
Dopo l’esordio in concorso alla 78ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia arriva finalmente sugli schermi Competencia oficial, esilarante parodia dell’ambiente del cinema firmata da Mariano Cohn e Gastón Duprat, distribuita in sala da Lucky Red il prossimo 21 aprile con il titolo Finale a sorpresa – official competition.
Don Humberto Suárez, ricchissimo capitano d’industria al vertice di un’azienda leader nel campo farmaceutico, al compimento del suo ottantesimo anno di età osserva sconsolato la gran quantità di regali ricevuti e si domanda: che immagine ha la gente di me, come posso lasciare un segno che dia prestigio e immortalità al mio nome?
Come prima opzione l’imprenditore pensa alla costruzione di un ponte da donare allo Stato, ma poi la sua scelta si orienta sull’idea di produrre un capolavoro cinematografico; completamente ignorante in materia, il magnate acquista a prezzo record i diritti di un romanzo premio Nobel senza averlo neppure letto e ingaggia l’acclamata regista Lola Cuevas, vincitrice di numerosi premi, per realizzare un’opera immortale.
L’eccentrica cineasta, abituata a sistemi di lavorazione non proprio ortodossi, per mettere in scena il rapporto conflittuale tra i due fratelli protagonisti della storia, Manuel e Pedro, decide di ingaggiare il grande attore teatrale Iván Torres e la superstar del cinema più commerciale Félix Rivero, innescando già a priori sul set quella rivalità e quello scontro, tra visioni radicalmente diverse sull’essenza della recitazione, che dovrebbe produrre tensione creativa a fini narrativi. La competizione andrà molto oltre le intenzioni di Lola, con conseguenze davvero imprevedibili.

Caustico ed estremamente divertente, Finale a sorpresa prende in giro l’approccio al mestiere di attore inteso come frutto di una costruzione del personaggio vincolata alla necessità di immaginarne il passato, contrapposto a chi sceglie di cercare semplicemente credibilità in ogni battuta da pronunciare; sfida accentuata dal bisogno espressivo del teatrale di immergersi in un’emozione vera prodotta da un ricordo e il mentolo usato dal divo cinematografico per far scendere le lacrime.

Straordinari gli interpreti, in ruoli brillanti da commedia in cui è abbastanza raro poterli vedere, che dimostrano una volta di più la loro grandezza: Oscar Martínez è il grande attore di teatro Iván Torres con tutti i suoi raffinati pregiudizi, Penélope Cruz è la regista Lola Cuevas incline ad adottare sistemi creativi che sfiorano la crudeltà, un grande Antonio Banderas incarna l’insulsa superficialità di Félix Rivero dando vita a un personaggio indimenticabile nella sua cinica idiozia.

Nel raccontare con ironia i meccanismi del recitare nella genesi dei personaggi per la creazione di un’opera cinematografica, il film si diverte a mettere alla berlina tutta una serie di pose e atteggiamenti divistici, riconoscibili in tanti nomi famosi del grande schermo; si va dall’adesione filantropica a qualche improbabile campagna ecologica, che garantisca visibilità, alla falsa modestia di chi dichiara di non ambire a riconoscimenti, ma prova discorsi di ringraziamento allo specchio.

Finale a sorpresa – official competition è un omaggio divertito al mestiere dell’attore, perciò limita il racconto alla fase preliminare antecedente le riprese sul set. I due cineasti argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat già insieme alla regia per Il cittadino illustre – Coppa Volpi, Venezia 73 a Oscar Martínez – firmano la sceneggiatura con Andrés Duprat, che insieme al fratello ha realizzato anche un gioiello del divertimento come il precedente Il mio capolavoro.

Finale a sorpresa – official competition offre anche al pubblico una visione sull’arte con cui gli attori riescono a manipolare le nostre emozioni, ma lo fa con una tale carica di divertimento da rappresentare davvero un’opera assolutamente da non perdere.