
“Il Big Bang e l’universo sono cose che accettiamo come parte del vasto mistero che ci circonda. In realtà siamo tutti parte di questo inestricabile mistero, dalla prospettiva del microcosmo della nostra coscienza.”
Questo pensiero, che accende l’attenzione sui più profondi – spesso inesplorati – abissi dell’animo umano, racchiude in sé l’essenza stessa di Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo, opera seconda della cineasta ungherese Lili Horvát.
Márta Vizy è una quarantenne che dopo quasi vent’anni trascorsi negli Stati Uniti fa ritorno nella sua città natale Budapest, ha abbandonato una promettente carriera da neurochirurgo perché improvvisamente, al 23° Raduno annuale della Società Internazionale di Neuro-oncologia nel New Jersey, ha incontrato il collega János Drexler dell’università di Budapest ed nato l’Amore.
I due si sono dati appuntamento nella capitale ungherese a distanza di un mese esatto dal loro incontro, alle diciassette del pomeriggio sul Ponte della Libertà, dal lato Pest del Danubio. Senza alcun legame familiare, ha perso i genitori prima di trasferirsi di là dall’Atlantico, Márta ha immolato ogni aspetto della sua vita attuale all’altare di quel nuovo sentimento e adesso, vibrante di emozione, arriva sul luogo dell’incontro, ma inspiegabilmente János non si presenta.
Non riuscendo a stabilire un contatto telefonico, la giovane si reca all’ospedale adiacente la sede dell’università per rintracciare il suo amore e, mentre s’informa dall’usciere, lo vede attraversare l’atrio dirigendosi verso l’uscita. Lo segue, lo raggiunge fuori nel parcheggio e finalmente il suo János è lì davanti a lei, ma quando la donna domanda perché lui abbia disertato l’appuntamento, visibilmente sorpreso l’uomo risponde che non sa di cosa stia parlando, non la conosce e a suo avviso quella è la prima volta che si incontrano.

Questo l’incipit fulminante di un film che s’interroga sul ruolo preponderante dell’immaginazione come elemento costitutivo dell’innamoramento; ispirandosi a Adele H e a certe figure femminili al centro del Cinema di Krzysztof Kieślowski, la storia procede sospesa tra realtà e ossessione, in un gioco efficace nel destabilizzare la percezione degli eventi. Destrutturando ogni elemento narrativo ogni certezza viene meno, filtrando l’intero racconto attraverso lo sguardo di Márta.

Il risultato è un oggetto che mette in discussione la possibilità stessa di realizzare un racconto del tutto oggettivo, l’impossibilità di ogni autore a rimuovere la mediazione delle proprie idee dalla costruzione degli eventi. L’attrice teatrale Natasa Stork, al primo ruolo da protagonista per il cinema, dà volto a Márta, una donna che si muove tra paura e desiderio, fantasmi e illusioni. Il regista Viktor Bodó, nel ruolo di János, torna dopo dieci anni alla recitazione dei suoi esordi.

Presentato nel programma delle Giornate degli Autori a Venezia 77, adesso Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo di Lili Horvát è finalmente disponibile nelle sale italiane distribuito da Cineclub Internazionale, realtà indipendente che ha fatto della qualità cifra stilistica del suo listino.