Dopo tanta attesa il Maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki è tornato con un nuovo lungometraggio, dieci anni dopo il precedente Si alza il vento adesso Il ragazzo e l’airone – frutto di un processo creativo durato sette anni – è pronto a raggiungere anche gli schermi italiani dal prossimo 1° gennaio, distribuito da Lucky Red.
Storia originale firmata dallo stesso creatore di Totoro, questo nuovo racconto è venato di forti elementi autobiografici, a cominciare dal titolo Kimitachi wa dô ikiru ka [e voi come vivrete?] preso da quello omonimo del libro di Genzaburō Yoshino che il piccolo Hayao ricevette in dono dalla mamma quando era un ragazzo. Un incipit concitato e drammatico apre il film: assordanti sirene d’allarme squarciano la quiete notturna di una Tokyo sotto attacco, siamo al terzo anno di guerra del Secondo Conflitto Mondiale e i bombardamenti nemici hanno provocato un pauroso incendio, talmente imponente da essere visibile anche da molto lontano. Le fiamme avvolgono l’ospedale della città bruciando vite e speranze, mentre l’undicenne Mahito Maki raggiunge il luogo del gigantesco rogo facendosi strada correndo tra la folla. Buttati i geta in un angolo il ragazzino si è vestito in fretta e furia, precipitandosi fuori in strada e contravvenendo alle disposizioni del padre Shoichi che voleva lasciarlo a casa, nel disperato tentativo di evitargli lo shock di assistere al rogo in cui ha trovato la morte sua madre Hisako.
Ancora segnato dal dolore della perdita, l’anno seguente il bambino lascia la capitale insieme al padre per trasferirsi in campagna dove li attende la sorella minore della mamma, la zia Natsuko, nuova moglie del genitore già in attesa di un figlio da lui. Arrivando alla villa immersa in una rigogliosa vegetazione, un airone cenerino vola sotto la veranda a fianco di Mahito quasi a volerlo accogliere, rivelando con quel gesto anomalo un’attesa del suo arrivo iniziata ancor prima che nascesse.

Sprofondando nell’ignoto, in un modo che ricorda molto da vicino la discesa di Nausicaä al di sotto della giungla tossica, il giovane Mahito avrà accesso a un magico mondo parallelo, in cui il confine tra vita e morte si fa via via più sottile fino quasi a scomparire, dove tempo e spazio sono inclini a essere distorti. Un vasto universo ricco, sul piano visivo, di rimandi pittorici affascinanti a opere iconiche come L’isola dei morti di Arnold Böcklin e Il castello dei Pirenei di René Magritte.

In una caleidoscopica realtà straripante di creature sconosciute, come i piccoli warawara, parenti non troppo lontani degli spiriti che popolano la foresta in Principessa Mononoke, o le anime nere di soldati caduti sul campo di battaglia, che sembrano quasi gli stessi portati sullo schermo anche da Akira Kurosawa nel suo Sogni, Il ragazzo e l’airone evoca storie patrimonio di tutta l’umanità – come il mito di Orfeo – sfoderando una complessità visiva pari alla semplicità del suo messaggio.

Inevitabilmente vissuto come testamento spirituale – Miyazaki farà ottantatre anni il prossimo 5 gennaio, ma nonostante gli annunci di un ritiro la sua è un’indomabile creatività – Il ragazzo e l’airone è portatore di un messaggio di pace, l’invito per ognuno di noi a operare nel proprio ambito per rendere questo mondo migliore. La poesia di un raggio di luna o la rasserenante bellezza della natura, soprattutto nella parte iniziale, siano cibo dello spirito per operare il bene.

Divertente per i personaggi buffi, come le sette anziane nanette o l’essere mutaforma che abita l’airone cinerino, il film sa creare anche atmosfere cariche di mistero con allusioni a segreti non ancora svelati – “speriamo non gli succeda niente” o anche “così si farà prendere!” – rendendo molto appassionante il viaggio in un labirinto straripante di affascinanti metafore, tra uccelli, rospi e pesci parlanti, non sempre d’immediata comprensione per la nostra cultura occidentale.

Dall’universo fantastico intriso di magia e bellezza contrapposto alla realtà di un’umanità sempre perennemente in guerra – nel film è la Seconda Guerra Mondiale, fuori dallo schermo troppi sanguinosi conflitti sono in corso – usciamo sopraffatti dalla sublime complessità visiva e l’unica soluzione possibile è reiterarne la visione. Perciò Il ragazzo e l’airone, nuovo capolavoro di Hayao Miyazaki, è un’opera non solo da vedere assolutamente, ma da rivedere e rivedere più volte.

Dopo l’esordio sugli schermi giapponesi del 14 luglio scorso in totale assenza di immagini e di ogni iniziativa di promozione, Il ragazzo e l’airone ha superato in poche settimane i tre milioni e seicentomila spettatori solo in Giappone; scelto come film di apertura del Toronto International Film Festival, adesso il film cavalca inarrestabile raccogliendo consensi unanimi dovunque.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. La corsa nella notte dell’incendio e il benvenuto dell’airone cinerino
  3. Il giovane Mahito Maki protagonista dell’avventura
  4. Gli warawara che quando sono maturi prendono il volo
  5. Il vecchio che tiene in equilibrio le sorti del mondo
  6. Le sette governanti nane a servizio nella casa di zia Natsuko
  7. Il viaggio in un mondo di poesia, arte e bellezza
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    © 2023 Studio Ghibli

IN COPERTINA

Mahito e la misteriosa Himi
© 2023 Studio Ghibli

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Kimitachi wa dô ikiru ka
  • Regia: Hayao Miyazaki
  • Con le voci originali di: Soma Santoki, Masaki Suda, Takuya Kimura, Aimyon, Kô Shibasaki, Yoshino Kimura, Shohei Hino, Jun Kunimura, Kaoru Kobayashi, Keiko Takeshita, Jun Fubuki, Sawako Agawa, Shinobu Ôtake, Karen Takizawa, Sannosuke Iizuka, Yûto Kawasaki, Andrew Kishino, Paul Nakauchi, Kiyoko Nishimura, Kenta Okimori, Mikito Shigeta, Kazuki Suzuki, Nami Uehara, Ryunosuke Watanuki, Takuya Yagyu
  • Con le voci italiane di: Giulio Bartolomei, Federica De Bortoli, Chiara Gioncardi, Stefano Dori, Lucrezia Marricchi, Rodolfo Bianchi, Gianfranco Miranda
  • Soggetto e sceneggiatura: Hayao Miyazaki
  • Fotografia: Atsushi Okui
  • Musica: Joe Hisaishi
  • Canzone originale: Chikyūgi [globo terrestre] di Kenshi Yonezu
  • Montaggio: Rie Matsubara, Takeshi Seyama, Akane Shiraishi
  • Capo Animazione: Takeshi Honda
  • Scenografie: Kôsuke Hayashi, Yumi Ishii, Saki Kurobe, Yôichi Nishikawa, Kazuo Oga, Yui Onodera, Ayahi Shimomura, Minori Takayama, Nanako Yagi, Noboru Yoshida, Ai Ômori
  • Produzione: Toshio Suzuki con Yoshiaki Nishimura per Studio Ghibli e Toho Company
  • Genere: Animazione
  • Origine: Giappone, 2023
  • Durata: 124′ minuti