Un viaggio interiore alla scoperta di sé e della propria identità culturale, ma anche uno sguardo femminile sul tema della prima volta per un giovane uomo – quasi un tabù, sempre poco affrontato dal cinema – sono al centro di Una storia d’amore e di desiderio, opera seconda della tunisina Leyla Bouzid, nelle sale italiane dal prossimo 25 marzo.
Il giovane Ahmed Ouannas è un ragazzo francese di seconda generazione, figlio di genitori che hanno abbandonato l’Algeria negli anni bui della guerra civile, che ha insanguinato il Paese per quasi una decade a inizio anni ’90, cresciuto nella banlieue e che adesso si prepara ad affrontare il suo primo giorno nella grande città come studente di Letteratura alla Sorbona.
Al pari di molti altri figli di esuli algerini anche Ahmed non conosce la lingua araba e non ne sa leggere i graffiti, una mancanza che sembra privarlo anche della ricchezza di sfumature proprie della sua cultura d’origine; al corso di letteratura medievale araba del XII secolo, l’insegnante madame Morel spiega ai suoi studenti che l’antica lingua del Magreb conta più di cento parole diverse per definire i sentimenti e gli stati d’animo dell’amore: dalla tenerezza alla passione, dalla seduzione al batticuore, fino all’estasi mistica e a quella più carnale dei corpi.
L’incontro con Farah, compagna di corso aperta e disinibita arrivata dalla Tunisia per studiare a Parigi, risveglia nel giovane desideri sconosciuti, mettendo in crisi ogni sua resistenza alle forti pulsioni che lo agitano, in contrasto con i modelli di virilità esasperata di un ambiente patriarcale che non ammettono la benché minima fragilità. Sospeso tra due mondi, senza appartenere veramente a nessuno, il ragazzo ingaggia una lotta interiore con sé stesso nel tentativo impossibile di gestire quell’attrazione, che lo spaventa e contrasta con l’idea dominante di forza virile.

Fin dalla sequenza di apertura la macchina da presa di Leyla Bouzid esplora la pelle del giovane Ahmed mettendone in evidenza la carnalità, dando rilievo al corpo del maschio per trasformarlo in oggetto del desiderio, analogamente a quanto da sempre si fa con il corpo femminile. La paura e l’insicurezza del protagonista si alimentano anche dal contrasto con la consapevolezza sessuale delle ragazze, che mette in crisi un consolidato dominio maschile che poi, in gran parte nell’intimità, si rivela solo apparente.

La ricchezza e la disinibizione degli antichi, espressa in versi poetici medioevali anche molto arditi, si pone in forte contrasto con la vergogna generata dalla bigotta repressione moderna, spesso indotta anche nel mondo islamico da condizionamenti di ordine religioso. Gli stessi che spingono Ahmed al tentativo d’imporre alla sorella Dalila costumi più castigati, retaggio di un clima culturale tutto sommato alimentato più dai compagni del quartiere e dalla preoccupazione del pensiero altrui, che dalla famiglia.

Sami Outalbali dà concretezza tangibile al giovane Ahmed prigioniero del suo desiderio, l’attore francese che ha esordito nel cinema a sette anni ha raggiunto una certa notorietà incarnando un personaggio agli antipodi per una palese disinibizione nella serie Sex Education. L’esordiente tunisina Zbeida Belhajmor è Farah, figura ampiamente autobiografica per la regista Leyla Bouzid che l’aveva incontrata per il primo film Appena apro gli occhi, ma non l’aveva potuta scegliere allora perché troppo giovane per il ruolo.

Il percorso di Ahmed verso una maggior consapevolezza di sé e del suo corpo – magistralmente espresso con la semplicità di uno sguardo, indimenticabile – passa attraverso l’acquisizione di un patrimonio culturale antico, in Europa troppo spesso limitato al solo Le mille e una notte, e il suo immergersi nella letteratura medioevale dà forma a momenti onirici raffinati. La riscoperta del padre, interpretato da Samir El Hakim, costituisce l’altro tassello mancante per consolidare l’appartenenza alle proprie origini.

Selezionato come film di chiusura alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2021 anche Una storia d’amore e di desiderio di Leyla Bouzid, come già nel 2016 il suo film d’esordio Appena apro gli occhi – Canto per la libertà, è distribuito in Italia da Cineclub Internazionale.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. L’incontro e i primi turbamenti
  3. La macchina da presa esplora da vicino un corpo inibito dall’emancipazione altrui
  4. Aurélia Petit è l’insegnante madame Morel / La scrittura come strumento esplorativo di sé / La madre
  5. Sami Outalbali è Ahmed e Zbeida Belhajmor è Farah
  6. La consapevolezza acquisita anche attraverso la figura paterna incarnata da un ottimo Samir El Hakim
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    © 2021 Blue Monday Productions / Arte France Cinéma

IN COPERTINA

Zbeida Belhajmor e Sami Outalbali sono Ahmed e Farah
© 2021 Blue Monday Productions / Arte France Cinéma

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Une histoire d’amour et de désir
  • Regia: Leyla Bouzid
  • Con: Sami Outalbali, Zbeida Belhajmor, Diong-Kéba Tacu, Mathilde La Musse, Aurélia Petit, Mahia Zrouki, Bellamine Abdelmalek, Sofia Lesaffre, Samir El Hakim, Khemissa Zarouel, Baptiste Carrion-Weiss, Charles Poitevin, Omar Khasb, Zeineb Bouzid, Céline Rotard-Prineau, Morgane Hainaux, Yassina Bendadda, Nathalie Mesuret, Chakib Daou, Bertrand Marchal, Bouraouïa Marzouk, Amina Zouiten, Rabia Zerouali, Khalid Zerouali, Leïla Carpentier, Jaurel Bantsimba, Hussein El Azab, Elies Ghourabi, Lourdia Denis, Aysenur Travaci, Lucas Gaudin, Ghalia Benali, Ali Shaker, Khalid Kouhen, Malick Diaw, Pascale Snoeck
  • Sceneggiatura: Leyla Bouzid
  • Fotografia: Sébastien Goepfert
  • Musica: Lucas Gaudin
  • Montaggio: Lilian Corbeille
  • Scenografia: Léa Philippon
  • Costumi: Céline Brelaud
  • Produzione: Sandra De Fonseca in associazione con Bertrand Gore e Nathalie Mesuret per Blue Monday Productions in coproduzione con Arte France Cinéma e con il supporto di Centre National du Cinéma et de l’Image Animée in associazione con Cinémage 14 e con la partecipazione di Fonds Images de la Diversité – Agence Nationale de la Cohésion des Territoires – CNC
  • Genere: Racconto di formazione
  • Origine: Francia, 2021
  • Durata: 102′ minuti