In una metropoli caotica e letteralmente sommersa sotto cumuli di spazzatura, il detective Cham Lau e il collega Will Ren devono affrontare un’indagine impegnativa per scovare le tracce di un serial killer che oltre a uccidere le sue vittime, abusa di loro e le sottopone all’amputazione della mano sinistra.
Tanto indisciplinato il primo e incline a sistemi poco ortodossi, segnato dal desiderio di vendetta per eventi drammatici che hanno travolto la sua vita, quanto ben inquadrato nei canoni e ligio al rispetto di ogni regola e protocollo il secondo, con una giovane moglie in attesa del loro primo figlio; i due poliziotti saranno costretti a scontrarsi dalla distanza dei loro diversi punti di vista, prima che lo sporcarsi con la complessità della vita e con tutta la sua imprevedibile imperfezione li porti finalmente sulla pista giusta per affrontare il caso.
La loro strada s’intreccia con quella della giovane Wong To, ragazza disperata con un passato di tossicodipendenza che vive di piccoli espedienti, prigioniera di un senso di colpa mai espiato che la lega in modo perverso al poliziotto più anziano. Tre figure tragiche in un mondo di brutale bestialità, che troveranno l’una nell’altra il senso del proprio destino.

Limbo di Soi Cheang è ambientato in una Hong Kong quasi senza tempo, resa contemporanea dalla presenza degli apparati tecnologici moderni, ma con un sapore retrò che forse anche a causa di un fulgido bianco e nero evoca atmosfere lontane di capolavori come Metropolis di Fritz Lang o Cane randagio di Akira Kurosawa, ma anche il clima fradicio e notturno del Blade Runner di Ridley Scott, per dare corpo e fisica rappresentazione a un luogo che, come recita laconico il titolo stesso, è l’anticamera dell’inferno.

Denso e crudele, con alcune sequenze al limite dell’insostenibile, Limbo è un’opera praticamente perfetta per ritmo e pathos, che compensa ogni possibile eccesso con una confezione di altissimo livello capace di calibrare sapientemente l’equilibrio tra silenzio e uso della colonna sonora, tra momenti di violenta brutalità e di sublime lirismo. Nonostante una sinossi che potrebbe far immaginare l’ennesimo thriller pieno di usurati cliché, sorprende col suo essere imprevedibile schivando ogni trappola del genere noir.

Dopo l’esordio al 71° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, Limbo di Soi Cheang ha avuto la sua anteprima italiana nel concorso del 23° Far East Film Festival vincendo il Gelso Viola del Pubblico. Un film duro nel rappresentare gli istinti peggiori degli esseri umani, che attraverso inedite idee originali – come lo sdoppiamento delle figure in momenti culminanti – crea una vertigine che dà forma visiva allo smarrimento di personaggi che anelano alla soddisfazione di bisogni primari, come perdono e sopravvivenza.

Oppressi in ambienti soffocati dai rifiuti, fatti trasportare a camionate sul set, in immagini monocromatiche volutamente caotiche per riprodurre la prima impressione che il regista ha avuto di Hong Kong, gli attori offrono prove intense anche sul piano fisico: Lam Ka-tung dà corpo al furore di Cham Lau prigioniero del suo inutile bisogno di vendetta, Mason Lee incarna lo smarrimento di Will Ren costretto a mettere in discussione le sue certezze e Cya Liu è chiamata a interpretare la selvaggia disperazione di Wong To.

Al momento Limbo di Soi Cheang non è disponibile in Italia, ma speriamo davvero che il plauso ricevuto a Udine spinga qualche distributore nazionale ad acquisire questo gioiello di Cinema puro per il suo listino.



Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina originale
  2. Conflitti caratteriali incompatibili con le indagini
  3. Una metropoli sudicia e caotica, ma terribilmente cinematografica
  4. Ricatti, inseguimenti e rovesciamenti imprevedibili
  5. Lo sdoppiamento dei personaggi nei momenti culminanti
  6. Lam Ka-tung è il detective Cham / Mason Lee è il giovane Will / Cya Liu è la selvaggia Wong To

© 2021  Sun Entertainment Culture Limited

IN COPERTINA
I detective Cham e Will sul luogo di un omicidio
© 2021  Sun Entertainment Culture Limited

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Limbo
  • Regia: Soi Cheang
  • Con: Lam Ka Tung, Cya Liu, Mason Lee, Hiroyuki Ikeuchi, Fish Liew, Hugo Ng, Hanna Chan, Kumer So, Sammy Sum
  • Sceneggiatura: Au Kin Yee su un romanzo di Lei Mi
  • Fotografia: Cheng Siu Keung
  • Musica: Kenji Kawai
  • Montaggio: David Richardson
  • Scenografia: Mak Kwok Keung
  • Costumi: Bruce Yu
  • Produzione: Wilson Yip e Paco Wong per Sun Entertainment Culture Limited con Aether Film Production Limited in associazione con Bona Film Group Limited e Er Dong Culture Co. Ltd
  • Genere: thriller
  • Origine: Hong Kong, 2021
  • Durata: 118′ minuti