Un Cézanne è un momento dell’artista, un Sisley invece un momento della natura.
(Henry Matisse)

Anche se l’artista deve restare padrone del suo mestiere, la superficie, a volte portata al più alto grado di grazia, dovrebbe trasmettere allo spettatore la sensazione che possedeva l’artista.
(Alfred Sisley)

Culturespaces e il Bruce Museum di Greenwich (Connecticut) organizzano, fino al prossimo 15 ottobre, una mostra monografica itinerante dedicata al pittore impressionista Alfred Sisley (1839-1899). Circa sessanta opere, di cui alcune raramente esposte al pubblico, sono riunite per questa speciale occasione, la quale percorre le diverse tappe della produzione dell’artista attraverso i luoghi che quest’ultimo ha da sempre prediletto. È l’Hotel Caumont di Aix-en-Provence ad accogliere questa esposizione monografica, la prima che la Francia consacra a questo artista dal 2002. E numerosi sono anche i prestiti provenienti da istituzioni culturali di tutto il mondo, come il Metropolitan di New York, la National Gallery di Washington, la Tate Gallery di Londra o il Musée royaux des Beaux-Arts di Bruxelles.

Più di qualsiasi altro pittore impressionista, Sisley si è dedicato anima e corpo alla pittura di paesaggio, restando sempre fedele ai principi fondatori del movimento in cui si inserisce. Ispirato dalle opere di Corot, dei pittori della Scuola di Barbizon e di John Constable, Sisley dipinge a partire da questi motivi e procede a un sistematico riferimento visivo di luoghi specifici analizzando le varie scene a seconda delle variazioni di luce e stagione. L’artista, infatti, ha saputo catturare al meglio gli effetti prodotti dalla luce sull’acqua, dai raggi del sole invernale sulla neve e la brina, i movimenti degli alberi al vento, la profondità delle scene di campagna e dei cieli dell’Île-de-France, con un talento che ha fecondato la sua produzione nel corso di tutta la sua carriera. Con la proposta di gettare su di essa uno sguardo nuovo, l’esposizione esplora l’ascendente artistico di Sisley e il suo rapporto con i compagni impressionisti. Il visitatore è così invitato a scoprire le sue radicali strategie pittoriche nel decennio 1870, l’influenza delle stampe giapponesi, della fotografia, dell’arte olandese del XVII secolo, ma anche di Constable e Turner, così come la relazione tra opera grafica e opera pittorica. L’accento è posto allo stesso tempo sui suoi due ultimi decenni di vita, periodo nel quale la sua arte di dipingere en plein air si fa testimone di un’esecuzione sempre più vigorosa e di un’impostazione maggiormente risoluta.
La mostra si sviluppa in maniera cronologica attraverso i luoghi che gli furono più cari, che siano quelli in cui visse, come Louveciennes, Marly-le-Roi, Sèvres, Veneux-Nadon, Moret-sur-Loing; o quelli in cui soggiornò solo brevemente, tra cui Villeneuve-la-Garenne, Argenteuil, Hampton Court o la costa sud del Galles. Grazie anche allo straordinario contributo di MaryAnne Stevens, storica dell’arte indipendente ed esperta internazionale sull’artista, l’esposizione Sisley, l’impressionniste offre una panoramica completa dell’opera di Sisley, proponendone allo stesso tempo dei nuovi chiarimenti. Mettendo in evidenza le eccezionali qualità della sua opera, la mostra consente anche di riconsiderare la collocazione del pittore all’interno del movimento impressionista e, più ampiamente, del contesto artistico francese della seconda metà del XIX secolo.
I primi quadri che Sisley espone al Salone, nel 1866, dipinti ai margini della foresta di Fontainbleau, mostrano l’impegno dell’artista nella pittura di paesaggio. Sisley ricerca i primi motivi della sua arte nel territorio dei pittori impressionisti, ma anche presso i quartieri ad ovest di Parigi, in prossimità di Saint-Cloud e di Ville-d’Avray, assai frequentati da Corot. Nell’ottobre 1862 l’artista entra a far parte dell’atelier di Charles Gleyre dove conosce Renoir, Bazille e Monet. Mentre intorno alla metà degli anni ’60 utilizza una pennellata larga e carica che definisce in modo deciso i contorni degli oggetti dipinti, il suo tocco si fa più leggero man mano che diventa sempre più parte integrante del gruppo e dell’atmosfera impressionista.

