Reduce dal grande successo di Dogman che ha raccolto riconoscimenti ovunque, dalla consacrazione di Marcello Fonte miglior attore al Festival di Cannes 2018 fino alle nove statuette conquistate ai David di Donatello 2019, Matteo Garrone torna sugli schermi con la sua attesa versione di Pinocchio, un progetto accarezzato a lungo frutto di una fascinazione infantile che ha accompagnato da sempre il cineasta, di cui a ben vedere si trovano tracce anche in titoli precedenti come Reality.
Innumerevoli sono le ‘mutazioni’ subite dal famoso burattino creato da Carlo Lorenzini in arte Collodi nel 1881, complice una mancata protezione legale dalla creatura letteraria da parte dell’autore, perciò intelligentemente il regista di Gomorra sceglie l’unica strada – forse – possibile per creare qualcosa di nuovo, quella di un ritorno all’origine con un’opera fedele al testo di partenza, nonostante inevitabili tagli, anche nell’iconografia delle storiche illustrazioni del romanzo firmate da Enrico Mazzanti.
La sceneggiatura di questo nuovo Pinocchio è firmata a quattro mani dal regista e dall’attore fiorentino Massimo Ceccherini, impegnato anche nel ruolo della volpe, per cui Garrone ha avuto parole di stima: ‘È un grande attore che, anche per sua responsabilità, non è mai stato valorizzato […] ha fatto i provini per diversi ruoli e andava bene in tutti.‘
Matteo Garrone si era già addentrato in un mondo fantastico popolato di creature magiche con Il racconto dei racconti tratto dalle novelle di Giambattista Basile, mantenendo però i toni cupi della favola nera poco adatti a un pubblico infantile, con Pinocchio per la prima volta realizza un film con l’intento di rivolgersi anche ai più piccoli, ben consapevole della responsabilità che comporta e a ciò si deve l’omissione degli episodi più tristi, come la morte di Lucignolo.
Il cineasta romano innesta l’elemento fiabesco in un ritratto del mondo contadino di fine Ottocento molto bello, filologicamente corretto, ma rispondente comunque all’esigenza di una visione edulcorata. Perfino la rappresentazione del Paese dei Balocchi rinuncia a giostre e luna park di altre edizioni per mettere al centro i giochi dei ragazzi di allora, capriole sui fienili, tuffi in vasche di abbeveramento per il bestiame e l’agonismo di tiri alla fune in stile con quel mondo rurale.
Il piccolo esordiente di otto anni Federico Ielapi è uno straordinario burattino Pinocchio e con gran professionalità si è sottoposto ogni giorno a lunghe ore di trucco, sotto le mani esperte dell’inglese Mark Coulier – doppio premio Oscar al miglior truccatore per The iron Lady e Grand Budapest Hotel – è diventato un bambino di legno così realistico che mai se n’erano visti sullo schermo. Molto bravo e dotato di simpatia naturale utile al ruolo, Alessio Di Domenicantonio è un indimenticabile Lucignolo.
Roberto Benigni torna davanti alla macchina da presa per vestire i panni consunti di Geppetto, offrendo un’interpretazione carica di commozione, che lo riscatta anche dall’inevitabile ridicolo di averlo visto a cinquant’anni voler incarnare i capricci infantili del burattino nel suo Pinocchio del 2002. Gigi Proietti, poco valorizzato dal cinema nonostante collaborazioni importanti con maestri come Elio Petri e Robert Altman, è un magnifico orco bipolare nel ruolo di Mangiafuoco.
Girato tra Toscana, Puglia e Lazio il Pinocchio di Matteo Garrone è una gioia per gli occhi, esempio di come la sinergia tra effetti speciali digitali e utilizzo di protesi nel trucco, soprattutto per i personaggi che sono animali antropomorfi, possa creare visioni affascinanti se utilizzati a supporto di una storia che non insegue lo stupore fine a sé stesso. La struggente colonna sonora firmata dal pisano Dario Marianelli – premio Oscar per Espiazione – dona un alone di dolce malinconia a tutto il film.
Selezionato per rappresentare l’Italia al prossimo Festival del Cinema di Berlino, questo Pinocchio ha l’ampio respiro di un progetto universale, ma ben radicato nella cultura toscana d’origine e perciò gli auguriamo ogni fortuna.
Didascalie immagini
- Locandina italiana
- Pinocchio incontra il gatto e la volpe, interpretati da Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini
- La fatina dai capelli turchini, bambina al primo incontro, poi donna e madre
- La magica atmosfera di una fiaba calata nel mondo contadino
- Federico Ielapi è Pinocchio / Il lavoro magistrale di Mark Coulier al trucco / Alessio Di Domenicantonio è Lucignolo
- Roberto Benigni è il babbo Geppetto / Un vero bambino di legno / Gigi Proietti è Mangiafuoco
- Matteo Garrone al lavoro per creare il suo Pinocchio
© 2019 Archimede Srl / La Pacte Sas
IN COPERTINA
Il Pinocchio di Matteo Garrone ispirato alle illustrazioni originali di Enrico Mazzanti
© 2019 Archimede Srl / La Pacte Sas
SCHEDA FILM
- Titolo originale: Pinocchio
- Regia: Matteo Garrone
- Con: Federico Ielapi, Geppetto Roberto, Gigi Proietti, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini, Marine Vacth, Alida Baldari Calabria, Maria Pia Timo, Massimiliano Gallo, Gianfranco Gallo, Davide Marotta, Teco Celio, Enzo Vetrano, Alessio Di Domenicantonio, Nino Scardina, Guillaume Delaunay, Giuliano Del Taglia, Maurizio Lombardi, Domenico Centamore, Paolo Graziosi, Gigio Morra, Mauro Bucci, Sergio Forconi, Luisa Ragusa, Massimo Viafora, Giuliano Del Taglia, Claudio Gaetani, Giovanni Iovino, Betty La Padula, Aldo Marinucci, Ciro Petrone
- Soggetto: Carlo ‘Collodi’ Lorenzini dal romanzo Le avventure di Pinocchio – storia di un burattino
- Sceneggiatura: Matteo Garrone, Massimo Ceccherini
- Fotografia: Nicolaj Bruel
- Musica: Dario Marianelli
- Montaggio: Marco Spoletini
- Scenografia: Dimitri Capuani
- Costumi: Massimo Cantini Parrini
- Produzione: Matteo Garrone, Jean e Anne-Laure Labadie, Jeremy Thomas e Paolo Del Brocco in associazione con Raffaella Leone e Andrea Leone per Archimede, Rai Cinema e Le Pacte con Recorded Picture Company in associazione con Leone Film Group e Bper Banca con il contributo del Mibact – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e di Eurimages, con il sostegno della Regione Lazio – Avviso pubblico Attrazione produzioni cinematografiche (POR FESR LAZIO 2014-2020) progetto cofinanziato dall’Unione Europea e Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo, con il contributo della Regione Puglia (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione Apulia Film Commission e della Regione Toscana – Toscana Promozioni con il contributo di Canal+ e Cine+
- Genere: Favoloso
- Origine: Italia / Francia, 2019
- Durata: 125′ minuti