
Vincitore del César come miglior lungometraggio d’animazione e vero trionfatore al 47° Festival Internazionale del Film d’Animazione di Annecy, Linda e il pollo di Chiara Malta & Sébastien Laudenbach sarà sugli schermi italiani dal prossimo 5 settembre distribuito da I Wonder Pictures.
Il film si apre sulle note briose della partitura originale di Clément Ducol con una miriade di palline colorate che invadono lo schermo, a rappresentare la prima infanzia della piccola protagonista Linda, mentre la voce narrante richiama la nostra attenzione su riflessioni interiori: nel profondo della nostra memoria c’è buio pesto, un’oscurità assoluta in cui si nascondono i ricordi. È un mondo dimenticato, immenso, un vero impero, in cui silenziosi, tutti i momenti vissuti, stanno là fermi aspettando pazientemente di venir ripescati per tornare in superficie alla coscienza, in modo da avere l’opportunità di essere ancora vivi.
Paulette, la mamma di Linda, è rimasta vedova improvvisamente e troppo presto, senza il marito Giulio ha cercato di far fronte al caos quotidiano crescendo da sola la figlia, ma appoggiandosi spesso a sua sorella Astrid, suo malgrado del tutto incapace di opporre resistenza che, anche quando si dichiara ferma e irremovibile, finisce sempre per rendersi comunque disponibile. Una sera, resasi conto di avere un torto da riparare nei confronti della sua bambina, Paulette promette a Linda di esaudire qualsiasi suo desiderio e la bambina chiede di avere in tavola ‘il pollo ai peperoni’ che preparava suo padre, l’unico ricordo che ha di lui. La mamma è costretta ad accettare, nonostante il carico emotivo che questa cosa le impone, ma complice uno sciopero generale già procurarsi gli ingredienti si rivelerà impresa complicata, destinata a trascinare madre e figlia in una concitata sarabanda ricca di divertenti incontri e inseguimenti.

Coproduzione tra Italia e Francia Linda e il pollo è una commedia a cartoni animati frutto della collaborazione tra l’illustratore e regista francese Sébastien Laudenbach – già autore di numerosi corti, video musicali e del lungometraggio La jeune fille sans mains – e la cineasta romana Chiara Malta, residente da tempo a Parigi, che con questo film fa il suo esordio nel cinema d’animazione dando vita a un’opera scritta a insieme dai due e chiaramente ispirata nell’estetica alla pittura Fauves.

Il fauvismo fu uno dei primi movimenti pittorici del Novecento e, pur non avendo mai pubblicato un suo manifesto, propugnava l’assoluta autonomia del colore rispetto al disegno, assegnandogli invece una pura valenza emotiva. Oltre allo stile dei fondali che sembrano richiamare le tele ‘selvagge’ dei fauvisti, Fauves significa ‘belve’ proprio per richiamare una primordialità dell’espressione artistica, anche i personaggi sono ‘dotati’ ognuno di un proprio colore unico e determinante che li avvolge nei campi lunghi.

La zia della protagonista, Astrid, e il poliziotto alle prime armi Serge, ma nel loro piccolo anche i bambini amici di Linda – da Carmen con il fratellino Pablo alla compagna di scuola Annette, fino a Afia sempre in compagnia dell’alano Zorro – o il suo gatto Gazza, oppure Jean-Michel detto Jean-Mimì dalla sua anziana mamma, molteplici sono i personaggi che con il loro interagire in cerca di soluzioni finiscono sempre per complicare le cose, creando situazioni divertenti e piene di sano umorismo.

Linda e il pollo di Chiara Malta & Sébastien Laudenbach è un film dai toni dolcemente sommessi, da cui al netto di ogni sorriso emerge infine il tema sottile dell’elaborazione del lutto e l’invito ad andare avanti, lasciando da parte l’insensato senso di colpa che coglie quando dopo una perdita si torna per la prima volta a sorridere alla vita. Un’opera piena di poesia, non necessariamente destinata all’infanzia.