Titolo d’apertura del concorso sezione Orizzonti alla 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Sulla mia pelle di Alessio Cremonini ricostruisce con perizia gli ultimi sette giorni della vita di Stefano Cucchi, il giovane morto in cella mentre era in custodia cautelare all’ospedale carcerario Sandro Pertini di Roma, il 22 ottobre 2009.
Scabro ed essenziale il film mette in scena sullo schermo soltanto i fatti appurati attraverso le carte processuali, senza omissioni o reticenze sul fatto che probabilmente Stefano era colpevole dei reati contestati, generando un’opera inattaccabile che è preciso atto d’accusa per questa morte di Stato.
La successione degli eventi così lucidamente ricostruita mette in evidenza tutti i tasselli di piccole colpe e noncuranze che hanno portato a questa morte prevedibile e solitaria; perché Sulla mia pelle è soprattutto la storia di un abbandono, da parte di istituzioni che dovrebbero tutelare il cittadino, ai danni di un essere umano ferito nello spirito non meno che nel corpo.
Diffidente verso ogni pubblico ufficiale, Stefano non ha denunciato le percosse subite, se non sporadicamente con i compagni di cella o al personale medico, che ha preferito non approfondire la natura di ferite e contusioni per non essere implicato.
Il film è eloquente nel mostrare che lo Stato e la società non sono entità astratte, ma si incarnano nella somma di tutti noi, perciò ognuno nel proprio ruolo è chiamato ad assumere le responsabilità, anche morali, che lo svolgimento del proprio incarico richiede. La colpa dei carabinieri che non hanno permesso a Stefano Cucchi di avere a fianco il suo avvocato di fiducia, nominandone uno d’ufficio, ha innescato la protesta del ragazzo che dopo il pestaggio ha rifiutato di essere visitato o ricoverato in ospedale per protesta.
L’indifferenza del personale medico che non ha tentato in alcun modo di comprendere la situazione, quella delle forze di polizia che trincerate dietro i regolamenti non hanno dato informazioni utili alla famiglia – cui è stata negata di fatto ogni possibilità di vedere il proprio congiunto – che ha saputo del decesso dall’ufficiale che si è presentato a casa dalla madre di Stefano Cucchi, per richiedere la firma sull’autorizzazione all’autopsia; un concorso di colpe ha contribuito a costruire questa crudeltà inaccettabile.
Straordinaria la prova di Alessandro Borghi – soprattutto per il grande lavoro fatto sulla voce, così uguale a quella vera di Stefano Cucchi – che con eccezionale mimesi aderisce all’immagine di quel corpo tumefatto che turba la coscienza collettiva. Molto brava anche Jasmine Trinca nel ruolo, marginale nell’economia della sceneggiatura, della sorella del protagonista Ilaria, che restituisce dolore e latente senso di colpa con due brevi telefonate. Una scoperta Max Tortora nei panni del padre Giovanni Cucchi, in un inedito ruolo drammatico.
Oggi non si è ancora arrivati alla verità e nessuno è stato condannato per la morte di Stefano Cucchi, l’unica certezza è che il ragazzo al momento dell’arresto era sottopeso ma in salute e quando è arrivato in cella al commissariato presentava evidenti lividi sul viso, lesioni alla colonna vertebrale e all’addome, con un’emorragia interna alla vescica che inibiva la minzione. Una mentalità, ancora molto diffusa in certi ambienti, toglie ogni umanità alle persone con problemi di tossicodipendenza e l’impunità – troppo alta in Italia – asseconda la tendenza di certi uomini a diventare ‘branco’.
Stefano Cucchi è stato il 148° nel 2009 a morire in custodia cautelare per cause ancora da accertare su 172 casi verificatisi solo in quell’anno. Le violenze alla Diaz di Genova, l’omicidio di Federico Aldrovandi a Ferrara, la morte di Riccardo Magherini a Firenze, sono fatti che ciclicamente riportano all’attenzione la gravità di un problema diffuso e ancora lontano da soluzioni. Sulla mia pelle è valido spunto di riflessione, un film necessario.
Didascalie immagini
- Locandina italiana
- Un emaciato Alessandro Borghi, ha perso diciotto chili, è Stefano Cucchi
- Visibilmente contuso all’udienza preliminare
- Le percosse / La solitudine / Visite negate
- Jasmine Trinca è la sorella Ilaria / Max Tortora è il padre Giovanni / Milvia Marigliano è la madre Rita
- L’incontro, scontro, e la morte
© 2018 Cinemaundici / Lucky Red
IN COPERTINA
Uno straordinario Alessandro Borghi è Stefano Cucchi
© 2018 Cinemaundici / Lucky Red
SCHEDA FILM
- Titolo originale: Sulla mia pelle
- Regia: Alessio Cremonini
- Con: Alessandro Borghi, Max Tortora, Milvia Marigliano, Jasmine Trinca, Elisa Casavecchia, Aurora Casavecchia, Mauro Conte, Walter Nestola, Davide Petrucci, Paolo Bovani, Andrea Ottavi, Tiziano Floreani, Andrea Lattanzi, Orlando Cinque, Piergiorgio Savarese, Roberto Galano, Ignazio Deruvo, Stefano Miglio, Massimiliano Frateschi, Maris Leonetti, Antonio Gargiulo, Alessio De Persio, Roberta Sferzi, Gaetano Aronica, Marco Giuliani, Aleksandros Memetaj, Daniele Blando, Davide Paciolla, Maurizio Pepe, Marco Belocchi, Federico Tocci, Vincenzo Tanassi, Pietro Faiella, Alessandro Forcinelli, Tiziano Scrocca, Michele Di Siena, Rodolfo Bigotti, Daniele Amendola, Dora Romano, Elodie Treccani, Francesca Tomassoni, Emanuela Di Salvia, Bernardo Casertano, Rita Montes, Mauro Mandolini, Emanuele Cerman, Michele Botrugno, Daniela Amato, Giuseppe Ragone, Emiliano Capogna, Andrea Mautone, Fulvio Sacco, Italo Amerighi
- Soggetto: Alessio Cremonini
- Sceneggiatura: Alessio Cremonini, Lisa Nur Sultan
- Fotografia: Matteo Cocco
- Musica: Mokadelic
- Montaggio: Chiara Vullo
- Scenografia: Roberto De Angelis
- Costumi: Stefano Giovani
- Produzione: Luigi Musini, Olivia Musini e Andrea Occhipinti con Stefano Massenzi e Mattia Guerra per Cinemaundici e Lucky Red con il sostegno della DGC Direzione Generale Cinema in associazione con Viris
- Genere: Drammatico
- Origine: Italia, 2018
- Durata: 100′ minuti