Animali notturni 1Susan è una gallerista d’arte contemporanea professionalmente affermata, vive in un mondo fatto di privilegi, sposata al ricco e affascinante uomo d’affari Hutton Morrow.
Un venerdì sera rientrando alla villa lussuosa in cui abita, la donna trova tra la posta del giorno una bozza del romanzo Animali notturni scritto dal suo ex marito Edward Sheffield con cui non ha avuto più contatti da quasi vent’anni.
Finalmente lui ha completato l’opera meditata fin dai tempi della loro complicata relazione e vuole che lei, a cui il volume è dedicato, sia la prima a leggerlo e ad esprimere un parere.
Nel fine settimana a seguire, rimasta completamente sola per aver dato libertà alla servitù e dopo che il marito è partito per siglare un contratto da cui sembra dipendere il loro intero futuro economico, la donna s’immerge nella lettura di una storia oscura di cui è stata, a dire dell’autore, fonte primaria di ispirazione.
Catturata dallo scorrere narrativo Susan è sconvolta dall’abisso di cupa violenza in cui la precipita il romanzo, catapultata in un ambiente sordido e brutale così distante da ogni sua esperienza di vita reale,  …eppure, capace di costringerla a guardarsi dentro oltre la superficie patinata delle cose, in una spietata resa dei conti con se stessa, tra sensi di colpa e rimpianti per l’incessante lotta interiore tra ciò che avrebbe voluto essere e ciò che ha scelto di essere.
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A sette anni dall’esordio alla regia con il sublime A single man lo stilista Tom Ford torna al cinema orchestrando un thriller stratificato ad alta tensione, rielaborazione per lo schermo del romanzo Tony & Susan di Austin Wright, strutturato su tre diversi piani narrativi avvinghiati e dosati con perizia scientifica; il presente della protagonista in una gelida e notturna Los Angeles, intrecciato ai ricordi lontani del suo matrimonio con lo scrittore a New York, contrapposto alle abbaglianti distese assolate nel deserto del Texas occidentale in cui si ambienta il romanzo che le impedirà di dormire.
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Le scelte cromatiche nella fotografia di Seamus Mc Garvey contribuiscono a definire tre diverse atmosfere, estetiche ed emozionali, nel magistrale complesso montaggio curato da Joan Sobel che di frammento in frammento si muove contemporaneamente tra realtà e finzione letteraria, senza vincoli spaziotemporali, a dare forma visiva al flusso interiore di Susan preponderante nell’opera di partenza.
Unico autore della sceneggiatura, Tom Ford sposta l’azione dal Maine originale al suo Texas, per rendere plausibile l’incipit in zone selvagge senza copertura di una storia concepita quando i cellulari non c’erano, ma anche e soprattutto per fare un ritratto impietoso e realistico di quella provincia del sud omofoba e feroce in cui lui è cresciuto.
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Dovendo rinunciare sullo schermo alla dimensione in cui il lettore, consapevole della manipolazione di cui Austin Wright lo fa oggetto, si specchia in Susan manipolata da Edward attraverso il suo libro, Tom Ford dissemina il film di indizi, rimandi visivi e doppie identità, creando un puzzle cinematografico potente che si presta a molteplici piani di lettura. Non ultima una certa dose d’identificazione tra il regista e la sua Susan, che a Venezia dove il film ha vinto il Gran Premio della Giuria alla 73ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica ha detto sibillino: ‘a volte devi arrivare in cima alla scala per scoprire che è appoggiata alla parete sbagliata‘. Forse Tom Ford ha trovato completa realizzazione nel suo Cinema più che nell’alta moda, certo è il solo cineasta contemporaneo – Autore dei suoi progetti – che per accuratezza e modus operandi ha mezzi e capacità per essere riconosciuto unico erede del regista per antonomasia Stanley Kubrick.
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Un cast praticamente perfetto include nomi noti anche nei piccoli ruoli di contorno che diventano così veri e propri ritratti definiti, anche quando appaiono sullo schermo appena una manciata di minuti: come la madre di Susan interpretata da Laura Linney, il marito Armie Hammer o il balordo Lou di Karl Glusman. Aaron Taylor-Johnson offre il ritratto inedito di un uomo selvatico esaltato e gonfio di rancore sociale, Michael Shannon con lo sceriffo Bobby Anders aggiunge un altro carattere indimenticabile alla galleria dei suoi personaggi. Amy Adams imprigionata nel ruolo statico praticamente immobile della protagonista, per lo più impegnata a leggere il libro, è straordinaria nel restituirne tutti i fremiti di terrore e amarezza. Magistrale l’interpretazione, vulnerabile e sofferta, di Jake Gyllenhaal alle prese col doppio ruolo dello scrittore Edward Sheffield e del suo alter ego letterario Tony Hastings.
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Preciso in ogni dettaglio pianificato con cura Animali notturni si avvale di apporti tecnici di prim’ordine che Tom Ford coordina con stile insuperabile, sempre attento a servire le esigenze del racconto in un perfetto equilibrio tra forma e contenuto.
Evocando atmosfere malsane vicine al miglior David Lynch, il regista texano dichiaratamente – “Penso che un film debba essere il più silenzioso possibile e che le parole e il linguaggio debbano essere usati solo quando necessari a far procedere la narrazione” – applica la lezione immortale di sir Alfred Hitchcock per creare un capolavoro disturbante, essenza più pura del linguaggio cinematografico.
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Al di là della lotteria degli Oscar ormai prossima, Animali notturni è un’opera magnifica destinata a restare nella Storia del Cinema e nella memoria collettiva, fin dagli stranianti titoli di testa.
Un classico moderno assolutamente da vedere nella sua dimensione ideale su grande schermo.

