Il Magazine riferisce solo di eventi culturali che, nel nostro piccolissimo, sono stati apprezzati come Tosca che ha trionfato ieri sera alla Scala di cui è programmata la recensione di Stefano Sartini, più avanti, quando si saranno spenti i riflettori del gossip.
Operazione di straordinaria potenza dove tutto ha funzionato: tutto, tranne l’interpretazione di Anna Netrebko che ha cantato tecnicamente molto bene, del resto è un soprano di talento.
Ieri sera, però, la voce non poteva bastare perché, per incarnare “quella Donna”, è necessario un carisma tale da anteporre il cuore davanti a tutto. Secondo il nostro mite pensiero, il soprano russo non ha compreso come vestire i veri panni di colei che Puccini ha trasformato, in quanto cantante, nella prima donna per antonomasia del teatro lirico. Non ha compreso che Tosca è, e rimane una donna libera che si nutre di cultura, in un’opera dove tutto inneggia alla libertà.
Constatazione supportata dalla possibilità offerta da Rai Play di rivedere l’opera in tv – alcuni primi piani mostrano, ingenerosamente, espressioni che dalla platea, fortunatamente, restano sconosciute – e si resta basiti nell’ascoltare l’intervista registrata, passata durante il primo intervallo, su come abbia approcciato e scelto di interpretare il personaggio.
In dipendenza di ciò, non ci sarebbe da stupirsi se anche la signora Milly Carlucci abbia definito l’opera “… una storia di gelosia così cinematografica”. Forse.
Beh, scusate, scusate il dissenso di qualche pucciniano.
Didascalie immagini
- un momento dei diciotto minuti di applausi al termine della prima di Tosca ieri sera al Teatro alla Scala
foto © Cinzia Colzi (in esclusiva per questo articolo)
In copertina
il trionfatore, il regista Davide Livermore
(eccellente anche nella sua scelta finale… lui “Tosca” l’ha compresa e liberamente interpretata, sia alla fine del secondo che del terzo atto)
foto © Cinzia Colzi (in esclusiva per questo articolo)