Debutta questa sera a Palermo La Bella Addormentata firmata da Matteo Levaggi, coreografo residente al Teatro Massimo. Si tratta di una creazione che vede impegnato il Corpo di ballo del Teatro “contaminando” il capolavoro di Pëtr Il’ič Čajkovskij e i personaggi sono colti in nuovi aspetti suggeriti anche dal cartone animato di Walt Disney del 1959 e dal film “Maleficent” (diretto da Robert Stromberg nel 2014) con Angelina Jolie nei panni di Malefica. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo, Farhad Mahani con la quale ha debuttato lo scorso anno e la dirigerà ancora nel 2018. Le scene sono di Antonino Di Miceli mentre i costumi ideati dagli allievi del master di Costume dell’Accademia Costume & Moda di Roma coordinato da Andrea Viotti. Light designer Fabio Sajiz, assistente alla coreografia Anna Manes. Per i protagonisti, i due cast del corpo di ballo, si veda a destra la colonna dei dettagli.
Il libretto, firmato da Ivan Aleksndrovič Vsevolovžskij, fu tratto dall’omonima favola di Charles Perrault “La belle au bois dormant”, pubblicata nel 1697 dove la vicenda – universalmente nota della principessa Aurora, addormentatasi per l’incantesimo della cattivissima Carabosse, grazie alle Fata dei Lillà, dopo un sonno lungo cento anni, svanisce con il bacio del Principe Désiré – si articola in un prologo e tre atti e la coreografia fu realizzata da Marius Petipa segnando l’inizio di un importante collaborazione con il compositore (che porterà ai tre
grandi balletti russi di fine Ottocento. Infatti, dopo La Bella addormentata andata in scena per la prima volta il 3 gennaio 1890 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, debutterà nel 1892 Lo Schiaccianoci e, tre anni dopo, la seconda versione de Il lago dei cigni – composto nel 1877 – ripreso da Petipa nel 1895, dopo la morte del compositore. Čajkovskij accettò con entusiasmo la proposta di scrivere le musiche per il nuovo balletto, al quale si dedicò tra il maggio del 1888 e l’agosto del 1889).
Questo nuovo lavoro, Levaggi lo descrive: “un sogno in cui mondi ed epoche diverse si incontrano in totale libertà creativa, la mia totale passione per il mondo adolescenziale trova in questo balletto la sua apoteosi”. Aurora è un’orfana, libera e intraprendente come una ragazza contemporanea – che vive in un incantevole palazzo con un paggio, Fosco – desiderando scegliere la propria vita senza bisogno di una Fata e si addormenta pungendosi con un mazzo di rose.
Soluzione en travesti non soltanto la Fata Carabosse (come in Petipa), ma anche quella dei Lillà, e dal programma di sala, si legge: “Pur essendo riconoscibile il soggetto originale del balletto questo viene però sviluppato in tre modi diversi per i tre atti che lo compongono: il prologo e l’atto I hanno carattere spiccatamente narrativo; l’atto II è invece spoglio, essenziale, quasi plastico e vede i protagonisti molto intimi e vicini nel momento del loro incontro; l’atto III è gioiosamente festoso e ha un’atmosfera d’impronta chiaramente disneyana. A questi tre punti di vista così diversi tra loro rimanda la scelta di alternare momenti danzati in punta ad altri danzati in mezzapunta e a piedi nudi, nell’ottica del coreografo di creare un nuovo vocabolario che attinga alla tradizione della danza classica, della danza moderna e di quella contemporanea”.
Già dall’apertura del primo atto appare chiara la chiave ldi lettura con il paggio impegnato a giocare con enormi caramelle. Altra scelta di forte impatto scenico, sempre nel primo atto, all’Adagio della rosa, con una pioggia di tremila rose candide, è il momento in cui Aurora, ormai diventata donna, si avvicina ai pretendenti e danza amando ciascuno di loro. Il secondo atto è spoglio, incentrato sull’amore con l’immancabile bacio, il terzo atto è quello della festa, con maschere allusive delle fiabe.
