Dramma austero senza un solo timido raggio di luce a fenderne la tenebra, l’irlandese Creature di Dio – firmato a quattro mani da Anna Rose Holmer con la montatrice Saela Davis, che fa così il suo esordio alla regia – trova la sua essenza più profonda nel passaggio in cui il personaggio di Sarah afferma: “Siamo tutti creature di Dio nell’oscurità!
E proprio questo dibattersi nel buio di una condizione umana calcificata nell’immutabile gioco di ruolo tra vittime e carnefici, prede e predatori a volte interscambiabili, che si muovono le figure senza redenzione di questa storia originale sulla potenza distruttiva della menzogna.
Un villaggio di pescatori sulla costa irlandese, una comunità esposta alla durezza delle condizioni atmosferiche mai troppo benevole da quelle parti, per lo più impiegata nella lavorazione del pesce alla Guiney’s Atlantic, piccola azienda locale che raccoglie e commercializza il prodotto che i pescherecci riportano fuori dal mare.
Aileen O’Hara coordina il lavoro intorno al nastro trasportatore, membro centrale del gruppo affiatato di donne, solidali e partecipi di gioie e dolori che diventano, per estensione, di tutta la comunità; come lo strazio dell’anziana Mary Fitz che vede il corpo di suo figlio Mark restituito senza vita dalle acque, perché tradizione vuole che agli uomini, pur navigando ogni giorno il mare, nessuno abbia mai insegnato a nuotare. Al ricevimento funebre seguito alle esequie dello sfortunato pescatore giunge del tutto inatteso il giovane Brian, amatissimo figlio di Aileen, che era partito per l’Australia senza dare più notizie di sé.
Un ritorno improvviso destinato a riaccendere quella dedizione materna nell’assenza sopita, che porterà impreviste alterazioni agli equilibri dell’intera comunità, quando l’amore per il frutto del suo grembo indurrà la madre al furto e all’omertà costringendola, per la prima volta nella sua vita, a mettere in discussione i meccanismi che da sempre dominano il mondo.

Girato sulla costa della contea di Donegal, l’estremo nord dell’Irlanda rivolto all’oceano Atlantico, Creature di Dio si avvale delle prove di un cast di attori straordinari: una grande Emily Watson dà corpo ai conflitti interiori di Aileen, l’irlandese Paul Mescal – in ascesa dopo la sua candidatura all’Oscar per Aftersun – è Brian e nel ruolo determinante di Sarah ritroviamo Aisling Franciosi, già protagonista assoluta di quel The Nightingale di Jennifer Kent purtroppo ancora inedito in Italia.

Tormentata tragedia interiore di forte impatto, visione che può lasciare interdetti, non certo indifferenti, Creature di Dio di Saela Davis & Anna Rose Holmer, dopo l’esordio lo scorso anno al Festival di Cannes, è adesso nelle sale italiane distribuito da Academy Two.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. Una comunità di ‘creature’ che si dibattono nell’oscurità
  3. Emily Watson è Aileen / Paul Mescal suo figlio Brian / Aisling Franciosi è Sarah
    © 2022 A24 Distribution LLC / BBC British Broadcasting Corporation / Nine Daughters / Screen Ireland

IN COPERTINA

Paul Mescal e Emily Watson, rispettivamente Brian O’Hara e sua madre Aileen
© 2022 A24 Distribution LLC / BBC British Broadcasting Corporation / Nine Daughters / Screen Ireland

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: God’s creatures
  • Regia: Saela Davis & Anna Rose Holmer
  • Con: Emily Watson, Paul Mescal, Aisling Franciosi, Declan Conlon, Toni O’Rourke, Marion O’Dwyer, Brendan McCormack, Lalor Roddy, Sean T. O’Meallaigh, Steve Gunn, Leah Minto, John Burke, Enda Oates, Isabelle Connolly, Barry Barnes, Wendy Dynan Gleeson, Sarah Kinlen, Andrew Bennett, Philip O’Sullivan, Stephen Campbell, Manus Lunny, Brian McCafferty
  • Soggetto: Fodhla Cronin O’Reilly & Shane Crowley
  • Sceneggiatura: Shane Crowley
  • Fotografia: Chayse Irvin
  • Musica: Danny Bensi & Saunder Jurriaans
  • Montaggio: Jeanne Applegate, Julia Bloch
  • Scenografia: Inbal Weinberg
  • Costumi: Joan Bergin, Lara Campbell
  • Produzione: Fodhla Cronin O’Reilly in associazione con Jeffrey Penman e Rob Watson per Nine Daughters Production con A24, BBC Film e Screen Ireland con il supporto di Wrap Fund – Western Region Audiovisual Producer’s Fund
  • Genere: Drammatico
  • Origine: Irlanda, 2022
  • Durata: 100′ minuti