Montreal, Quebec, Canada. Cresciuti insieme, inseparabili fin dall’infanzia, Matthias e Maxime si ritrovano con la loro compagnia per un fine settimana nella villa su lago dell’amico Rivette, dove con disappunto del gruppo è presente anche Erika, sorella minore del padrone di casa, impegnata a girare un cortometraggio per il corso di cinema che frequenta.
Matthias ha lasciato a casa la fidanzata Sarah trattenuta da altri impegni, Maxime si è preso una pausa dalla tutela di una madre problematica, in attesa di delegare sua zia e trasferirsi in Australia.
Quando all’ultimo momento gli amici di Erika che avevano accettato di partecipare al suo piccolo film non si presentano senza preavviso, la ragazza chiede ai presenti se ci sono due ragazzi disposti a sostituire gli assenti. Maxime sempre estremamente disponibile con tutti si offre volontario, mentre Matthias dopo aver perso una scommessa è costretto per penitenza dagli amici a prendervi parte; il copione prevede una sola scena in cui i due amici, fingendo improvvisa passione, dovranno baciarsi davanti alla macchina da presa.
Un gioco innocente, un innocuo bacio sulle labbra, che in modo del tutto inaspettato mette in crisi il rapporto tra i due giovani, con Matthias che da quel momento non sa più relazionarsi con l’amico Maxime, mentre il tempo scorre e la sua partenza per Melbourne si avvicina rapidamente.

Al 72° festival di Cannes dove ha esordito in concorso Matthias & Maxime, ottavo film scritto, prodotto e diretto dal trentunenne Xavier Dolan, ha ricevuto tiepida accoglienza e l’accusa di un ripetersi di tematiche già affrontate dal giovane autore; polemica sterile e superficiale, perché se è vero che un conflitto madre figlio è una costante in titoli precedenti, non di meno questa è un’opera matura, che conferma lo sguardo partecipe e originale di Dolan su quella stagione della vita che è ricerca della propria identità.

Tra frammenti essenziali a costituire la sincerità dei personaggi, intere sequenze come quella della nuotata nel lago che racconta qualcosa sottintendendo ben altro e falsi movimenti (della macchina da presa) rivelatori di una sapiente gestione delle emozioni, il racconto vive di sussulti e tempi dilatati necessari a rendere la verità di un conflitto interiore profondo; la paura della perdita davanti all’inesorabilità del tempo che cambia continuamente le cose, muta rapporti e sempre consuma, in un modo o nell’altro.

Matthias & Maxime è un’opera in cui determinante è il peso della recitazione, come del resto in tutto il Cinema di Xavier Dolan che ha iniziato a quattro anni la carriera di attore, in cui tutti gli interpreti sfoggiano una naturalezza da imprime verità all’intera vicenda, partendo dal protagonista Gabriel D’Almeida Freitas nel ruolo di Matthias. Intenso anche il ritratto di Maxime, che il regista riserva a sé stesso, fragile e vulnerabile, reso insicuro da una macchia sul viso e da una madre tossica e anaffettiva.

Straordinaria e irriconoscibile Anne Dorval, al quinto film diretta da Xavier Dolan, torna ancora una volta a incarnare una figura materna complessa dopo essere già stata sua madre nell’esordio di J’ai tué ma mère e personaggio centrale del titolo nel successivo Mommy. Commovente ed estremamente partecipe anche la prova di Micheline Bernard, impegnata a tratteggiare il personaggio di Francine la madre di Matthias, piena di tenerezza per le difficoltà di Maxime e perciò più affettuosa con lui che col proprio figlio.

Un film corale che racconta per contrasto un dramma intimo e invisibile, l’impossibilità di conciliare pulsioni inascoltate e consolidate convenzioni sociali, la paura dell’evoluzione di un sentimento che pretende di esistere anche alle soglie della maturità e trova una scintilla di verità in un attimo scandito dal precario lampeggiare di una lampadina. L’incedere dei titoli di coda coglie impreparati, il gesto leggero che vorremmo garante di un lieto fine resta incapace di redimere il conflitto tra realtà vissuta e vita desiderata.

Dopo il rinvio forzato dovuto alla chiusura delle sale, adesso finalmente Matthias & Maxime di Xavier Dolan sarà disponibile da domani sulla piattaforma MioCinema, su cui si raccomanda la visione in lingua originale, e nelle arene estive per chi preferisce godere del grande schermo.

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. Il ritrovo tra amici sul lago
  3. I momenti goliardici e il conflitto inespresso
  4. La sequenza lirica e sublime di un’estenuante nuotata nel lago
  5. Gabriel D’Almeida Freitas e Xavier Dolan sono gli inseparabili Matthias & Maxime
  6. Anne Dorval è la madre di Maxime / Micheline Bernard è la madre di Matthias / L’attesa della partenza
  7. Un ritratto corale capace di scavare e definire l’intimità del singolo personaggio

© 2019 Québec Inc. / Sons of Manual Inc.

IN COPERTINA
Matthias e Maxime nel momento critico davanti alla macchina da presa di Erika
© 2019 Québec Inc. / Sons of Manual Inc.

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Matthias & Maxime
  • Regia: Xavier Dolan
  • Con: Gabriel D’Almeida Freitas, Xavier Dolan, Pier-Luc Funk, Samuel Gauthier, Antoine Pilon, Adib Alkhalidey, Micheline Bernard, Anne Dorval, Marilyn Castonguay, Catherine Brunet, Harris Dickinson, Camille Felton, Anne-Marie Cadieux, Monique Spaziani, Jacques Lavallée, Louise Bombardier, Louis-Julien Durso, Claude Gasse, Johanne Garneau, Agnès Bouchard, Guenièvre Sandré, Julie Beauchemin, Alexandre Bourgeois, Thomas-Emmanuel Còté, William Pelletier, Audrey McDonald, Jean Harvey, Conor McMahon, Dakota Jamal Wellman, Beverly Lowe, Nathalie Doummar, Alice Pascual, Félix Paquette, Max Barnwell, Francois-Nicolas Dolan, Maude Demers-Rivard, Christiana Bujold Bouchard, Victor Billo
  • Sceneggiatura: Xavier Dolan
  • Fotografia: André Turpin
  • Musica: Jean-Michel Blais
  • Montaggio: Xavier Dolan
  • Scenografia: Colombe Raby
  • Costumi: Pierre-Yves Gayraud, Xavier Dolan
  • Produzione: Nancy Grant e Xavier Dolan con Elisha Karmitz e Nathanaël Karmitz per Sons of Manual con la partecipazione finanziaria di Telefilm Canada, Sodec – Société de développement des enterprises culturelles, Crédit d’impôrt pour la production cinématographique et télévisuelle québécoise, Crédit d’impôrt pour la production cinématographique ou magnétoscopique canadienne, Le Fonds Harold Greenberg e Radio-Canada con la collaborazione di Phi Studio, Fonds Québecor e Super Écran
  • Genere: Drammatico
  • Origine: Canada, 2019
  • Durata: 119′ minuti