
Rivelazione della 72ª Berlinale, presentato in anteprima italiana al 24° Far East Film Festival di Udine da cui ha portato a casa ben due riconoscimenti, Terra e polvere di Li Ruijun è un’opera sospesa nel tempo, lontanissima dagli schiamazzi della società contemporanea, perché legata al ritmo immortale delle stagioni.
Ma Youtie è chiamato da tutti al villaggio ‘quarto fratello’ in una spersonalizzazione propria di certi meccanismi sociali cinesi; è un uomo semplice senza importanza, profondamente legato alla terra, che vive con la famiglia di un altro fratello in un clima estraneo a ogni sentimento, in cui le ragioni pragmatiche delle questioni materiali sembrano le uniche istanze da prendere in considerazione.
Una di quelle comari attive come sensali per matrimoni porta alla famiglia di Ma Youtie una ragazza di nome Guiying resa storpia, con problemi di deambulazione e incontinenza, dalle percosse ricevute dal padre durante l’infanzia; impossibilitata a procreare, quindi donna senza alcun valore sul mercato nuziale, vive in condizioni di estrema povertà nel cortile di casa di suo fratello, rappresentando un peso di cui sua cognata con la complicità del marito si vuole liberare.
Il matrimonio è combinato e viene individuata per gli sposi anche una casa, abbandonata da tempo, in cui possono andare ad abitare. È l’incontro di due solitudini, due persone ritenute insignificanti per la comunità, due figure ai margini che nonostante il deserto affettivo ed emotivo che li ha messi uno accanto all’altra sapranno avvicinarsi dolcemente, costruendo con pudica tenerezza un rapporto di reciproco affetto e cura, del tutto insperato da entrambi i lati.

Sesto lungometraggio del quarantenne Li Ruijun, anche per Terra e polvere il cineasta ha firmato tutti e tre i momenti fondamentali della creazione cinematografica – scrittura, riprese, montaggio – come aveva già fatto per tutte le sue opere precedenti. La Natura e il suo scandire la vita rurale attraverso l’inarrestabile susseguirsi delle stagioni è qui personaggio essenziale, più che semplice ambientazione, in cui anche la cura per l’asino o per i nidi di rondine diventa gesto determinante.

Un film che ponendo l’attenzione su gesti semplici ed esigenze essenziali racconta un Paese in rapida trasformazione, realtà contadine che sono in via d’estinzione, ma metaforicamente del tutto imprescindibili, come il sangue raro del protagonista necessario alla sopravvivenza del ricco capitalista. L’attrice professionista Hai-Qing e lo zio del cineasta Renlin Wu esordiente assoluto, nei panni di Guiying e Youtie, creano magicamente l’intimità tra queste due anime abbandonate.

Il fluire della vita che dà a ognuno un percorso a sé stante, indipendente dagli affetti a cui siamo legati, nel titolo internazionale del film ‘ritorno alla polvere’ – più esplicito – trova completa, perfetta espressione nelle parole di saggezza che il protagonista Youtie rivolge alla moglie, che contempla tra le mani un germoglio sradicato senza futuro: “Sarà fertilizzante per altri germogli. Ognuno ha il suo destino e il grano non è diverso. Quando arriverà l’estate, sarà comunque tagliato.”

Dopo varie presentazioni nei circuiti festivalieri, adesso Terra e polvere di Li Ruijun è finalmente disponibile nelle sale italiane distribuito da Tucker Film.