Dopo il successo planetario di Mad Max: fury road, con cui ha rivitalizzato la saga originale – giunta in Italia con il titolo Interceptor, protagonista un giovane Mel Gibson – che agli esordi gli ha dato notorietà internazionale, l’australiano George Miller con Tremila anni di attesa torna a nutrire la vena fiabesca che alimenta sotterranea un po’ tutta la sua filmografia, non solo da regista, fatta di titoli come Le streghe di Eastwick e Babe, maialino coraggioso.
Adattamento cinematografico del racconto Il genio nell’occhio d’usignolo dell’inglese A. S. Byatt, nota autrice dello straordinario romanzo storico Possessione – Una storia romantica, il film è una bellissima storia d’amore innestata su miti da Mille e una notte, ma anche una riflessione poetica sul grande enigma che è l’umanità stessa, in cui a tratti trapelano qua e là tracce della raffinata scrittura originale: “Che labirinto di contraddizioni, il genere umano”.
Stimata accademica, donna razionale d’indole solitaria e taciturna, Alithea Binnie ha scelto di non avere legami affettivi, felice di essersi resa indipendente grazie all’esercizio della sua erudizione, per usare le sue stesse parole, attraverso la sua professione. Campo d’azione dei suoi studi sono i miti e le leggende di tutto il mondo, in cui ricerca occulte verità esoteriche tramandate dagli antichi attraverso l’arte del racconto; nella sua visione delle cose ritiene che in epoche passate i racconti fossero indispensabili, dando origine a divinità ed eroi invincibili, per codificare fenomeni naturali e dare coerenza a ogni espressione della vita. Ma oggi, nell’era moderna – sostiene nelle sue conferenze la studiosa inglese – il valore della mitologia è sostituito dalle conoscenze scientifiche, che hanno ridotto ogni figura archetipica dei racconti mitici a metafora della realtà.
Un bel giorno però, a Istanbul per uno congresso, Alithea incontra un Djinn – genio dotato di potere magico – che nel corso di un’esistenza millenaria è stato testimone diretto di eventi leggendari, con una conoscenza personale di figure mitiche come la regina di Saba e re Salomone.

Pubblicato nel 1994, il racconto originale ha sempre affascinato George Miller col suo narrare storie di donne che attuano un dominio da posizioni subalterne, rendendo di fatto invisibile il proprio agire. L’eclettica Tilda Swinton è chiamata a incarnare l’apparente glaciale distacco di Alithea, mentre Idris Elba regala una bella dose di simpatia al personaggio magico del Djinn, più volte tradito nei secoli dalla fragilità dei sentimenti, perché chi ama abbassa le difese e si espone.

Piccola curiosità: alla serata dei David di Donatello 2023, dopo aver suonato il piano, Matteo Bocelli a una battuta di Carlo Conti escludeva un suo impegno futuro come attore, ma aveva già esordito in Tremila anni di attesa ricoprendo il ruolo del principe Mustafa oltre a cantare il bellissimo brano Cautionary tale [ammonimento] – testo degli sceneggiatori George Miller e Augusta Gore su musica originale di Tom Holkenborg – che accompagna i titoli di coda del film.

Tremila anni di attesa di George Miller è una di quelle storie contenitore di altre storie, di cui Le mille e una notte è l’esempio più prossimo; adesso dopo che più volte ne era stata programmata un’uscita in sala, puntualmente rinviata, è disponibile al pubblico italiano direttamente in dvd e blu-ray distribuito da Eagle Pictures, o sulle principali piattaforme.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Fascetta dell’edizione dvd italiana
  2. Convegno su miti e leggende / L’incontro col Djinn / La mitica regina di Saba
  3. I britannici Tilda Swinton e Idris Elba sono Alithea Binnie e il suo Djinn
  4. L’esordiente Matteo Bocelli è Mustafa / Intimità indotta / Mangiando il fuoco
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    © 2022 Kennedy Miller Mitchell TTYOL PTY LTD

IN COPERTINA

Tilda Swinton e Idris Elba sono Alithea con il suo Djinn
© 2022 Kennedy Miller Mitchell TTYOL PTY LTD

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Three thousand years of longing
  • Regia: George Miller
  • Con: Idris Elba, Tilda Swinton, Erdil Yaşaroğlu, Sarah Houbolt, Sabrina Dhowre Elba, Seyithan Özdemir, Aamito Lagum, Nicolas Mouawad, Ece Yüksel, Matteo Bocelli, Lachy Hulme, Megan Gale, Oğulcan Arman Uslu, Jack Braddy, Zerrin Tekindor, Anna ‘Betty’ Adams, George Shevtsov, David Collins, Burcu Gölgedar, Vince Gil, Melissa Jaffer, Anne Charleston, Pia Thunderbold, Berk Ozturk, Anthony Moisett, Alyla Browne, Sage McConnell, Abel Bond, Agani Gecmez, Ayantu Usman, Peter Bertoni, Lianne MacKessy, Harlan Norris, Leslie Krahner, George Zammit, Faride Eralp, Matthew Khoury, Ahmed Buewaiss, Edoardo Michelotti, Ronny Mouawad, Paul Prakash, Olivia Porter, Quaden Bayles, Botan Ozer, Thomas Georgiou, Arshia Dehghani, Talia Tulin Sert, Jean-Marc Agbogba, Kaan Gulder, Hugo Vella, Peter Stephens, Simon Abraham, Matthew Khoury, Bryony Pyke, Hana Habbouche, Jyoti Barry, Madeline Berner, Kathleen Coffey, Nikki Hooppell, Stephanie Julien, Elyse Metaxas, Debbie Correia, Laura Foster, Ashleigh Geitzmann, Hannah Robinson, Felicity Tchorlian, Kate Wake, Mary P, Ron Hicks, Glenn Levett, Danny Lim con il suo cane Smarty, Eva Maria Barboza, Lulu Pinkus, Karen Ainley, Aska Karem, Melissa Kahraman, Bridget Maizey, Eric Presnell, Nolan Zadarnowski, Patryk Zadarnowski, Nathan Susskind
  • Soggetto: A. S. Byatt dal suo racconto Il genio nell’occhio d’usignolo
  • Sceneggiatura: George Miller & Augusta Gore
  • Fotografia: John Seale
  • Musica: Tom Holkenborg
  • Montaggio: Margaret Sixel
  • Scenografia: Roger Ford
  • Costumi: Kym Barrett
  • Produzione: Doug Mitchell e George Miller in associazione con Rachael Gill
  • Genere: Fantastico
  • Origine: Australia, 2022
  • Durata: 108′ minuti