Dopo il precedente Undine – un amore per sempre che aveva l’acqua come elemento naturale preponderante al centro del racconto, adesso il cineasta tedesco Christian Petzold con il nuovo film Roter himmel [cielo rosso] – diventato in Italia Il cielo brucia – realizza il secondo capitolo di un’ideale trilogia sulla complessità delle relazioni umane in cui incombe metaforica la presenza del fuoco.
Il giovane Felix attraversa la foresta in auto insieme all’amico Leon, è diretto alla casa per le vacanze della madre, sulle coste del Baltico, con l’idea di ritirarsi in un luogo isolato e tranquillo per lavorare senza interferenze ai rispettivi progetti creativi; Felix è un fotografo ai primi intenti professionali che deve completare il suo portfolio, Leon è uno scrittore con all’attivo un libro già pubblicato che grava pesantemente sulle aspettative per l’opera seconda, faticosamente in corso di stesura. Un guasto alla macchina li lascia in panne nel bosco in un luogo senza copertura per i cellulari, è il primo segno che le cose non andranno come previsto. Quando finalmente i due raggiungono la loro destinazione scoprono, imprevista, la presenza di una sconosciuta; Nadja, nipote di una collega della madre di Felix, che occupa già la camera più grande della casa, costringendoli a dividere la stanza rimasta. È l’inizio di una convivenza forzata destinata a mettere entrambi alla prova, ma mentre Felix sembra adattarsi facilmente trovando anche nuovi stimoli dall’interagire con gli altri, Leon appare sempre più irritato da ogni contrarietà. Altre figure entreranno in quel piccolo microcosmo isolato, facendo crescere la tensione, mentre all’orizzonte incombono le fiamme di un incendio estivo che genera un senso di precarietà, nonostante le autorità assicurino che la situazione è sotto controllo.

Scritto dallo stesso regista, il film riverbera qualche suggestione autobiografica nel personaggio centrale di Leon – vero conflittuale protagonista della vicenda interpretato dal viennese Thomas Shubert, candidato all’EFA come miglior attore per questo ruolo – che per stessa ammissione di Christian Petzold rievoca le sue difficoltà di inizio carriera, per realizzare il secondo lungometraggio; perfino l’improbabile titolo del romanzo Club Sandwich vuole richiamare il film Cuba Libre, del 1996.

Un tono più leggero, rispetto al resto della filmografia di Petzold, permea l’atmosfera de Il cielo brucia senza però smorzare la cronaca del malessere di Leon, che oltre le difficoltà creative incarna le contraddizioni e i conflitti di chi vorrebbe vivere pienamente, lasciandosi andare, e tuttavia non ne è capace. Paula Beer nel ruolo di Nadja torna a essere diretta da Petzold dopo La donna dello scrittore e il già citato Undine con cui ha vinto l’EFA e l’Orso d’Argento alla Berlinale.

Tra i canoni dell’horror a stelle e strisce – il cui messaggio è: “o cresci, o muori!” – e i tòpos di certi film di educazione sentimentale francesi con la scoperta dell’identità sessuale, Petzold tenta una fusione generando una forma a sé di cui Il cielo brucia è un ottimo risultato; vibrante kammerspiel a cielo aperto, con un gruppo di attori che include i sodali già diretti Matthias Brandt e Enno Trebs, rispettivamente l’editore di Leon e Devid, e il quasi esordiente Langston Uibel nel ruolo di Felix.

Presentato in concorso al 76° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove ha vinto l’Orso d’Argento – Gran Premio della Giuria, Il cielo brucia di Christian Petzold sarà infine nelle sale italiane dal prossimo 30 novembre distribuito da Wanted Cinema.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. Leon e Felix in panne nella foresta e a destinazione con la presenza di Nadja
  3. L’ottimo Thomas Schubert è il protagonista Leon
  4. Paula Beer è l’imprevista Nadja
  5. Enno Trebs è Devid, Langston Uibel è Felix e Matthias Brandt è Helmut, l’agente di Leon
    © 2023 Schramm Film / ZDF / Arte

IN COPERTINA

Thomas Schubert è il protagonista in crisi creativa Leon
© 2023 Schramm Film / ZDF / Arte

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Roter himmel
  • Regia: Christian Petzold
  • Con: Thomas Schubert, Paula Beer, Langston Uibel, Enno Trebs, Matthias Brandt, Jennipher Antoni, Esther Esche, Assunta Hamm, Markus Schweiger, Ralph Barnebeck, Sven Tarnowski, Mario Fürstenberg
  • Sceneggiatura: Christian Petzold
  • Fotografia: Hans Fromm
  • Montaggio: Bettina Böhler
  • Scenografia: K. D. Gruber
  • Costumi: Katharina Ost
  • Produzione: Florian Koerner von Gustorf, Michael Weber e Anton Kaiser per Schramm Film in coproduzione con ZDF e Arte con il supporto di Medienboard Berlin-Brandenburg, MV Filmförderung, Die Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien, Filmförderungsanstalt e Deutscher Filmförderfonds
  • Genere: Drammatico
  • Origine: Germania, 2023
  • Durata: 102′ minuti