Non sembra volersi esaurire la polemica che vede contrapposti schermi cinematografici e nuove piattaforme digitali, bandite da Cannes perché non garantiscono l’uscita in sala dei loro film e approdate in massa al Lido; ma è solo l’ennesima novità tecnologica che, ne sono certo, non può uccidere il Cinema. Per questo sarebbe più costruttivo volgere l’attenzione alla crescente volgarità che in luoghi come la Biennale di Venezia non dovrebbe trovare asilo; mi riferisco soprattutto al cellulare usato impunemente a lungo durante la proiezione di Suspiria di Luca Guadagnino, ma anche agli insulti rivolti alla regista Jennifer Kent per il suo The nightingale. Segnali preoccupanti perché giunti da platee selezionate, dove però nessuno è insorto per imporre lo spegnimento di apparecchi luminosi nel buio della sala. Regolamentare questo malcostume sarebbe certo più utile.

Venendo alle considerazioni artistiche anche quest’anno il livello di qualità delle proposte era in genere molto alto, l’accoglienza di titoli destinati alle piattaforme on-line è condivisibile perché scelte diverse avrebbero lasciato a casa film importanti come l’ultima opera di Orson Welles, completata dopo più di quarant’anni – The other side of the wind – senza contare che per tutti i film principali destinati allo streaming è già prevista parallela distribuzione nelle sale italiane, a cominciare dal vincitore del Leone d’Oro.

La giuria presieduta da Guillermo Del Toro ha assegnato il massimo riconoscimento ad Alfonso Cuarón per il suo Roma, toccante evocazione dell’infanzia del cineasta a Città del Messico – il titolo si riferisce a un quartiere della città – illuminata dalla tata indios che ha protetto, lui e i suoi fratelli, dal terremoto come dalla brutalità degli halcones addestrati dalla CIA. Un film anche politico girato in bianco e nero, presentato dall’autore come il primo della sua carriera totalmente puro e libero da ogni compromesso di ordine commerciale.

Il Gran Premio della Giuria e quello alla miglior interpretazione femminile sono andati a La favorita di Yorgos Lanthimos. Primo titolo realizzato dal regista greco su sceneggiatura non sua e ambientato nell’Inghilterra del Settecento, si tratta di una caustica farsa crudele che mette in scena lo scontro tra due donne per conquistare l’attenzione di una sola e annoiata regina Anna, l’inglese Olivia Colman premiata con la Coppa Volpi alla seconda collaborazione col cineasta ateniese dopo The lobster.

Due riconoscimenti – Premio Speciale della Giuria e Premio Marcello Mastroianni all’attore aborigeno Baykali Ganambarr – sono stati attribuiti anche a The nightingale dell’australiana Jennifer Kent, alla sua opera seconda dopo il notevole esordio di Babadook. Ambientato nella Tasmania del 1820 il dramma denuncia la brutale colonizzazione dell’uomo bianco e introduce alla violenza di ieri per riflettere su quella, ahimè sempre viva, di oggi. Coppa Volpi alla miglior interpretazione maschile per Willem Dafoe, che in At eternity’s gate di Julian Schnabel è un inedito Vincent Van Gogh nei suoi ultimi giorni di vita.

Proposte interessanti anche dal concorso Orizzonti, come Yom adaatou zouli [Il giorno in cui ho perso la mia ombra] della siriana Soudade Kaadan – premio Luigi De Laurentis alla miglior opera prima tra le diciannove disseminate in tutte la sezioni – prodotto dalla regista stessa con la sorella Amira Kaadan che ha avuto una lunga gestazione di sette anni. Nel raccontare la vita difficile in tempo di guerra, la giovane cineasta fa un uso originale della macchina da presa che spesso sembra girare svagata a vuoto, per poi sorprendere per la perizia con cui sa mostrare dettagli feroci.

Miglior film di Orizzonti è il thailandese Kraben Rahu [Manta Ray] di Phuttiphong Aroonpheng, affascinante ed enigmatico, opera prima d’incredibile maturità in cui anche un’immagine semplice con tre uomini a squadrare il protagonista sa generare timore e sospetto. Migliori interpreti di Orizzonti sono stati designati Kais Nashif per Tel Aviv on fire di Sameh Zoabi, che ha confessato di non aver visto ancora il film, e sul fronte femminile Natalya Kudryashova per il russo Chelovek, kotorij udivil vseh [l’uomo che sorprese tutti] di Natalya Merkulova e Aleksey Chupov, originale e coraggioso apologo sull’identità e il pregiudizio che avrebbe meritato di più.

Premio Speciale della Giuria di Orizzonti al turco Anons [l’annuncio] di Mahmut Fazil Coskun che con pungente ironia mette in ridicolo il potere militare; l’impassibile compostezza dei surreali personaggi in contrasto con la violenza del regime sfocia spesso nel grottesco.
La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la più antica del mondo, per il secondo anno ha accolto in concorso anche installazioni di realtà virtuale, il più giovane linguaggio visivo; tra le opere premiate L’ile des morts ci porta dentro il capolavoro pittorico di Arnold Böcklin.

