Non ho mai fatto mistero di come i numeri abbiano declinato il mio pensiero partendo dall’affermazione di Pitagora “tutte le cose sono numeri”, proseguendo con quella dei Pitagorici ” numero, la sostanza delle cose” asserendo, per primi, che i sensi sono legati al cervello e non al cuore.
Se rabbrividisco ai marchettifici di istituzioni teatrali fatte passare per l’amaro prezzo da dover pagare per continuare a fare cultura, perché c’è un limite anche al cattivo gusto, mi piace sottolineare i risultati del Festival Verdi 2016 proprio in questo periodo di estrema difficoltà per i teatri d’opera.
Sono davvero interessanti i numeri elaborati dal Teatro Regio di Parma presentati a istituzioni, sponsor, pubblico e disponibili per la consultazione al sito ufficiale.
Il Festival ha registrato il record assoluto di spettatori e incasso della sua storia, superiori anche all’edizione del Bicentenario. 24.269 gli spettatori accolti (con un incremento del 80,99 % rispetto al Festival Verdi 2014 e del 50,59% rispetto a quello del 2015) cui vanno aggiunti gli oltre duemila spettatori che hanno partecipato ai venti appuntamenti a ingresso libero (concerti, incontri, presentazioni).
Elevate le percentuali di riempimento medio dei teatri per le quattro opere in programma: 89,96% per Don Carlo e Il trovatore al Teatro Regio di Parma; 96,47% per Giovanna d’Arco al Teatro Farnese; 89,04% per I masnadieri al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto.
Sono stati 9.731 i biglietti venduti a spettatori di provenienza extraterritoriale (internazionale e nazionale con esclusione della Provincia di Parma), di cui 2.851 biglietti a spettatori italiani e 6.880 biglietti a spettatori stranieri, con un incremento del 113% rispetto al Festival Verdi 2014 e del 135% rispetto a quello del 2015.
Germania, Austria, Regno Unito, Francia e Spagna i paesi più presenti al Festival Verdi 2016 e non è necessario essere economisti per focalizzare le enormi potenzialità di volano per il territorio in considerazione del pernottamento medio di quattro notti con pasti e degustazioni, visite guidate a teatri, luoghi verdiani, musei, cantine, caseifici, prosciuttifici per un indotto calcolato da Ascom in 1.369.400 euro.
Grande successo anche per la prima edizione di Verdi Off, la rassegna di appuntamenti collaterali al Festival Verdi realizzata dal Teatro Regio di Parma con il Comune di Parma, con il sostegno dell’Associazione “Parma, io ci sto!” e la collaborazione di 360° Creativity Events, che in 38 giorni ha proposto 63 eventi per 158 appuntamenti, quasi totalmente a ingresso libero, coinvolgendo 1380 artisti e un pubblico stimato tra i 10.000 e i 12.000 spettatori.
Anna Maria Meo, direttore generale del Teatro Regio di Parma, ha ribadito “Considero ogni record un punto di partenza, un nuovo passo nel percorso di affermazione e sviluppo di un festival che, per allinearsi ai grandi festival operistici internazionali, deve confermare e sviluppare la qualità della sua offerta.”
Ecco l’assioma: la qualità dell’offerta.
Dettagli
Festival Verdi 2016, particolare di una scena di ‘Giovanna d’Arco’ (Foto © Roberto Ricci) Festival Verdi 2016, il pubblico applaude i protagonisti del ‘Don Carlo’ (Foto © Roberto Ricci) Festival Verdi 2016, un scena de ‘Il trovatore’ (Foto © Roberto Ricci) Festival Verdi 2016, una scena di ‘Giovanna d’Arco’ (Foto © Roberto Ricci) Festival Verdi 2016, una scena de ‘I masnadieri’ (Foto © Roberto Ricci)