Cari Amici.
Nel nostro Paese, in passato, il mese che inizia oggi, portava in sé la luce. Non solo quelle delle vetrine addobbate a festa o dello sfavillio di arredi urbani, ma, rinvigoriva l’atavica fiammella di ottimismo e di speranza intrinseca nell’animo dell’Homo erectus il quale, 1,8 milioni di anni fa, iniziò il proprio cammino evolutivo.
Purtroppo, oggi, timore e rabbia sembrano essere i sentimenti comuni. Preoccupazione oggettiva del privato per l’inflazione percepita ogni giorno alla cassa e per il saldo delle bollette, preoccupazione numerica dei fatturati delle imprese.
Poi la rabbia per troppi anni di mistificazioni, di bugie, di omissioni, di silenzi.
In assenza di orizzonti luminosi, come un mantra ripeteremo fino allo sfinimento, di cogliere l’effimera pausa serenatrice dalla cultura.
La Redazione
Firenze, 1° dicembre 2022