“Ovunque ci siano persone, il jianghu esiste” recita un vecchio detto cinese, dove il termine jianghu – che sul piano letterale significa ‘fiumi e laghi’ – nel linguaggio figurato degli ideogrammi sta a indicare persone differenti, in una connotazione filosofica che definisce figure fuori dagli schemi consueti della società.
Nell’immaginario collettivo del popolo cinese esiste una vera e propria mitologia che fa capo al jianghu, fatta di confraternite che si muovono in un mondo clandestino i cui adepti sono uniti da principi morali di fratellanza, spesso dediti ad attività illegali, in una sorta di società parallela che mantiene un alone di mistero e che sarebbe semplicistico e troppo approssimativo identificare banalmente con la malavita; dal punto di vista storico queste congregazioni hanno raccolto l’eredità tradizionale di antiche società segrete molto diffuse nella Cina imperiale, che dopo la vittoria del comunismo nel 1949 sono via via andate scomparendo dalla Repubblica Popolare Cinese.
Qiao è una giovane donna che vive a Fenyang nella provincia dello Shanxi, figlia unica di un padre vedovo rimasto al villaggio per lottare contro la chiusura delle miniere di carbone ormai in crisi. La ragazza insieme al suo uomo Guo Bin ha aderito alla filosofia del jianghu, ma un giorno, in un Paese come la Cina dove il possesso personale di armi è proibito, sarà sufficiente un colpo di pistola rivolto al cielo a cambiare per sempre il suo destino.
Tutto il Cinema di Jia Zhangke ha come tema portante lo scorrere del tempo e i cambiamenti che esso apporta alle vite dei suoi personaggi, in quest’ottica la testimonianza dei drastici mutamenti sociali attuati in Cina dall’applicazione selvaggia di nuove ideologie, in gran parte distruttive verso i retaggi di antiche tradizioni secolari, diventa emblema tangibile del lavoro instancabile e inarrestabile che i passaggi di tempo operano sulle nostre vite, su sogni e desideri, infine sulle inevitabili disillusioni.
Adottando la struttura divisa nettamente in tre movimenti che già scandiva il racconto nel bellissimo Al di là delle montagne, con I figli del Fiume Giallo il regista Jia Zhangke torna a visitare luoghi e situazioni già presenti nelle sue opere precedenti; non a caso, dato che l’idea di partenza per questo nuovo ritratto storico, collocato tra il 2001 e il 2018, è nata dalla visione di scene tagliate al montaggio dei suoi Ren xiao yao [Sconosciuti piaceri] del 2002 e Still life, Leone d’Oro a Venezia nel 2006.
Dai due personaggi interpretati in quei film da Zhao Tao, che si offrivano a ulteriori approfondimenti, è scaturita la figura protagonista di Qiao, donna fragile e determinata che sa rimettersi in piedi davanti a ogni avversità, compreso il tradimento; l’attrice giunta all’ottava collaborazione con Jia Zhangke, conosciuta in Italia anche per il suo ruolo in Io sono Li di Andrea Segre, offre un ritratto per lei inedito ispirato a figure controverse realmente esistite ai margini della società cinese sotto l’occupazione nipponica.
Aperto da immagini effettivamente girate dal regista nel 2001 a bordo di un autobus e mai utilizzate fino ad oggi, anche I figli del Fiume Giallo testimonia il valore antropologico dei film di Jia Zhangke, pur essendo oggetti di finzione, con l’inserimento di momenti significativi su usi e costumi del popolo cinese; dall’uso della statua del venerato Guan Yu, davanti alla quale nessuno può mentire, al salto di due amanti sopra le fiamme – generate incendiando un giornale in una bacinella – per allontanare la sfortuna.
Nono lungometraggio di una carriera ormai ventennale, I figli del Fiume Giallo offre un altro tassello all’epico ritratto collettivo della Cina contemporanea costruito di film in film dal cineasta dello Shanxi e, dopo la presentazione in concorso al Festival di Cannes 2018, sarà finalmente nelle sale italiane dal prossimo 9 maggio distribuito da Cinema Srl.
Didascalie immagini
- Locandina italiana
- Qiao ancora immune dai rovesci della vita / Qiao e Bin insieme / Il colpo fatale esploso in aria
- L’inarrestabile lavorare del tempo che cambia e consuma individui e sentimenti
- Liao Fan è fratello Bin / La provincia dove il tempo sembra fermarsi / Figli di strada già pericolosi
- Zhao Tao incarna il percorso di Qiao tra innocenza, sacrificio e menzogna
- Immagini d’apertura del 2001 / Il generale divinizzato Guan Yu / Frammenti di quello che resta
© 2018 Xstream Pictures – Beijing / MK Productions / Arte France Cinéma
IN COPERTINA
Bin insegna a Qiao come si usa un revolver
© 2018 Xstream Pictures – Beijing / MK Productions / Arte France Cinéma
SCHEDA FILM
- Titolo originale: Jiang hu er nü
- Regia: Jia Zhangke
- Con: Zhao Tao, Liao Fan, Xu Zheng, Casper Liang, Diao Yinan, Zhang Yibai, Ding Jiali, Zhang Yi, Dong Zijian, Li Xuan, Cha Na, Kang Kang, Feng Jiamei, Liu Min, Zhang Xiaojun, Zhang Jiaojiao, Bai Jiancai, Yuan Wengian, Zhang Jianhu, Wei Bin, Han Fuli, Zhao Zhiqiang, Han Lei, Han Tao, Yin Tengzhe, Wang Tan, Liu Silong, Liu Zichang, Xie Huiwei, Du Lizhen, Li Hong, Liang Jinye, Cheng Renwei, Zhang Yi, Yang Zhenjun, Ren Xiaoying, Liu Shide, Bai Chenrui, Wang Qian, Zhao Bo, Liu Pengwei, Zhuang Yanbing, Jia Jian, Liu Liqun, Tian Bao, He Kang, Hongtong Batu, Zhang Qingxiao, Zhang Rongtang, Liu Hongyu, Liu Xing, Lyu Qiang, Jiao Yu, Wu Ting, Zhang Jing, Liu Yi, Du Hengpel, Wang Jing, Yang Xiaolong, Zhang Honghe, Mei Xiaozheng, Zhou Yan, Hui Xiaoli, Guo Shijun, Yan Jianguo, Liu Delun, Jia Xujuan, Zhang Zedan, Wu Haoxi, Gong Wei, Chen Wei, Luo Shiping, Luo Zhongguo, Ye Xiangde, Wang Wei, Zhang Long, Deng Yulin, Wang Chao, Guo Boyuan, Zhang Fumin, Xu Jun, Ye Qiusen
- Sceneggiatura: Jia Zhangke
- Fotografia: Eric Gautier
- Musica: Lim Giong
- Montaggio: Matthieu Laclau, Lin Xudong
- Scenografia: Liu Weixin
- Produzione: Shozo Ichiyama in coproduzione con Zhang Dong, Xiang Shaokun e Juliette Schrameck in associazione con Wang Tianyun, Josie Chou, Wan Jiahuan, Zhao Yijun, Ye Ning e Liu Zhe per Shanghai Film Group Corporation e Xstream Pictures – Beijing con Huanxi Media Group Limited, Huayi Brothers Pictures Ltd e MK Productions in associazione con Arte France Cinéma, Beijing Runjin Investment, Wishart Media Co. Ltd con Enchant (Shanghai) Film and Television Culture Co. Ltd
- Genere: Drammatico
- Origine: Cina / Francia, 2018
- Durata: 136′ minuti