Negli anni intorno al 1870, il bacino della Senna costituisce un fertile terreno d’espressione per il pittore e i suoi amici che, nel 1874, danno vita al movimento impressionista vero e proprio. In seguito al fallimento della Comune di Parigi, Sisley si stabilisce a Louveciennes, sulle rive della Senna: è in questo paese che abitano anche i genitori di Renoir e che Pissarro vive dal 1866. nel 1872 e nel 1876 l’artista soggiorna con Monet ad Argenteuil dove, a più riprese, i due trattano le stesse tematiche. Tra queste due date, Sisley si sposta da una località all’altra avvicinandosi in maniera sempre più marcata al ventaglio degli effetti impressionisti con una grande diversità di motivi e soggetti: la brina, la nebbia, i colori dell’alba, le nuvole, il cielo invernale, i temporali estivi. Con un lirismo facile solo in apparenza, egli osserva e registra nel dettaglio tutti gli elementi della scena, supportata da una riservata architettura formale. Situati sulle rive del fiume, i villaggi di Argenteuil e Villeneuve-la-Garenne sono facilmente raggiungibili da Parigi e Sisley li dipinge nel corso di tre campagne tra l’inizio della primavera e l’estate 1872. L’artista sceglie dei paesaggi che ben si prestano a delle esplorazioni spaziali aperte come dettato dalle tradizionali convenzioni della rappresentazione paesaggistica, ma egli adotta anche le prime tecniche impressioniste: lo sfondo è preparato con tonalità chiare, la tavolozza è luminosa e le masse sono descritte per mezzo di impasti applicati con l’aiuto di una larga spazzola. Le ombre appaiono ancora marcate in nero, in opposizione ai toni blu e viola che gli impressionisti introducono progressivamente a partire dagli inizi degli anni ’70. Sisley utilizza anche una grande tavolozza di verdi per rappresentare gli alberi e la vegetazione che costeggia le strade e le rive erbose della Senna. A Louveciennes, il pittore si crea un’importante reputazione per le sue scene raffiguranti la neve, resa attraverso una gamma di grigi sotto un cielo spesso coperto e nuvoloso, come in Inverno a Louveciennes; oppure, al contrario, attraverso contrasti intensi di tonalità crema e blu sotto la luce di mezzogiorno, o rosati e blu per le scene invernali di fine pomeriggio.

A partire dalla fine degli anni ’60, Sisley inizia a conoscere bene la regione di Bougival: installatosi a Louveciennes nel 1872, può facilmente esplorare gli innumerevoli soggetti che questa parte della valle della Senna gli offre. Lavorando en plein air, riesce, infatti, a cogliere tutti i cambiamenti stagionali: la luce invernale che accarezza il fiume, la brezza fresca di una luminosa giornata di primavera, il caldo afoso dell’estate. Nel corso di questi anni, Sisley comprende sempre più l’importanza dei grandi spazi per lo studio della raffigurazione paesaggistica: egli approfitta della presenza di una strada, di un sentiero o di un tratto del fiume per esercitare l’occhio artistico alla profondità della scena o per suggerire l’esistenza di uno spazio in espansione. Anche la sua pennellata evolve e diventa sempre più febbrile, sotto forma di curve che descrivono in maniera essenziale le fluttuazioni della luce, dell’aria nonché delle condizioni meteorologiche.
Dal 1872, l’artista esplora il potenziale visivo di Port-Marly: le piene della Senna gli offrono uno spettacolo che corrisponde perfettamente a quelle che possono definirsi le “preoccupazioni” dell’impressionismo. La progressione naturale del livello dell’acqua gli permette di captare il passaggio del tempo, ma anche di cogliere i cambiamenti delle condizioni atmosferiche e il rapporto che intercorre tra l’architettura del cielo e il suo riflettersi sull’acqua. Nell’inverno tra il 1874 e il 1875 Sisley si stabilisce a Marly-le-Roi in un’abitazione situata al livello inferiore di uno stagno artificiale e durante questo periodo esplora questo particolare motivo da numerosi punti d’osservazione e in stagioni diverse, in modo da poter realizzare un progetto composito. La sequenza delle opere dedicate appunto a Marly-le-Roi testimonia, infatti, il desiderio del pittore di cogliere, per mezzo di scene sottilmente sfumate, il carattere effimero del momento presente, in funzione del trascorrere delle stagioni e delle ore del giorno.

Inglese di nascita, ma abitante a tutti gli effetti della regione di Parigi, Sisley si reca più volte in Inghilterra nel corso della sua carriera. Nel luglio 1874, l’artista accompagna Jean Baptiste Faure, celebre baritono dell’Opéra-Comique, durante un soggiorno londinese. Preferendo contesti meno urbanizzati, Sisley risale il corso del Tamigi fino a Hampton Court, dove le chiuse e le dighe generano le condizioni ideali per la navigazione e il bagno. È qui che il pittore realizza ben quindici dipinti, piazzandosi ogni volta sotto il ponte di ferro per catturare delle vedute particolari sia del fiume che della struttura. Questi motivi gli ispirano alcune delle composizioni più radicali della sua epoca da impressionista, come Sotto il ponte di Hampton Court.
Nel corso dell’inverno 1877-1878, l’artista trasloca a Sèvres, piccola cittadina nel cuore di una zona industriale che all’epoca si stava espandendo verso la parte ovest della capitale, lungo la Senna. Contrariamente a Monet e a Pissarro, i quali rappresentano nelle loro tele la realtà di una Francia in rapida fase d’industrializzazione con il massiccio sorgere di fabbriche, linee ferroviarie e ponti, la scelta dei soggetti di Sisley resta sempre e convintamente rurale. È soltanto quando si stabilisce a Sèvre che le stazioni, le ciminiere delle fabbriche e l’animazione economica sugli argini del fiume fanno la loro apparizione nella sua pittura. Il breve periodo qui trascorso segna un’importante fase di transizione nella pittura dell’artista, che inaugura una pennellata più libera e vigorosa su di una tavolozza spesso “imbrattata” di quei colori vivi che anticipano il carattere più sperimentale delle opere della maturità.

