Alice e Céline sono due buone amiche, sposate rispettivamente con Simon e Damien, hanno due figli maschi coetanei, Theo e Maxime, e vivono in una villetta bifamiliare che è rappresentazione visiva nel mondo tangibile della specularità dei due nuclei familiari.
I Brunelle (Simon, Alice, Theo) e i Geniot (Damien, Céline, Maxime) vivono con una certa agiatezza in un quartiere residenziale alto borghese, siamo alla fine degli anni sessanta del Novecento e le convenzioni sociali definiscono ancora rigidamente i ruoli, con l’uomo incaricato di provvedere alla sussistenza della famiglia e la donna costretta a trovare soltanto tra le mura domestiche ogni appagamento possibile alle sue aspirazioni.
Un giorno infausto però la tragedia irrompe a incrinare la superficie perfetta di questa situazione idilliaca, innescando sospetti e rancori, sensi di colpa per aver dovuto assistere impotenti al consumarsi del dramma e ogni sguardo, ogni evento, ogni intenzione si colora di ambiguità in una spirale di tensione in cui diventa impossibile distinguere realtà oggettiva e angosciata distorsione, in un crescendo imprevedibile ricco di colpi di scena.

Ispirandosi al romanzo Derrière la haine [dietro l’odio] della scrittrice Barbara Abel, il cineasta Olivier Masset-Depasse con Doppio sospetto costruisce un thriller dichiaratamente hitchcockiano, in cui lo spostamento dell’azione negli anni ’60 amplifica questa matrice orgogliosamente rivendicata. La potenza del sospetto, emozione che come nessun’altra abbatte ogni certezza consolidata, richiama direttamente a classici del Maestro del brivido come Notorius e Il sospetto, appunto.

Straordinario anche sul piano visivo, con i suoi cromatismi decisi il film evoca nella forma e nelle atmosfere anche i classici mélo di Douglas Sirk e forse per questa sua ricercatezza, che vuole deliberatamente essere stucchevole rispetto al gusto contemporaneo, ha conquistato a sorpresa nove premi Magritte – il maggior riconoscimento del cinema belga – su dieci candidature, ma quella andata a vuoto era doppia nella categoria per l’attrice protagonista e avrebbe necessitato un ex-aequo.

La fiamminga Veerle Baetens, nota soprattutto per Alabama Monroe – Una storia d’amore di Felix Van Groeningen, è la bionda Alice Brunelle, apprensiva madre di Theo pronta a sprofondare in un inferno paranoico interiore. Anne Coesens, abituale presenza nei film di Olivier Masset-Depasse e già protagonista di Illégal, titolo che ha imposto il cineasta all’attenzione internazionale, è Céline Geniot, madre di Maxime che sotto le apparenze nasconde un’estrema e tenace determinazione.

Thriller psicologico ad alta tensione, raffinato e imprevedibile, Doppio sospetto di Olivier Masset-Depasse è adesso nelle nostre sale grazie a Teodora Film, distributore indipendente nato dalla passione di Vieri Razzini che nel tempo ha fornito al pubblico italiano tante visioni di alta qualità.

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. I Brunelle e dei Geniot nel loro habitat di apparente perfezione
  3. Veerle Baetens è Alice / Jules Lefebvre è il piccolo Theo / Mehdi Nebbou è Simon
  4. Anne Coesens è Céline / Il sapore di un’epoca / Arieh Worthalter è Damien
  5. Un notevole thriller psicologico

© 2019 Versus Production / Haut et Court / Savage Film / RTBF

IN COPERTINA
Anne Coesens e Veerle Baetens sono le inseparabili amiche Céline e Alice
© 2019 Versus Production / Haut et Court / Savage Film / RTBF

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Duelles
  • Regia: Olivier Masset-Depasse
  • Con: Veerle Baetens, Anne Coesens, Mehdi Nebbou, Arieh Worthalter, Jules Lefebvre, Luan Adam, Annick Blancheteau, Dominique Rongvaux, Jacky Druaux, Laurent Van Wetter, Evelyne Delfosse
  • Soggetto: Barbara Abel dal suo romanzo Derrière la haine
  • Sceneggiatura: Olivier Masset-Depasse e Giordano Gederlini, in collaborazione con François Verjans
  • Fotografia: Hichame Alaouié
  • Musica: Frédéric Vercheval
  • Montaggio: Damien Keyeux
  • Scenografia: Anna Falguères
  • Costumi: Thierry Delettre
  • Produzione: Jacques-Henri Bronckart con Olivier Bronckart, Carole Scotta, Barbara Letellier, Simon Arnal, Caroline Benjo e Bart Van Langendonck in associazione con Philippe Logie e Arlette Zylberberg per Versus production in coproduzione con Haut et Court e Savage Film con Voo et Be tv e RTBF Télévision belge con il supporto del Centre du Cinéma et de l’Audiovisuel de la Fédération Wallonie-Bruxelles e del Fonds Audiovisuel de Flandre (VAF) e il sostegno del Tax shelter du Gouvernement Fédéral Belge d’Inver Tax Schelter, Eurimages e di Media – Cofinancé par Europe créative de l’Union européenne con la partecipazione di Wallimage (Wallonie) e la Région de Bruxelles-Capitale, Canal+ e Ciné+
  • Genere: Thriller
  • Origine: Francia / Belgio, 2019
  • Durata: 97′ minuti