Dopo le trasferte oltre Atlantico il regista Stefano Sollima aveva il desiderio di tornare a girare nella sua Roma, da ciò è scaturito Adagio, un thriller teso e senza scampo, in cui la capitale è trasfigurata in una metropoli infernale, assediata da incendi all’orizzonte e frequenti blackout. Un’opera che va a comporre un’ideale trilogia di ambientazione capitolina con i precedenti A.C.A.B. – All cops are bastard e Suburra.
Una torrida notte estiva nel pieno centro della Città Eterna, il sedicenne Manuel Coretti parcheggia il motorino e suona al grande portone di un palazzo storico poco distante, addetti alla sicurezza controllano le sue credenziali e consentono l’accesso. Nella riservatezza di quelle antiche mura, tra uffici ministeriali e istituzioni vaticane circostanti, si schiude davanti agli occhi del ragazzo un universo insospettato, l’ambiente esclusivo di un festino a base di droga e sesso in cui giovani corpi tonici si muovono sensuali al ritmo della musica, forieri di erotiche promesse che mettono al bando ogni inibizione.
In verità il giovane non è là per unirsi al baccanale, ma allo scopo di portare a termine un incarico su commissione per chi gli ha procurato l’ingresso: rubare immagini compromettenti dell’uomo politico che ha organizzato la festa, il pezzo da novanta di turno che si vuole trascinare nel fango. La crescente tensione, data dal disagio di un ruolo imposto col ricatto, impedisce a Manuel di ostentare la disinvoltura necessaria a compiere la missione e lo spinge ad abbandonare la festa facendo perdere le sue tracce. I mandanti però sono gente spietata, che si muove travalicando i confini tra lecito e illecito, con ogni strumento a disposizione per stanare il ragazzo, diventato testimone scomodo di un meccanismo più grande di lui, e iniziano a dargli la caccia per eliminarlo. Solo, impossibilitato ad avere aiuto dal padre, affetto da una malattia neurologica degenerativa che lo aliena dalla realtà, il giovane entrerà in contatto con quel mondo criminale di cui un tempo l’anziano genitore era una vera leggenda.

Fotografato con eleganza dal veterano Paolo Carnera, che ha illuminato tutti e tre i capitoli della citata trilogia del cineasta romano, il copione originale di Adagio è firmato dallo stesso Stefano Sollima con Stefano Bises. La produzione ha avuto un percorso anomalo, con le riprese avviate solo su un soggetto approssimativo e la sceneggiatura definitiva realizzata sul set, per accelerare i tempi imposti dagli impegni pregressi di un cast di prim’ordine e dalla necessità di girare nell’opprimente calura estiva.

I personaggi declinano tutti, in un modo o in un altro, il tema della paternità: Toni Servillo è Daytona, il padre malato del protagonista; Adriano Giannini e Francesco Di Leva sono Vasco e Bruno, gli spietati inseguitori che hanno tradito il loro mandato; un quasi irriconoscibile Pierfrancesco Favino – Cammello – e Valerio Mastandrea, bravissimo nel ruolo minore di Polniuman, sono i criminali al tramonto ‘costretti’ ad aiutare il giovane Manuel, l’esordiente Gianmarco Franchini che non sfigura affatto tra i colleghi più noti.

Adagio è il nostalgico ritratto di uomini abituati ad attraversare la vita nella più completa libertà, senza limiti di alcun genere, in un ambiente brutale in cui invecchiare rappresenta un’imprevista anomalia, per figure violente abituate a morire giovani in strada; da ciò la loro difficoltà a relazionarsi con un mondo più cinico e feroce di quello vissuto ai loro tempi d’oro. Un film di genere, indubbiamente, ma con il racconto complesso di una realtà stratificata e multiforme che ne eleva il valore artistico in maniera esponenziale.

Adagio grazie al linguaggio musicale è una parola universale che non richiede traduzione, ma è anche il nuovo ritmo a cui in tarda età ci si deve adattare. Adesso, dopo l’esordio in concorso all’80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, finalmente il bellissimo film di Stefano Sollima sarà nelle sale italiane dal prossimo 14 dicembre con Vision Distribution.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. La festa esclusiva molto privata in cui si introduce Manuel, mentre fuori il mondo va a fuoco
  3. Gianmarco Franchini è il protagonista Manuel Coretti
  4. Toni Servillo è Daytona / Pierfrancesco Favino è Cammello / Valerio Mastandrea è Polniuman
  5. Adriano Giannini e Francesco Di Leva sono gli inseguitori di Manuel, Gianmarco Franchini, fotografato da Emanuela Scarpa
    © 2023 The Apartament Pictures / Vision Distribution / AlterEgo

IN COPERTINA

L’atmosfera apocalittica che pervade la Roma di Adagio
© 2023 The Apartament Pictures / Vision Distribution / AlterEgo

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Adagio
  • Regia: Stefano Sollima
  • Con: Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Adriano Giannini, Gianmarco Franchini, Francesco Di Leva, Lorenzo Adorni, Silvia Salvatori
  • Sceneggiatura: Stefano Bises, Stefano Sollima
  • Fotografia: Paolo Carnera
  • Musica: Subsonica
  • Montaggio: Matthew Newman con la collaborazione di Silvia De Rose
  • Scenografia: Paki Meduri
  • Costumi: Mariano Tufano
  • Produzione: Paolo Mieli e Stefano Sollima per The Apartment, società del gruppo Fremantle, AlterEgo e Vision Distribution, società del gruppo Sky, in collaborazione con Sky e Netflix
  • Genere: Thriller
  • Origine: Italia, 2023
  • Durata: 127′ minuti