In un remoto avamposto, sperduto ai margini della frontiera di un anonimo impero coloniale, un magistrato amministra la Legge improntando le sue scelte a principi di equità e giustizia, con estremo rispetto per i popoli del luogo che, scevro da ogni pregiudizio di presupposta superiorità, considera prima di tutto esseri umani con la dignità che gli è dovuta. Affascinato dalla storia, dai costumi e dalla cultura di quei luoghi lontani dalla ‘civiltà’ l’uomo colleziona antichi reperti segnati dalla fitta grafia di una lingua ormai estinta, così arcaica da essere stata dimenticata persino dalla popolazione locale.
Un giorno però l’armonia quotidiana è turbata dall’arrivo del Colonnello Joll, un poliziotto inviato dal potere centrale per indagare la frontiera e prevenire disordini che, al comando ne sono certi, i barbari staranno già pianificando per attaccare l’impero minacciandone l’integrità.
Dietro un paio di inediti occhiali scuri dalla robusta montatura di metallo – ufficialmente indossati per evitare mal di testa da troppo sole e inibire la formazione di rughe ai lati degli occhi, risultato del loro continuo strizzare – il militare cela la sua visione del mondo ben diversa da quella dell’amministratore del forte; approfittando dell’inquietudine che il suo sguardo nascosto genera negli altri, Joll mette in campo la crudeltà di violenti metodi inquisitori che presuppongono a priori colpe e trame occulte da disinnescare.
Il romanzo Aspettando i barbari pubblicato nel 1980 da John Maxwell Coetzee, premio Nobel per la letteratura 2003, è stato adattato per lo schermo dal suo stesso autore e rappresenta un apologo potente contro guerra, violenza e imperialismo. Ambientato in un’epoca indefinita, che fa comunque riferimento alla stagione dei grandi imperi coloniali del diciannovesimo secolo, in realtà l’alto valore universale della vicenda ci parla anche dell’attuale contemporaneità e dei conflitti di oggi.
Il fanatismo del Colonnello Joll, interpretato con efficace bravura da un ritrovato Johnny Depp, incarna l’arroganza dell’impero che crede fermamente in una propria superiorità rispetto a tutte le diversità culturali del mondo, definendo ‘barbari’ coloro che hanno valori e stili di vita distanti dal proprio. Nell’evoluzione degli eventi il racconto è preciso nel denunciare l’invenzione di un nemico, ancora in voga, per legittimare intenti predatori, con violenze e barbarie alimentate reciprocamente.
Girato in Marocco, soprattutto nella qasba di Quarzazate diventata sullo schermo il remoto avamposto dell’impero, Waiting for the barbarians vede l’inglese Mark Rylance, per la prima volta in un ruolo da protagonista, vestire i panni del magistrato e incarnarne il turbamento; l’attore premio Oscar non aveva mai dato miglior prova di sé. Dopo l’esordio in Ex Machina di Alex Garland, la modella Gana Bayarsaikhan nei panni di una ragazza berbera ha il suo primo ruolo di rilievo.
Quinto lungometraggio diretto dal colombiano Ciro Guerra, Waiting for the barbarians è il suo primo progetto in inglese e il primo a cui non abbia preso parte in fase di scrittura; una produzione italiana che sfoggia prestigiosi apporti tecnici come il direttore della fotografia Chris Menges, doppio premio Oscar per Urla del silenzio e Mission di Roland Joffé, o Jacopo Quadri al montaggio, collaboratore abituale tra gli altri di Mario Martone e autore dell’edizione degli ultimi film di Bernardo Bertolucci.
Dopo l’esordio l’anno scorso in concorso alla 76ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia, finalmente adesso Waiting for the barbarians di Ciro Guerra è arrivato nelle sale italiane distribuito da Iervolino Entertainment.
Didascalie immagini
- Locandina italiana
- Il magistrato / L’estremo avamposto dell’impero / Occhiali contro le zampe di gallina
- Cieca, ingiustificata e crudele brutalità
- Johnny Depp è il Colonnello Joll, portatore di oscurità
- Mark Rylance è il magistrato / Greta Scacchi la sua governante / Gana Bayarsaikhan una ragazza berbera
- Gli sconfinati spazi del deserto / Robert Pattinson è l’ufficiale Mandel / Ricognizione del forte
© 2019 Iervolino Entertainment SpA
IN COPERTINA
Uno straordinario Mark Rylance è il magistrato
© 2019 Iervolino Entertainment SpA
SCHEDA FILM
- Titolo originale: Waiting for the barbarians
- Regia: Ciro Guerra
- Con: Mark Rylance, Johnny Depp, Robert Pattinson, Gana Bayarsaikhan, Greta Scacchi, David Dencik, Sam Reid, Harry Melling, Bill Milner, Gursed Dalkhsuren, Tserendagva Purevdorj, Isabella Nefar, David Moorst, Joseph Long, Nayef Rashed, Haqi Ali, Dulguun-Erdene Garamkhand, Wil Coban, Faical Elkihel, Simon Oldani, Laura Cosac, Adam Bensallah, Paul Bazely, Hami Belal, Wissal Belgouzdmte, Aissam Benamar, Abdellah Bensaid, Rachid El Asri, Abdelmajid El Gachi, Younes El Mejad, Berenger Gibon, Ahmed Hariri, Abdelghafour Karim, Rayane Nabaha, Mariangela Quintero, Inti Zamora, Gantulga Bayarsaikhan, Gansukh Bayarsaikhan, Jovjid Lkhamkhuu, Jovjid Otgonjargal, Tsend Tserenbyamba
- Soggetto e sceneggiatura: John Maxwell Coetzee dal suo romanzo omonimo
- Fotografia: Chris Menges
- Musica: Giampiero Ambrosi
- Montaggio: Jacopo Quadri
- Scenografia: Crispian Sallis, Domenico Sica
- Costumi: Carlo Poggioli
- Produzione: Michael Fitzgerald, Olga Segura, Andrea Iervolino e Monika Bacardi in coproduzione con Luca Matrundola e Brian Cook per Iervolino Entertainment in associazione con Michel Fitzgerald Productions
- Genere: Drammatico
- Origine: Italia / USA, 2019
- Durata: 113′ minuti