlottenlund © Ordrupgaard Museum, Foto Pernille Klemp. Camille Pissarro, Il giardino d'Éragny, 1898, Olio su tela, 73 x 92 cm, Stati Uniti, Washington, © National Gallery of Art, Washington, Ailsa Mellon Bruce collection Camille Pissarro, Veduta di Bazincourt, gelata bianca, 1891, Olio su tela, 38 x 46 cm, collezione privata.

Dove e quando

Evento: Pissarro à Éragny. La nature retrouvée

Indirizzo:
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Fino al: 20170709