Esterno, imbrunire. Sotto un cielo ancora rosato dalle ultime luci del tramonto, un gruppo di adolescenti gioca su un altopiano con gli occhi bendati, calciando una palla rudimentale provvista di sonagli, inseguendo alla cieca il rumore finché le campanelle appese alla rete suggellano il punto segnato.
Un luogo lontano e inospitale situato ad alta quota, in cui si percepisce tangibile l’aria rarefatta per la scarsità d’ossigeno, dove tra rovine di cemento e fango i ragazzi portano avanti una missione per la fantomatica ‘Organizzazione’ di cui conoscono solo il Messaggero; un’indios di piccola statura che impone regole, impartisce ordini e addestramento militare, pretendendo di avere controllo totale sul gruppo attraverso quotidiani contatti radio e sporadiche visite a quel remoto avamposto.
Monos – scimmie – è il nome in codice di questa squadra di adolescenti arruolati in un esercito irregolare, che ha in custodia un ostaggio di cui avere cura, una donna statunitense che chiamano semplicemente ‘la dottoressa’. Dietro i nomi loro assegnati – Rambo, Lupo, Lady, Svedese, Puffo, Cane, Boom Boom e Gambalunga – questi ragazzi devono rinunciare a ogni emozione e fragilità, in una cronaca brutale che non solo racconta la perdita dell’innocenza, ma si spinge fino all’abdicazione della propria umanità.

Monos – un gioco da ragazzi di Alejandro Landes nasce dalla voglia d’interrogarsi del cineasta su attualità e futuro della Colombia, appena uscita da un’annosa guerra civile, terminata per imposizione con decreto ministeriale dopo che un referendum popolare aveva bocciato l’accordo tra le parti. L’emblematica immagine finale dà forma all’incertezza sul destino degli ex guerriglieri, che devono trovare spazio nel tessuto civile di una società che non sappiamo se e come vorrà accoglierli.

L’adolescenza è al centro del racconto perché è il momento nel percorso individuale in cui si cerca di definire la propria identità, ma è anche emblema di una democrazia ancora molto giovane come quella colombiana. Ispirandosi apertamente a classici della letteratura – Il signore delle mosche di William Golding e Cuore di tenebra di Joseph Conrad – Landes, con la collaborazione di Alexis Dos Santos per la sceneggiatura, realizza un’opera potente nei contenuti quanto nelle immagini.

Senza precisi riferimenti temporali o geografici a definire il contesto, il film assume valore universale raccontando dinamiche d’amore e potere insite nelle relazioni umane, qui esasperate da situazioni in cui è in gioco la vita stessa, con l’inesperienza della gioventù che amplifica ogni emozione fino a renderla assoluta e totalizzante. La straordinaria aderenza ai personaggi di un cast eterogeneo crea momenti d’insostenibile verità, in cui la violenza annienta e annichilisce anche chi la perpetra.

Girato nella riserva naturale di Chingaza a nord di Bogotà, su un umido altipiano a quattromila metri d’altezza immerso nel silenzio, e nella giungla incontaminata sul fiume Samaná, in una zona inaccessibile fino a pochi anni fa a causa della guerra, raggiunta in kayak e con i materiali trasportati a dorso di mulo lungo un ripido canyon, il film restituisce il sapore primordiale di quei luoghi per estenderlo anche all’istinto selvaggio dei personaggi e alle loro azioni.

Monos – un gioco da ragazzi esplora il momento determinante, prossimo alla pace, in cui la molteplicità delle parti in campo – gruppi paramilitari, guerriglieri, narcotrafficanti e governo – generava un’instabilità non ancora esaurita. Wilson Salazar, assunto come addestratore militare per i giovani attori ha finito per interpretare il Messaggero, aveva una pesante taglia, vivo o morto, sulla testa da guerrigliero e la sua partecipazione al progetto incarna la realtà che irrompe nella finzione.

Dopo l’esordio al Sundance Film Festival, dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria nella sezione film drammatico, l’anteprima europea alla Berlinale 2019 e tutta una serie di riconoscimenti raccolti in giro per il mondo, finalmente Monos – un gioco da ragazzi stava per raggiungere il 26 marzo scorso gli schermi italiani distribuito da I wonder Pictures, ma le misure di contenimento del contagio hanno reso impossibile sapere quando ne sarà effettivamente disponibile la visione.

Nella speranza di poter presto tornare al cinema, magari nelle arene estive all’aperto, se Monos – un gioco da ragazzi di Alejandro Landes dovesse fare capolino nella programmazione o esordire su qualche piattaforma in rete non perdetela, è un’opera potente da tenere d’occhio assolutamente.

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. La sequenza iniziale / Il remoto avamposto ad alta quota / Messaggero e Monos
  3. Moisés Arias è Gambalunga / Nella giungla / Intorno ai falò sull’altipiano
  4. La potenza visiva del film
  5. Julián Giraldo è Lupo / Mimetizzazione / Deibi Rueda è Puffo
  6. Custodia dell’ostaggio / Natura selvaggia / Karen Quintero è Lady
  7. Wilson Salazar è il Messaggero / Julianne Nicholson è la Dottoressa / Addestramento
  8. Laura Castrillón è Svedese / Sofía Buenaventura è Rambo / Fragili attimi di felicità

© 2019 Stela Cine / Monosfilm

IN COPERTINA
I Monos in ricognizione nella giugla
© 2019 Stela Cine / Monosfilm

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Monos
  • Regia: Alejandro Landes
  • Con: Sofía Buenaventura, Julián Giraldo, Karen Quintero, Laura Castrillón, Deibi Rueda, Paul Cubides, Sneider Castro, Moisés Arias, Julianne Nicholson, Wilson Salazar, Jorge Román, Valeria Solomonoff
  • Soggetto: Alejandro Landes
  • Sceneggiatura: Alejandro Landes & Alexis Dos Santos
  • Fotografia: Jasper Wolf
  • Musica: Mica Levi
  • Montaggio: Yorgos Mavropsaridis, Ted Guard, Santiago Otheguy
  • Scenografia: Daniela Schneider
  • Costumi: Johanna Buendia, Daniela Schneider
  • Produzione: Alejandro Landes e Fernando Epstein con Santiago Zapata e Cristina Landes in coproduzione con Leontine Petit, Derk-Jan Warrink, Nicolás Avruj, Diego Lerman, Katrin Pors, Anthony Muir, Agustina Chiarino e Christoph Friedel e in associazione con Anne Laure & Jean Labadie, Flora Lau, Roy Azout, Jorge Dager, Georgina Téran, Jamal Zeinal Zade, Dan Wechsler e Moisés Arias per Stela Cine, CounterNarrative Films e Le Pacte con Caracol Televisión, Dago García Producciones, Cine Colombia, Dynamo, Mincultura Proimágenes Colombia, Lemming Film, Campo Cine, Pandora Film, Snowglobe, Film I Väst, Mutante Cine, Pando Producciones e Bord Cabre Films con il sostegno di VivaColombia, Screen Actors Guild e Angiografía De Occidente S.A.
  • Genere: Drammatico
  • Origine: Colombia / Argentina / Olanda / Germania / Svezia, 2019
  • Durata: 103′ minuti