Con la freschezza di un ragazzino di novant’anni appena compiuti – lo scorso 18 agosto – Roman Polanski torna al cinema con un nuovo film, presentato fuori concorso all’80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia; un grottesco e sferzante ritratto della classe dominante, mostruosa anche sul piano estetico, che nell’inseguire un’impossibile eterna giovinezza fa un abuso massiccio della chirurgia estetica.
Ultimo giorno del ventesimo secolo, al grand Palace Hotel sulle Alpi svizzere fervono i preparativi per accogliere gli ospiti potenti e facoltosi che ogni anno si ritrovano in questo luogo esclusivo per salutare il nuovo anno. Il direttore Hansueli è attento a ogni dettaglio e ispeziona il personale con rigore militare, apostrofando l’intero staff senza mezzi termini: “Alle otto in punto ceneranno ai nostri tavoli delle persone davvero importanti. Le vite di milioni di persone dipenderanno dall’umore con cui questi se ne andranno la mattina dopo. È nostro dovere assicurarci che non gli si atrofizzino le chiappe perché le sedie sono troppo dure, che si rimpinzino di caviale fino a esplodere e che lo champagne gli esca dal naso e dalle orecchie. È chiaro?
Discorso motivazionale che impone il contegno servile da tenere con gli ospiti più ricchi del mondo, completa dedizione nell’assecondare ogni più folle capriccio con la massima tempestività. Intanto la paura del Millennium Bug – l’idea che gli zeri dell’anno 2000 metteranno fuori uso i sistemi informatici del globo – crea un clima di attesa dell’apocalisse, il primo esempio nella Storia contemporanea di quel terrorismo mediatico così in voga oggi. Il tempo corre implacabile avvicinando il fatidico scoccare della mezzanotte, figure arroganti e ridicole nella loro inconsistenza interiore – per questo ancor più insane e temibili – si avvicinano alla soglia del nuovo millennio, destinato a consolidare lo strapotere finanziario sulle sorti dell’intero pianeta.

Dodici anni dopo Carnage Roman Polanski torna alla commedia umana più caustica e lo fa con una sceneggiatura originale scritta insieme all’amico e collega Jerzy Skolimowski, con cui aveva firmato il copione del suo film d’esordio Il coltello nell’acqua del 1962, e con il contributo della connazionale Ewa Piaskowska. Un’opera corale ironica ed estremamente divertente, che lascia spazio all’amarezza quando realizziamo che i mostri sullo schermo dominano il mondo.

L’annuncio tv del presidente russo Boris Eltsin, che nel ritirarsi dall’esercizio del potere nomina pro tempore per tre mesi Vladimir Putin come successore, oltre a mettere in evidenza la proroga indeterminata che dopo oltre vent’anni vede ancora il designato saldamente al comando, è un frammento storico, preludio ideale all’orrore contemporaneo; il cameo di Sydne Rome – di nuovo sul set con Polanski mezzo secolo dopo Che? – devastata dalla chirurgia estetica, ne è tangibile icona.

Un ritratto impietoso che prende forma nella divertita partecipazione di un gruppo di grandi attori: Fanny Ardant nel ruolo di una folle marchesa infatuata del suo cane; John Cleese nei panni di un ricchissimo miliardario anziano con nuova consorte, decisamente più giovane; un biondo Mickey Rourke è lo speculatore finanziario in declino Bill Crush, un Luca Barbareschi dal look improponibile – esilarante – è Bongo Minetti, divo del cinema porno sul viale del tramonto.

Vivaci commedianti indimenticabili anche Oliver Masucci nel ruolo centrale del direttore, il nostro Fortunato Cerlino che è il suo vice Tonino, il tedesco Milan Peschel – impagabile – è il contabile frustrato e pronto alla ribellione Caspar Tell, la britannica Bronwyn James nei panni di Magnolia, la consorte del miliardario. Con il supporto dello scenografo Tonino Zera, che a Venezia 80 ha ricevuto un premio alla carriera, The Palace è stato interamente girato nel vero hotel a Gstaad che ha ispirato il film.

Coproduzione italiana con Svizzera, Polonia e Francia – ma oltralpe non ha ancora trovato distribuzione, forse per un accanimento ancora acceso contro l’autore, che ha già pagato i conti in sospeso col passato – The Palace di Roman Polanski sarà nelle sale italiane dal 28 settembre con 01 Distribuzione.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. Il grand Hotel Palace e il suo personale passato in rassegna / John Cleese al centro col sigaro è il miliardario Arthur William Dallas III
  3. L’arrivo dell’anno 2000 tra psicosi e festeggiamenti / Joaquim de Almeida è il chirurgo plastico Dottor Lima
  4. Il cameo di Sydne Rome / Un giovane Vladimir Putin parla alla nazione russa per la prima volta / La delegazione sovietica in ascolto
  5. Fanny Ardant è la Marchesa / Mickey Rourke lo speculatore Bill Crush / Luca Barbareschi è l’ex divo a luci rosse Bongo Minetti
  6. Fortunato Cerlino è il vicedirettore Tonino / Milan Peschel è il contabile Caspar Tell / Bronwyn James è la giovane sposa del miliardario, Magnolia
    © 2023 Èliseo Entertainment Moving Emotions Production / Rai Cinema

IN COPERTINA

Oliver Masucci è l’efficientissimo direttore Hansueli
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© 2023 Èliseo Entertainment Moving Emotions Production / Rai Cinema

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: The Palace
  • Regia: Roman Polanski
  • Con: Oliver Masucci, Fanny Ardant, John Cleese, Bronwyn James, Joaquim de Almeida, Luca Barbareschi, Milan Peschel, Fortunato Cerlino, Mickey Rourke, Luisiana Kornuta Steffen, Danny Exnar, Irina Kastrinidis, Alexander Petrov, Danylo Kotov, Anton Pampushnyy, Ilia Volok, Strakhova Marina, Ema Mur, Michelle Shapa, Seimur Stefania, Olga Kent, Matthew T. Reynolds, Massiga Diawara, Naike Anna Silipo, Morgane Polanski, Sina Christen, Felix Mayr, Beatrice Frey, Davide Gagliardi, Niccolò Senni, Teco Celio, Mokhtar Bouzana, Angelica Barbareschi, Philip Hauser, Sergey Grab, Ingo Raudkivi, Mike Rey, Dean Colin Mackay, Sydne Rome, January Piromallo, Francis Chapman, Annick Christiaens, Markus Forster, Lukas Jakobski, Kamil Krejcí, Vincent Leittersdorf, Miroslav Marinov, Jay Natelle
  • Sceneggiatura: Jerzy Skolimowski, Roman Polanski, Ewa Piaskowska
  • Fotografia: Pawel Edelman
  • Musica: Alexandre Desplat
  • Montaggio: Hervé de Luze
  • Scenografia: Tonino Zera
  • Costumi: Carlo Poggioli
  • Produzione: Luca Barbareschi, Wojciech Gostomczyk e Jean-Louis Porchet in associazione con Etienne Dontaine, Stephane Rigotti e Benoit Rensonnet con Adam Gudell e Jarosław Fabiański per Èliseo Entertainment Moving Emotions Production con Rai Cinema in coproduzione con Cab Productions, Lucky Bob e Rp Productions in collaborazione con Agent Double, Polski Instytut Sztuki Filmowej, Atlas Sztuki con Moderator Inwestycje, per Direct4energy e Benitex Beata Radkiewicz
  • Genere: Commedia
  • Origine: Italia / Svizzera / Polonia / Francia, 2023
  • Durata: 100′ minuti