Arte e Arti

Nuovi studi su Mattia e Gregorio Preti con la mostra che aprirà alle Gallerie Nazionali di Arte Antica in Palazzo Barberini a Roma. Dal  22 febbraio al 16 giugno 2019, l’evento espositivo curato da Alessandro Cosma e Yuri Primarosa, esaminerà la prima attività di Mattia, la formazione nella bottega romana del fratello maggiore e lo stretto legame fra i due anche se Gregorio era legato a esiti di stampo ancora accademico. Infatti, il più talentuoso Mattia, suggestionato dall’universo caravaggesco, improntò il suo lavoro già cosciente dei nuovi sviluppi guercineschi e lanfranchiani del barocco romano.

La mostra prenderà spunto dalla monumentale tela caravaggesca Allegoria dei cinque sensi rimasta per anni in deposito presso il Circolo Ufficiali delle Forze Armate. Realizzata a quattro mani negli anni Quaranta del Seicento, è ricordata nel 1686 nella collezione di Maffeo Barberini junior come “un quadro per longo con diversi ritratti: chi sona, chi canta, chi gioca, chi beve e chi gabba il compagno” descrizione perfetta nel sottolineare la complessa articolazione in voga nel periodo così che i diversi gruppi di personaggi intenti in attività quotidiane diventano, appunto, immagine allegorica dei sensi.

Il restauro è opera di Giuseppe Mantella – da anni impegnato con le tele calabresi e maltesi di Mattia – e realizzato con il finanziamento dello studio legale Dentons che ha sponsorizzato anche l’approfondita serie di indagini diagnostiche permettendo di comprendere meglio la pratica esecutiva dei due fratelli sulla stessa tela.

In mostra altre undici opere focalizzeranno lo stretto legame fraterno e l’Allegoria dei cinque sensi di Palazzo Barberini sarà esposta al pubblico per la prima volta assieme al Concerto con scena di buona ventura, suo ideale pendant proveniente dall’Accademia Albertina di Torino e ad altri quadri come il Cristo davanti a Pilato di Palazzo Pallavicini Rospigliosi e il Cristo che guarisce l’idropico di una collezione privata milanese.

Per gli appassionati, segnaliamo la presenza in mostra di importanti dipinti inediti di Mattia: primo fra tutti il monumentale Cristo e la Cananea, in origine nella collezione dei Principi Colonna, opera capitale del periodo romano del pittore, databile su base documentaria al 1646-1647. La scoperta dello straordinario dipinto – il primo fornito di una data certa – ha permesso di precisare la cronologia della sua prima produzione.

Saranno esposti al pubblico per la prima volta anche l’Archimede, oggi a Varese, e un Apostolo di collezione privata torinese, che documentano la precoce riflessione di Mattia sulla pittura di Caravaggio e di Jusepe de Ribera.

Di Gregorio, invece, il Cristo mostrato al popolo di una collezione privata torinese. Chiude il percorso espositivo un’ulteriore nuova proposta per gli anni romani di Mattia, una Testa di bambina, ritrovata nei depositi della Galleria Corsini.
Molte le attività collaterali previste, segnaliamo, previa prenotazione, le visite guidate gratuite dei curatori e un ciclo di conferenze su Mattia e Gregorio Preti. Il catalogo sarà pubblicato da De Luca Editori d’Arte attualizzando studi e ricerche di Tommaso Borgogelli, Alessandro Cosma, Francesca Curti, Riccardo Lattuada, Gianni Papi e Yuri Primarosa.