Le vittime del crollo nel cantiere di una notissima rete di supermercati qui a Firenze, l’aggiornamento costante delle vittime di femminicidio, meriterebbero un’approfondita trattazione, ma, occupandoci di cultura, la cronaca dobbiamo lasciarla ad altri. Però, il risultato del voto di domenica scorsa in Sardegna ci porta a constatare, tristemente, l’aggiunta di governatrice all’uso improprio di governatore.
Al solito, non si rispetta la lingua italiana – non finiremo mai di invidiare per questo i francesi – in quanto, da noi, oltre al dilagare di anglicismi ritenuti più moderni, si usano le parole italiane non nel loro significato, ma per cialtronesca approssimazione purché faccia effetto al punto da essere bovinamente ripetuta da tutti quelli che, nel caso di governatore, ignorano la semplice differenza tra “Stato” e “Stato Federato”.
Di fonti indiscusse, ne esiste una, l’Accademia della Crusca che, nell’articolo “Le regioni italiane non hanno governatori, ma presidenti“, tra l’altro, si legge: «Come il premier inglese non è previsto, né nel nome né nei poteri e ruoli, dalla nostra costituzione, così i governatori non hanno posto nel nostro ordinamento. In Italia, l’unico a potersi fregiare di questo titolo è appunto il governatore della Banca d’Italia, come ha ricordato Antonio Patuelli. Con questo nome designano il loro massimo dirigente anche altre banche nazionali e gli inglesi lo usano pure per membri di qualche consiglio di amministrazione. In ogni caso basta un’occhiata a Wikipedia per controllare dove è in uso il corrispondente del nostro governatore e si fa presto a vedere che, in campo politico-istituzionale, questo titolo designa quasi sempre il capo di governo di uno stato inserito in una federazione, come negli USA.»

La Redazione

Firenze, 1° marzo 2024