Inghilterra, primi anni del XVIII secolo. A corte la nobiltà si diletta scommettendo su corse di anatre, lanciando arance in umilianti tiri al bersaglio e consumando ananas delle colonie in dosi massicce, mentre il Paese combatte una sanguinosa guerra contro la Francia per opporsi al Re Sole che vuole suo nipote sul trono di Spagna.
La regina Anna, posta alla guida dell’Inghilterra dopo la morte della sorella Maria II e del cognato Guglielmo III, nonostante le precarie condizioni di salute e una completa inadeguatezza al comando è stata designata sovrana, quale unico membro protestante della casata reale degli Stuart.
Lady Sarah Churchill duchessa di Marlborough, amica d’infanzia della regina Anna, nel prendersene cura ne condiziona le decisioni, usando la sua abilità politica per gestire il governo dello Stato e favorire i Whig, membri del parlamento ricchi proprietari terrieri favorevoli alla guerra. Un giorno giunge a palazzo la cugina di Sarah, Abigail Hill, ridotta in povertà dal vizio del padre che ha dilapidato un intero patrimonio al tavolo da gioco. La giovane saprà conquistare la benevolenza dell’influente cugina arrivando a metterne in pericolo il potere, usando ogni mezzo per avvicinare la regina e stringendo alleanze con i Tory – il partito di opposizione contrario alla guerra e ai suoi costi altissimi, umani ed economici – in una spietata e cinica lotta senza esclusione di colpi.

La favorita di Yorgos Lanthimos è stato presentato in concorso alla 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia come la prima opera diretta, ma non scritta, dal cineasta greco; in verità anche se il nome non compare, il regista ha preso la prima stesura originale di Deborah Davis e per quasi dieci anni, insieme all’australiano Tony Mc Namara, ci ha lavorato durante ripetuti soggiorni a giro per l’Italia. Davanti al risultato finale è quanto mai evidente, anche qui, una coerenza stilistica dell’anticonvenzionale autore di Kynodontas, che ha costruito una caustica commedia del potere senza alcuna aspirazione al rigore storico.

Partendo da personaggi storici ed eventi realmente accaduti, la trama è stata poi infarcita di congetture per raccontare figure di donna molto contemporanee che, in un mondo sotto un preponderante dominio maschile, fanno il possibile per garantirsi potere e indipendenza. Perciò stilizzazioni e anacronismi, negli splendidi abiti di Sandy Powell come nelle bizzarre coreografie di Constanza Macras, sono parte integrante della visione di Lanthimos che abbonda al solito di trovate inconsuete: i diciassette conigli della regina a incarnare gravidanze interrotte e figli perduti o il gioco di seduzione tra Samuel Masham e Abigail, che diventa una vera e propria lotta corpo a corpo.

Notevoli le interpretazioni di tutte le protagoniste, con Rachel Weisz per la seconda volta diretta da Yorgos Lanthimos dopo The lobster nel ruolo di Sarah – influente favorita della regina Anna antenata di Winston Churchill e Lady Diana – ed Emma Stone nei panni dell’arrampicatrice sociale Abigail; alle prese con un personaggio dai risvolti anche negativi per la crudeltà che mette in campo, l’attrice premio Oscar per La la land disegna una figura complessa che sacrifica anche i propri sentimenti al conseguimento dei suoi obiettivi, un primo piano nelle sequenze finali che traccia il passaggio sul suo volto dalla costrizione all’accettazione è davvero eloquente.

La vera rivelazione del film però è Olivia Colman, al primo vero ruolo da protagonista su grande schermo, che è aumentata quindici chili per entrare nel personaggio di una depressa regina Anna, instabile e insicura, volubile e capricciosa, segnata dalla gotta e dal dolore per la morte prematura dei pochi bambini che è riuscita a partorire vivi. L’attrice inglese, superlativa nel dare forma a una donna sola che vorrebbe essere amata per quello che è anziché per il potere che ha, dopo aver conquistato con questa interpretazione la Coppa Volpi a Venezia 75 e il Golden Globe alla miglior attrice da commedia, è in prima fila tra le pretendenti in attesa della candidatura all’Oscar.

Ad affiancare queste forti figure femminili ottimi comprimari maschili, una volta tanto secondari, tra cui spiccano l’istrionico Harley interpretato da Nicholas Hoult; l’emergente Joe Alwyn, che ha esordito da protagonista due anni fa in Billy Lynn – Un giorno da eroe di Ang Lee, nei panni di Samuel Masham; il veterano James Smith presta il volto al Lord Gran Tesoriere Sidney Godolphin, l’uomo più influente alla corte di Anna Stuart, membro dei Tory ma alleato del capo dei Whig, John Churchill duca di Marlborough e consorte di Sarah, interpretato per l’occasione da Mark Gatiss; tutti insieme a dare forma al ritratto di un periodo storico poco frequentato dal cinema.

Fotografato da Robbie Ryan in un’austerità cromatica che predilige toni marroni e oro, con una divisione in otto capitoli a scandirne la narrazione, La favorita di Yorgos Lanthimos sarà nelle sale italiane il prossimo 24 gennaio distribuito da Twentieth Century Fox.

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. A palazzo la nobiltà si diletta tra corse di anatre e tiri a segno
  3. Yorgos Lanthimos al lavoro sul set
  4. L’ampio uso di obiettivi deformanti danno contemporaneità alla vicenda
  5. Rachel Weisz è Sarah Churchill, Emma Stone è Abigail Hill Masham
  6. Una straordinaria Olivia Colman è la regina Anna Stuart
  7. Nicholas Hoult è Harley, capo dei Tory / Joe Alwyn è Samuel Masham / James Smith il leader dei Whig sir Sidney Godolphin

© 2018 Twentieth Century Fox Film Corporation / TSG Entertainment Finance LLC / Channel Four Television Corporation / Jayhawker Holdings LLC

IN COPERTINA
Emma Stone è la determinata Abigail Hill
© 2018 Twentieth Century Fox Film Corporation / TSG Entertainment Finance LLC / Channel Four Television Corporation / Jayhawker Holdings LLC

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: The favourite
  • Regia: Yorgos Lanthimos
  • Con: Olivia Colman, Emma Stone, Rachel Weisz, Nicholas Hoult, Joe Alwyn, James Smith, Mark Gatiss, Jenny Rainsford, Emma Delves, Faye Daveney, Paul Swaine, Jennifer White, Lilly Rose Stevens, Denise Mack, Horatio, Willem Dalby, Edward Aczel, Carolyn Saint-Pé, John Locke, Everal Walsh, Basil Eidenbenz, Declan Wyer, Anthony Dougall, James Melville, Timothy Innes, Ben English, Wilson Radjou-Pujalte, Peter Brookes, Gavin Henderson, Djordje Jovanovic, Sam Kemp, Hana McDowell, James Perrin, Luca Wiseman, Callum Lewin, Liam Fleming, Angela Hicks, Martin Pemberton
  • Sceneggiatura: Deborah Davis, Tony Mc Namara
  • Fotografia: Robbie Ryan
  • Montaggio: Yorgos Mavropsaridis
  • Scenografia: Fiona Crombie
  • Costumi: Sandy Powell
  • Produzione: Ceci Dempsey, Ed Guiney, Lee Magiday e Yorgos Lanthimos con Jennifer Semler per Element Pictures, Scarlet Films e Film 4 in coproduzione con Waypoint Entertainment
  • Genere: Commedia
  • Origine: Irlanda / Regno Unito / USA, 2018
  • Durata: 120′ minuti