Se la partitura di Čajkovskij ha una durata di esecuzione di oltre tre ore, qui vengono operati alcuni tagli con l’obiettivo di reinterpretare un classico, ma alla luce di basi accademiche in una sorta di riadattamento cinematografico.Una rilettura di quel balletto classico ottocentesco, il più brillante, il più rappresentativo della danza di alta scuola accademica.
Al pubblico… la sentenza.
Dettagli
DIDASCALIE IMMAGINI nel testo e in copertina
alcuni momenti de
La Bella Addormentata firmata Matteo Levaggi
foto © Rosellina Garbo
courtesy Teatro Massimo di Palermo
LA BELLA ADDORMENTATA
Balletto in un prologo e tre atti
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Nuova creazione per il Teatro Massimo
Direttore Farhad Mahani
Coreografia Matteo Levaggi
Scene Antonino Di Miceli
Costumi ideati dagli allievi del Master di Costume dell'Accademia Costume & Moda (Cristina Capuani, Flavia Galinari Zanin, Annabelle Gotha, Sara Micarelli, Gabriele Porrelli, Yiyao Tian, Tatjana Zdiara, Lan Zhang, Hong Zhang, Qi Zhang) Coordinatore Andrea Viotti
Light designer Fabio Sajiz
Assistente alla coreografia Anna Manes
Personaggi e interpreti
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La principessa Aurora
Romina Leone (17, 19, 21, 23, 28)
Yuriko Nishihara (20, 22, 27) -
Il principe Désiré
Michele Morelli (17, 19, 21, 23, 28)
Alessandro Cascioli (20, 22, 27) -
Fata Carabosse
Vincenzo Carpino (17, 19, 21, 23, 28)
Riccardo Riccio (20, 22, 27) - Fata dei Lillà - Andrea Mocciardini
-
Fosco
Vito Bortone (17, 19, 21, 23, 28)
Emilio Barone (20, 22, 27) -
Paggio
Alessandro Cascioli (17, 19, 21, 23, 28)
Giovanni Traetto (20, 22, 27) - Fata Candida - Alessia Pollini
- Fata Fior di farina - Francesca Bellone
- Fata delle briciole - Jessica Tranchina
-
Fate Canarino
Lucia Ermetto
Elisa Arnone (17, 19, 21, 23, 28)
Francesca Davoli, Maria Chiara Grisafi (20, 22, 27) - Fata Violante - Annamaria Margozzi
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Principessa Fiorina
Annamaria Margozzi (17, 19, 21, 23, 28)
Jessica Tranchina (20, 22, 27) -
Uccellino blu
Gianluca Mascia (17, 19, 21, 23, 28)
Vito Lo Russo (20, 22, 27) -
Cappuccetto rosso
Michaela Colino (17, 19, 21, 23, 28)
Francesca Bellone (20, 22, 27) -
Lupo
Riccardo Riccio (17, 19, 21, 23, 28)
Vincenzo Carpino (20, 22, 27) -
Cenerentola
Monica Piazza (17, 19, 21, 23, 28)
Carmen Marcuccio (20, 22, 27) -
Principe Fortuné
Diego Millesimo (17, 19, 21, 23, 28)
Daniele Chiodo (20, 22, 27) -
Gatto con gli stivali
Diego Maria Mulone (17, 19, 21, 23, 28)
Michele Morelli (20, 22, 27) -
Nel bosco e alla festa
- Donne
Annalisa Bardo, Carmen Diodato, Noemi Ferrante / Simona Filippone, Maria Chiara Grisafi / Noemi Ferrante, Sabrina Montanaro, Yuriko Nishihara / Michaela Colino
- Uomini
Emilio Barone / Vito Lo Russo, Daniele Chiodo / Diego Millesimo, Fabio Correnti / Gaetano La Mantia, Gianluca Mascia, Diego Maria Mulone, Giovanni Traetto / Sergio Chinnici
Corpo di ballo e Orchestra del Teatro Massimo
Nuovo allestimento del Teatro Massimo
Prima domenica 17 dicembre 2017
repliche, 19, 20, 21, 22, 23, 27, 28 dicembre 2017
Durata dello spettacolo: due ore e venti minuti
(con un solo intervallo alla fine del primo atto)