Nel 1880, in una serie di articoli, lo storico difensore dell’impressionismo, Emile Zola, rimprovera a questi artisti la mancata creazione di capolavori capaci di sopravvivere all’azione del tempo. Mentre Monet, Renoir e Pissarro si ritirano nei loro atelier per realizzare opere di nuova ispirazione, Sisley decide di restare fedele al programma impressionista e al suo soggetto principale: il paesaggio dipinto en plain air. Tuttavia, nel corso degli anni ’80, alcune innovazioni importanti fanno capolino nella composizione e nella tecnica dei suoi quadri. L’artista inizia a rompere le convenzioni che governano la pittura paesaggistica, rafforzando la tavolozza in vista di una giustapposizione più ardita di colori complementari: i viola intensi si scontrano così coi gialli, i verdi coi rossi, gli arancio coi blu, dando vita a una vera e propria profusione di tonalità e sfumature che esprimono tutta l’intensità e le variazioni della luce naturale.
Se alcuni dipinti di Moret-sur-Loing risalgono al 1881, è quando Sisley s’installa definitivamente in questa cittadina, nel 1889, che sfrutta tutto il suo potenziale pittorico. A Moret, l’artista sperimenta il lavoro in serie per conferire la stabilità necessaria alle composizioni nate da momenti fugaci. Tra il 1893 e il 1894, si concentra soprattutto sulle facciate della chiesa gotica di Notre-Dame, realizzando quattordici tele in diverse ore del giorno e in differenti condizioni meteorologiche (quattro opere tra queste sono esposte in mostra). Per cogliere la città e le sue rive costeggiate di pioppi, Sisley adotta un approccio quasi cinematografico, scegliendo delle posizioni che gli permettano di osservare il paesaggio a 360 gradi e d’interpretare il soggetto in una successione di punti di vista. Attraverso questa esplorazione di un unico luogo a partire da molteplici angolazioni, l’artista si dimostra innovatore tanto quanto Monet, apportando il suo personale contributo alla continuità del movimento impressionista.

Presso Saint-Mammès, tra il 1880 e il 1885, Sisley dipinge l’attività economica che prende vita presso l’omonimo porto fluviale, coi suoi cantieri di costruzione navale e i magazzini per le chiatte. Per rendere al meglio le vaste distese del cielo e del paesaggio, l’artista intraprende la creazione di un panorama composito della città situandosi dall’altro lato della Senna e spostando così di 180 gradi il suo angolo pittorico, al fine di realizzare una serie di quadri che si completano l’un l’altro. La differenza nel trattamento del cielo in ogni dipinto composto a Saint-Mammès mostra tutta la gamma di atmosfere che Sisley è in grado di cogliere all’interno di uno stesso paesaggio. E come scrive all’amico e critico Adolphe Tavernier: il cielo costituisce lo sfondo dei miei quadri […] Insisto su questa parte di paesaggio perché vorrei riuscire a far comprendere l’importanza che le attribuisco […] io, comincio sempre le mie tele dal cielo”.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina esposizione Sisley, l'impressionniste, Hotel de Caumont, Aix-en-Provence, 10 giugno-15 ottobre 2017.
  2. Alfred Sisley (1839-1899), Strada a Louveciennes – effetto innevato, 1874, Olio su tela, 65 x 92 cm, Collezione privata.
  3. Alfred Sisley (1839-1899), Gelata bianca – Estate presso Saint-Martin, 1874, Olio su tela, 46,5 x 55,5 cm, Collezione privata.
  4. Alfred Sisley (1839-1899), Inondazione a Port Marly, 1872, Olio su tela, 46,4 x 61 cm, National Gallery of Art, Washington, Collezione di M. e Mme Paul Mellon © Courtesy National Gallery of Art, Washington.
  5. Alfred Sisley (1839-1899), Sotto il ponte di Hampton Court, 1874, Olio su tela, 50 x 76 cm, Kunstmuseum Winterthur. Don du Dr Herbert and Charlotte Wolfer-de Armas, 1973.
  6. Alfred Sisley (1839-1899), Chiesa a Moret, 1893, Olio su tela, 55 x 46 cm, Musée Calvet d’Avignon, Don de Joseph Rignault, 1997, Fondation Calvet © Fondazione Calvet.
  7. Alfred Sisley (1839-1899), Presso Saint Mammès (confluenza del Loing e del canale del Loing), 1892, Olio su tela, 66 x 92,5 cm, Museu nacional d’art de Catalunya, Barcellona.

In copertina
Alfred Sisley (1839-1899), Bougival, 1876, Olio su tela, 62,2 x 73,7 cm, Cincinnati Art Museum © Cincinnati Art Museum, John J. Emery Fund.

Dove e quando

Evento: Sisley, l'impressionniste

Indirizzo:
[Guarda su Google Maps]

Fino al: 20171015