
C’era una volta in Italia il più bel Sistema Sanitario Nazionale che, nato dai valori della nostra Costituzione, dimostrava al mondo intero con la sua esistenza che un servizio dello Stato di assistenza alla salute, basato su uguaglianza e diritti per tutti gli individui, è possibile.
Finché il potere nefasto dell’alta finanza mondiale, infiltrando le istituzioni riuscì a imporre, ai governi che si sono avvicendati nel tempo, provvedimenti liberisti e privatizzazioni selvagge. Il pericolo, diventato oggi consolidata realtà, che la legge del mercato – quindi del profitto come unico valore utile da perseguire – detti l’agenda politica, che dovrebbe invece tutelare e gestire le cose pubbliche in nome e per conto dei popoli, fu denunciata già cinquant’anni fa, il 4 dicembre 1972, dal Presidente del Cile Salvator Allende davanti all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Un discorso storico, che ha decretato la condanna a morte dello statista cileno, con cui si apre l’ottimo documentario C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando firmato da Federico Greco e Mirko Melchiorre, programmato in alcune anteprime il dicembre scorso e tornato adesso nelle sale italiane distribuito da Fil Rouge Media.
Il sottotitolo del film “Giacarta sta arrivando” comparve sui muri di Santiago del Cile pochi giorni prima del golpe militare che l’11 settembre 1973 instaurò la dittatura di Pinochet provocando la morte di Allende, e fa riferimento all’eccidio perpetrato dalla CIA nel 1966 in Indonesia, nel quale furono assassinati cinquecentomila sostenitori del legittimo Presidente Sukarno, reo di aver annunciato la nazionalizzazione di importanti industrie strategiche del Paese che avrebbe sottratto utili alle corporations straniere. Questo sistema di governo predatorio, senza scrupoli nel sacrificare vite umane per salvaguardare i guadagni delle multinazionali, venne definito ‘sistema Giacarta‘ e messo in atto attraverso regimi militari in tutta l’America Latina; oggi, con metodi molto diversi, diritti sociali acquisiti, conquistati con dure battaglie durante tutto il Novecento, sono sotto attacco da parte di un potere transnazionale che, piazzando i propri uomini al vertice delle istituzioni, smantella pezzo per pezzo lo stato sociale partendo proprio dalla sanità, settore strategico che attira gli appetiti inesauribili del capitalismo d’assalto.

Metodi solo in apparenza meno letali, perché i tagli alla sanità si traducono inevitabilmente in aumento della mortalità e partendo dalla protesta di un gruppo di giovani che hanno occupato l’ospedale di Cariati in Calabria, il film mostra le ripercussioni tangibili sulla vita della comunità. La struttura, nuova e funzionante, è stata chiusa da un giorno all’altro nel 2010 nonostante i bilanci in attivo, per assecondare un ‘piano di rientro’ che ha cancellato quasi centottanta strutture in tutta Italia, di cui diciotto soltanto in Calabria.

L’inseguimento di un mitico pareggio di bilancio si dimostra nei fatti essere un’astrazione che, riprendendo le parole di Ken Loach, è come l’unicorno: qualcosa di cui tutti hanno sentito parlare, ma che nessuno ha mai visto. Attraverso testimonianze prestigiose, di persone che spesso hanno vissuto in prima persona dall’interno i mutamenti che hanno portato allo smantellamento del sistema sanitario pubblico italiano, il film mostra la desolante situazione attuale, ancor più grave al sud carente di strutture anche su altri fronti.

In particolare, è drammatico vedere le condizioni delle strade calabresi su cui ambulanze fatiscenti sono costrette a viaggiare per portare i malati da Cariati all’ospedale più vicino a cinquanta chilometri. L’attuale gestione ha distrutto la sanità nazionale trasformandola in regionale con ingiuste, marcate, diseguaglianze e il cambiamento da Usl ad Asl, da Unità ad Azienda non è solo lessicale, ma evidenzia l’impronta aziendale finalizzata alla produttività, anche se come dice Gino Strada “un sistema sanitario non deve fare utili!”.

La denuncia di C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando di Federico Greco e Mirko Melchiorre, unita alla cronaca puntuale dei passaggi storici, dall’istituzione del Sistema Sanitario Nazionale con Tina Anselmi nel 1978 al disastro contemporaneo in cui si è dato spazio a entità predatorie private, provoca una forte emozione visiva che induce una sana indignazione; nella consapevolezza che ormai le istituzioni spesso non perseguono più l’interesse collettivo, deve essere utile spinta a un’azione pacifica, ma diretta e collettiva.

L’emergenza pandemica, è evidente nei fatti, ha colto il Belpaese impreparato e al di là di ogni statistica più o meno attendibile è possibile affermare che i tagli alla Sanità hanno fatto più morti del virus stesso. Sul sito ufficiale è possibile vedere il calendario delle proiezioni in giro per l’Italia di un film che, dato il tema, non trova serena collocazione come qualsiasi altro titolo. Visione necessaria e imprescindibile.