I premi della 75ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2018

  • Leone d’Oro: Roma (Messico) di Alfonso Cuarón
  • Leone d’Argento Gran Premio della Giuria: La favorita (GB/Irlanda/USA) di Yorgos Lanthimos
  • Leone d’Argento alla miglior regia: Jacques Audiard per The Sister brothers (Francia/Belgio/Romania/Spagna)
  • Premio Speciale della Giuria: The nightingale (Australia) di Jennifer Kent 

  • Coppa Volpi alla miglior interpretazione femminile: Olivia Colman per La favorita di Yorgos Lanthimos
  • Coppa Volpi alla miglior interpretazione maschile: Willem Dafoe per At eternity’s gate di Julian Schnabel
  • Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore emergente: Baykali Ganambarr per The nightingale di Jennifer Kent
  • Premio alla miglior sceneggiatura: Joel & Ethan Coen per La ballata di Buster Scruggs (USA)

  • Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima (Luigi De Laurentis): Yom adaatou zouli [il giorno che ho perso la mia ombra] (Siria/Libano/Francia/Qatar) di Soudade Kaadan
  • Premio Orizzonti al miglior film: Kraben Rahu [Manta Ray] (Thailandia/Francia/Cina) di Phuttiphong Aroonpheng
  • Premio Orizzonti alla miglior regia: Emir Baigazin per Ozen [Il fiume] (Kazakistan/Polonia/Norvegia)
  • Premio Orizzonti alla miglior sceneggiatura: Pema Tseden per Jinpa (Cina) di Pema Tseden

  • Premio Speciale della Giuria Orizzonti: Anons [l’annuncio] (Turchia/Bulgaria) di Mahmut Fazil Coskun
  • Premio Speciale Orizzonti per la miglior interpretazione maschile: Kais Nashif per Tel Aviv on fire (Lussemburgo/Francia/Israele/Belgio) di Sameh Zoabi
  • Premio Speciale Orizzonti per la miglior interpretazione femminile: Natalya Kudruyashova per Chelovek, kotorij udivil vseh [l’uomo che sorprese tutti] (Russia/Estonia/Francia) di Natalya Merkulova & Aleksey Chupov
  • Premio Orizzonti al miglior cortometraggio: Kado [il dono] (Indonesia) di Aditya Ahmad 

  • Premio Venezia Classici al miglior documentario sul cinema: The great Buster – a celebration (USA) di Peter Bogdanovich
  • Premio Venezia Classici al miglior classico restaurato: La notte di San Lorenzo (Italia) di Paolo e Vittorio Taviani
  • Premio Venezia Realtà Virtuale al miglior film: Spheres (USA/Francia) di Eliza Mc Nitt
  • Premio Venezia alla miglior esperienza di Realtà Virtuale: Buddy VR (Corea del sud) di Chuck Chae

  • Premio Venezia Realtà Virtuale miglior storia: L’isola dei morti (Francia) di Benjamin Nuel
  • Leone d’Oro alla carriera: Vanessa Redgrave
  • Leone d’Oro alla carriera: David Cronenberg

Didascalie immagini

  1. Il manifesto della mostra disegnato da Lorenzo Mattotti / Buster Keaton omaggiato dal documentario di Peter Bogdanovich
  2. Orson Welles sul set di The other side of the wind tra John Huston e Peter Bogdanovich
  3. Leone d’Oro 2018 a Roma di Alfonso Cuarón
  4. La favorita di Yorgos Lanthimos, Coppa Volpi a Olivia Colman e Gran Premio della Giuria
  5. The nightingale di Jennifer Kent, premio Marcello Mastroianni a Baykali Ganambarr e Premio Speciale della Giuria
  6. Yom adaatou zouli [Il giorno in cui ho perso la mia ombra] di Soudade Kaadan, premio Luigi De Laurentis alla miglior opera prima
  7. Miglior film Orizzonti Kraben Rahu [Manta Ray] di Phuttiphong Aroonpheng
  8. Miglior narrazione in realtà virtuale L’ile des morts di Benjamin Nuel
  9. Willem Dafoe è Vincent Van Gogh per Julian Schnabel in At eternity’s gate, Coppa Volpi maschile
  10. La ballata di Buster Scruggs di Joel & Ethan Coen con Tim Blake Nelson, miglior sceneggiatura
  11. Miglior sceneggiatura Orizzonti a Pema Tseden per il suo caravaggesco Jinpa
  12. Natalya Kudruyashova miglior interpretazione femminile Orizzonti per Chelovek, kotorij udivil vseh [l’uomo che sorprese tutti] di Natalya Merkulova & Aleksey Chupov
  13. Leoni d’Oro alla carriera per Vanessa Redgrave e David Cronenberg / Altri titoli interessanti esclusi dalla premiazione: Zan [omicidio] di Shin’ya Tsukamoto, What You Gonna Do When The World’s On Fire? [Cosa farai quando il mondo sarà in fiamme?] di Roberto Minervini, Suspiria di Luca Guadagnino, Il primo uomo di Damien Chazelle

IN COPERTINA
Alfonso Cuarón con il Leone d’Oro 2018 per Roma