Compie trentacinque anni l’esordio nel lungometraggio di Wong Kar-Wai, un’opera fortemente legata ai canoni dei film di genere prodotti a Hong Kong negli anni ’80, ma che già fa intravedere la potenza delle opere successive e le costanti nella poetica di un cineasta unico al mondo, che ormai da troppo tempo – sono passati dieci anni da quello che al momento è il suo ultimo film, The grandmaster – ci ha lasciato orfani del suo Cinema.
Ancora di più, perciò, è iniziativa culturale apprezzabile la pubblicazione del cofanetto Blu-ray intitolato Una questione di stile. Il Cinema di Wong Kar-Wai – edito in edizione limitata a sole mille copie numerate da CG Entertainment, con sei titoli restaurati in 4K – che ha finalmente reso disponibile, per la prima volta al pubblico italiano, il film d’esordio As tears go by [mentre scorrono le lacrime] dell’autore di veri e propri capolavori come In the mood for love o Happy together, rimasto inedito da noi per oltre tre decenni.
La sceneggiatura originale del film – firmata insieme al collega Jeffrey Lau, con cui Wong Kar-Wai ha scritto anche il successivo Days of being wild [giorni selvaggi] altro inedito incluso nel prezioso cofanetto – racconta un’appassionata storia d’amore, ma soprattutto porta sullo schermo un mondo fatto di bande criminali contrapposte, comunque soggette al potere di boss locali, che oggi non esiste più. Siamo in quella Hong Kong ancora protettorato inglese prima della consegna alla Cina, lontana dalle lotte di oggi per la salvaguardia dell’autonomia minacciata da Pechino che, infranto ogni preventivo impegno preso prima della cessione del 1997, non ha esitato negli ultimi anni a usare violenza alla popolazione manifestante, per imporre anche nell’isola le norme applicate in continente.
Affiliato a una triade, senza troppa ambizione di scalarne la gerarchia, Wah considera un fratello il compagno Fly venuto come lui dalla strada, incapace però di farsi valere nell’ambiente violento delle gang. Per questo, quando la giovane Ngor si trasferisce temporaneamente dal cugino Wah e tra i due sembra sorgere un sentimento romantico, la reiterata necessità di tirare Fly fuori dai guai, che il ragazzo vive come dovere morale, diventa ostacolo al consolidarsi di un amore.
Cantore di amori travagliati, spesso ostacolati anche solo nella possibilità di essere espressi, più che semplicemente nell’aspirazione a un lieto fine, Wong Kar-Wai con As tears go by ha il primo incontro con Maggie Cheung, giovanissima appena ventenne, musa destinata a diventare volto simbolo di tutto il suo Cinema; nel ruolo centrale di Ngor, l’attrice offre al suo personaggio la freschezza naturale della gioventù, ma anche la forza dolorosa di accettare il volgere degli eventi.
La colonna sonora del film include un brano degli anni ’80, iconico anche per noi occidentali nell’originale inglese, la splendida versione in cantonese cantata da Sandy Lam – nome di primo piano nel panorama musicale di Hong Kong, ancora oggi in attività – della canzone Take my breath away, che Giorgio Moroder e Tom Whitlock hanno scritto, vincendo anche un meritatissimo Oscar, per quell’orrido film hollywoodiano di enorme successo diretto da Tony Scott.
Grazie al lavoro della Tucker Film, il distributore indipendente legato al Far East Film Festival di Udine, che lavora da anni per valorizzare il cinema dell’estremo oriente, As tears go bye di Wong Kar-Wai può essere visto anche attraverso il noleggio digitale sulle più note piattaforme. Imprescindibile.