Dettagli

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Nocturnal animals
  • Regia: Tom Ford
  • Con: Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon, Aaron Taylor-Johnson, Isla Fischer, Ellie Bamber, Arnie Hammer, Karl Glusman, Rob Aramayo, Laura Linney, Andrea Riseborough, Michael Sheen, India Menuez, Imogen Waterhouse, Franco Vega, Zawe Ashton, Evie Pree, Beth Ditto, Graham Beckel, Neil Jackson, Jena Malone, Lee Benton, Kristin Bauer Van Straten, Sydney Shafer, Evan Bittencourt, Janet Song, Michele Dunn, Lori Jean Wilson, Peggy Richardson, Piper Major
  • Soggetto: Austin Wright dal suo romanzo Tony & Susan
  • Sceneggiatura: Tom Ford
  • Fotografia: Seamus Mc Garvey
  • Musica: Abel Korzeniowski
  • Montaggio: Joan Sobel
  • Scenografia: Shane Valentino
  • Costumi: Arianne Phillips
  • Produzione: Tom Ford e Robert Salerno in coproduzione con Diane L. Sabatini per Fade to Black Productions Inc.
  • Genere: Thriller
  • Origine: USA, 2016
  • Durata: 117′ minuti

Amy Adams è Susan Morrow in tutta la sua glaciale apparenza (© 2016 Fade to Black Productions Inc.) Locandina italiana Susan Morrow insonne, sconvolta da Animali notturni, interpretata da Amy Adams Jake Gyllenhaal nel doppio ruolo di Edward Sheffield e Tony Hastings Contrasti cromatici e d’atmosfera tra la notturna Los Angeles e lo sconfinato Texas Tom Ford sul set con Amy Adams / Echi kubrickiani nella composizione delle immagini: Animali notturni di Tom Ford e Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick Michael Shannon è lo sceriffo Bobby Anders / Laura Linney è la madre di Susan, Anne Sutton / Aaron Taylor-Johnson è Ray Marcus Tom Ford sul set con l’autore della fotografia Seamus Mc Garvey / Altri momenti del film / Leone d’Argento, Gran Premio della Giuria a Venezia 73 (© 2016 Fade to Black Productions Inc.)