Un nuovo Rigoletto arriva sul palcoscenico dell’Opera di Francoforte. Scordiamoci il cappello con i sonagli e lo scettro da buffone, questo è un Rigoletto cupo in cui dominano le tensioni interiori e fra i personaggi. Hendrik Müller, alla sua seconda esperienza francofortese dopo la Rappresentatione di Anima, et di Corpo di Cavalieri, scava nel dramma verdiano e ne estrae venature a volte morbose, a cominciare dal rapporto fra Rigoletto e Gilda.
Rigoletto si presenta ancora prima che si alzi il sipario, inginocchiato davanti a un’effigie della Madonna. Poi divora l’immagine sacra e la inghiottisce mentre si alza dall’inginocchiatoio e si allontana. Il buffone è chiaramente mosso dall’odio verso il genere umano, ma vorrebbe anche una figlia pura come giglio e la tiene sigillata in un container bianco virginale, sorta di grande acquario cosparso di crocefissi alla parete, guardata a vista dalla serva Giovanna. Gilda invece è invece convinta che Girls Wanna Have Fun e quando il Duca appare travisato da studente povero non ci mette molto a cedere e a recidere la lunga treccia di capelli, simbolica cesura con un passato casto. Per poi placare le smanie appena accese facendo uso di uno dei tanti crocefissi a portata di mano. Tutta la vicenda si svolge in un ambiente soffocante.
Il bianco container di Gilda è l’unica nota luminosa in una monumentale costruzione di legno. Grandi arcate a sesto acuto, inquadrate in altissime pareti di assi scure, rimandano alle cattedrali gotiche. Tutta la scena approntata da Rifail Ajdarpasic ricorda gli ambienti distopici di certi film post-catastrofe, in cui un pugno di sopravvissuti abita un qualche fortilizio disastrato. In questo spazio senza luogo e senza tempo, i rapporti fra i personaggi sono improntati alla sola sopraffazione. Le donne a tratti appese in gabbie legate al soffitto. Spietata e fredda l’esecuzione di Monterone. La religione incombe oppressiva.
Il clima di violenza e di prevaricazione è rafforzato dai costumi di Katharina Weissenborn che veste i protagonisti da militari o da guerrieri della strada à la Jena Plissken. Ne esce uno spettacolo tenebroso, senza dubbio di forte impatto visivo, ma che ha provocato anche qualche dubbio e qualche buh alla prima.
La parte musicale dello spettacolo mette invece tutti d’accordo. Il teatro di Francoforte va sul sicuro affidando la bacchetta a Carlo Montanaro, direttore con solidissimo background verdiano (en passant, già ammirato sul podio di Rigoletto all’Opera di Varsavia, di cui è stato anche Direttore Artistico).
Ai suoi comandi la Frankfurter Opern-und Museumsorchester restituisce la partitura verdiana con forza ed eleganza, evitando clangori di maniera e lasciando il giusto spazio ai cantanti.
Il baritono hawaiano Quinn Kelsey presta voce e gesto a un Rigoletto tenebroso e, sorretto da potenti mezzi vocali, sempre a suo agio, dai pianissimo agli accenti rabbiosi di “Vendetta tremenda vendetta”. Un plauso particolare per Brenda Rae che, al suo debutto come Gilda, scolpisce con voce duttile e ricca di colori tutta la parte della giovane, dai momenti di più intimo lirismo alle virtuose colorature imposte dal ruolo. Corretto e preciso Mario Chang come Duca di Mantova, anche lui al debutto in un ruolo assai improbo. Professionale lo Sparafucile di Önay Köse, bravo a restituire la assoluta amoralità del personaggio, mentre Ewa Płonka si cala con convinzione nel ruolo di Maddalena, peccatrice cinica ma anche sensibile al fascino del Duca.
Bene i comprimari. Al solito ottimo il coro preparato da Markus Ehmann, che anche in quest’occasione si conferma una colonna portante dell’Opera francofortese.
Teatro colmo in ogni ordine e vivi applausi finali.
Dettagli
Rigoletto
Opera in tre Atti
Libretto di Francesco Maria Piave, basato sul dramma Le Roi s`amuse (1832) di Victor Hugo
Prima rappresentazione 11 Marzo 1851, Teatro La Fenice, Venezia
In italiano con sottotitoli in tedesco
- Direttore: Carlo Montanaro
- Regia: Hendrik Müller
- Scene: Rifail Ajdarpasic
- Costumi: Katharina Weissenborn
- Luci: Jan Hartmann
- Maestro coro: Markus Ehmann
Cast
- Rigoletto: Quinn Kelsey
- Gilda: Brenda Rae
- Il duca di Mantova: Mario Chang
- Sparafucile: Önay Köse
- Maddalena: Ewa Płonka
- Giovanna: Nina Tarandek
- Il conte di Monterone: Magnús Baldvinsson
- Marullo: Iurii Samoilov
- Borsa: Michael McCown
- Il conte di Ceprano: Mikołaj Trąbka
- La contessa di Ceprano: Julia Dawson
Coro dell’Opera di Francoforte
Frankfurter Opern- und Museumsorchester