Era il 1974 quando i padiglioni fieristici di Bologna ospitavano la prima edizione di Arte Fiera, una delle prime in Europa, sicuramente pionieristica in Italia. Evoluta, arricchita ed espansa giunge oggi alla sua 42ma edizione, seconda sotto la direzione artistica di Angela Vettese ma costantemente trasformata grazie ad una serie di novità che la mettono in stretto dialogo con l’esterno.
Fulcro, oltre ai più di 180 espositori tra gallerie, editoria- all’entrata, Printville, sezione dedicata alle pubblicazioni curata da a+mbookstore- e istituzioni, è il corpus di attività che permettono all’evento di essere vissuto anche oltre il weekend che va dal 2 al 5 febbraio, non solo in Piazza Della Costituzione e non in maniera settoriale e schematica. Se infatti tra gli stand lo spazio della sezione Nueva Vista, curata da Simone Frangi è dedicato alle gallerie emergenti; Photo a cura di Andrea Petroldeo è diffusa volutamente in entrambi i padiglioni, abbattendo così la barriera tra pittorico e fotografico.
Le novità sono interne ed esterne alla fiera, materiali e immateriali. Tra queste, il convegno internazionale, curato da Angela Vettese con Clarissa Ricci, diviso in tre panel per tre giornate, dal titolo emblematico Tra mostra e fiera: entre chien et loup che vedrà partecipare critici, curatori e professionisti e i cui contenuti saranno raccolti in un volume restituendone una traccia permanente.
Altra novità dell’edizione 2018 è la sezione Modernity, il cui titolo, apparentemente allusivo alla definizione di “moderno” nell’arte, fa riferimento invece all’originario significato: “attuale”. La modernità risiede in undici monografiche portate dai galleristi, che permettono al visitatore di avere una visione più profonda del lavoro di alcuni artisti italiani e stranieri tra cui Giosetta Fioroni, Maria Lai Emilio Isgrò, Regina Josè Galindo e Joan Jonas.
Fondamentale il progetto Polis, le cui diramazioni, nei giorni di Arte Fiera, attraversano performance- con Performing the Gallery a cura di Chiara Vecchiarelli- e installazioni site specific frutto del lavoro selettivo della direzione artistica sulle proposte dei galleristi espositori e coordinate da Nicolas Ballario. Le installazioni “invadono” il tessuto urbano tra giardini, palazzi storici, musei e biblioteche dove troviamo i lavori di Vito Acconci, Alik Cavaliere, Andreco, Valerio Berruti, Mario Cresci, Giuseppe De Mattia, Sanna Kannisto, Rachele Maistrello, Dennis Oppenheim, Luigi Veronesi e Luigi Mainolfi.
Polis è anche cinema, con una proiezione a cura di Mark Nash presso il MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna) strettamente legata al contesto, e relazione tra gli spazi con il Polis/ Bbq coordinato da Mia D. Suppiej, dando vita ad una nuova mappatura urbana e vedendo partecipi i galleristi, il Comune, Arte Fiera e Art City.
Proprio quest’ultimo, per il primo anno sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, rappresenta un ulteriore trait- d’union tra la città e la manifestazione.
Oltre alla moltitudine di eventi presenti nel centro storico o nelle immediate vicinanze tra gallerie, istituzioni pubbliche, musei e fondazioni che parteciperanno anche alla Art White Night del sabato, il progetto Art City si snoda in dieci progetti e un progetto speciale: la prima assoluta di Tunguska Event, History Marches on a Table, performance di Vadim Zakharov presso la Ex GAM.
Gli altri dieci progetti- ad esclusione della performance di Hana Lee Erdman Animal Companion and Telepathic Elegance, presso la Fondazione Collegio Artistico Venturoli e l’intervento di Alessandra Messali presso il Museo della Specola- saranno invece visibili anche a fiera conclusa dando la possibilità di esplorare musei e palazzi. Nelle immediate vicinanze della fiera, infatti, al padiglione de l’Esprit Nouveau, la mostra monografica di Katarina Zdjelar. Arrivando dalla stazione invece sarà possibile vedere B-wall di CT, un intervento site specific sul muro della Velostazione Dynamo; nella zona universitaria, i fotogrammi elaborati dal collettivo Home Movies e Giuseppe De Mattia e il progetto site specific di Luca Pozzi a Palazzo Magnani.
Nel cuore del centro storico sono invece dislocati i progetti Sonografia di Jacopo Mazzonelli (Museo internazionale e Biblioteca della Musica); Transanatomy di Roberto Pugliese al teatro Anatomico dell’Archiginnasio; la mostra di Erin Shireff presso il Salone della Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi e il progetto video La malattia del Ferro di Yuri Ancarani nella Cappella di Santa Maria dei Carcerati dietro Piazza Maggiore. Ciascun progetto ha un diverso curatore il che rende Art City ancora più poliedrica e polifonica.
Come ogni anno in questo periodo è difficile, ma non impossibile, ottimizzare il tempo per non perdere niente di quello che la città offre: una proposta ricca che si prefigge di fornire a ciascun visitatore gli strumenti per modulare un proprio percorso, fruibile da diverse prospettive.
Dettagli
Didascalie immagini
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Loro della manifestazione
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Logo Art City
IN COPERTINA
Un'immagine dell'edizione 2016
[fonte]
Dove e quando
Evento: Arte Fiera 2018 - Art City 2018
Indirizzo:
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Date: 20180202 - 20180205