Anche quest’anno la premiazione dei David di Donatello ha ricalcato con assoluta pedanteria il copione degli Oscar, fornendo uno spettacolo in cui l’ossessiva ricerca della velocità e la spietatezza nel contenere i ringraziamenti hanno atrofizzato ogni emozione. Lo scandire fuori campo dei secondi a disposizione nella maggior parte dei casi ha pietrificato i vincitori e non sono mancati momenti da dimenticare; nello specifico il fluviale quanto retorico discorso di Roberto Benigni, premiato alla carriera, e l’esecuzione di Across the universe dei Beatles, letteralmente violentata da Manuel Agnelli cantante degli Afterhours, che accompagnava il ricordo dei defunti con autentico strazio vocale.
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Passando alla contabilità dei risultati, Indivisibili di Edoardo De Angelis e Veloce come il vento di Matteo Rovere hanno portato a casa sei statuette ciascuno, ma è giustamente La pazza gioia a quota cinque vittorie il miglior film dell’anno.
L’opera migliore di Paolo Virzì è stata premiata oltre che come film, anche per la regia, la scenografia, le acconciature e la protagonista Valeria Bruni Tedeschi. Tra riso e lacrime l’attrice, che ha chiamato a sé la compagna di viaggio Micaela Ramazzotti, ha fatto il ringraziamento più bello e divertente; partendo dall’amica che all’asilo ha diviso con lei la merenda ha mischiato Ungaretti e Leopardi ai suoi affetti privati, ricordando Franco Basaglia rivoluzionario della psichiatria ed evocando in chiusura Tennessee Williams, con un pensiero agli sconosciuti che le hanno regalato un gesto o un sorriso nei giorni più bui.
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Stefano Accorsi meritatamente incoronato miglior attore per la straordinaria interpretazione di Loris De Martino in Veloce come il vento, pilota tossicodipendente nel mondo delle corse GT in Emilia Romagna, ha dedicato il premio a Graziella Bonacchi, l’agente che l’ha lanciato, scomparsa prematuramente durante la lavorazione del film.
Premiato anche il truccatore Luca Mazzoccoli, che nel film di Matteo Rovere ha contribuito a far sparire il fascino dell’attore sotto occhiaie e denti marci da drogato cronico, nonché Gianni Vezzosi per il montaggio, Michele D’Attanasio alla fotografia e i tecnici del suono che da quest’anno sono nominati tutti: tecnico di presa diretta, microfonista, montatore, creatore dei suoni e autore del missaggio.
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Per Indivisibili portano a casa il premio la non protagonista Antonia Truppo, per il secondo anno consecutivo dopo Lo chiamavano Jeeg Robot, e il cantante partenopeo Enzo Avitabile premiato due volte per la colonna sonora originale e per la miglior canzone Abbi pietà di noi.
Valerio Mastrandrea ha vinto come non protagonista per Fiore di Claudio Giovannesi e ha ricordato il giovane Josciua Algeri, protagonista del film, scomparso a causa di un incidente stradale.
Il folgorante Animali notturni di Tom Ford è il miglior film straniero e Io, Daniel Blake di Ken Loach quello europeo, in assenza degli autori sono state finalmente soppresse le premiazioni con la statuetta ritirata un po’ tristemente dal distributore italiano.
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Miglior lungometraggio documentario Crazy for football di Volfango De Biasi, toccante e divertente, racconta la trasferta in Giappone della nazionale italiana di calcetto a cinque formata da pazienti con disturbi psichici per disputare il campionato mondiale; il regista segue ancora la squadra collaborando con lo psichiatra Santo Rullo e nel ritirare la statuetta ha annunciato di voler portare il torneo in Italia.
Il premio David Giovani assegnato da seimila studenti delle scuole superiori nel ventesimo anno della sua istituzione ha visto trionfare Pif con In guerra per amore, che aveva avuto lo stesso riconoscimento anche all’esordio con La mafia uccide solo d’estate.
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Novità di questa 81ª edizione dei David di Donatello l’istituzione di doppia categoria per le sceneggiature, proprio come agli Oscar, divise tra originale e adattata da opere preesistenti che hanno visto i premi assegnati rispettivamente a Indivisibili e La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu. Miglior regista esordiente Marco Danieli per La ragazza del mondo, drammatica storia basata su eventi reali del calvario di una giovane fuoriuscita dai Testimoni di Geova. Chiusura affidata a un ricordo di tre cineasti nel centenario della loro nascita – Giuseppe De Santis, Steno e Dino Risi – con la struggente Cosa sono le nuvole scritta da Pasolini per l’indimenticabile voce di Domenico Modugno, subito interrotta seccando ogni emozione dall’incalzare dei titoli di coda. A seguire elenco completo di vincitori e candidati.
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David di Donatello 2016

Miglior Film: La pazza gioia (prodotto da Marco Belardi per Lotus Production con Rai Cinema) di Paolo Virzì
Fai bei sogni (prodotto da IBC Movie, Kavac Film con Rai Cinema) di Marco Bellocchio
Fiore (prodotto da Pupkin Production, IBC Movie con Rai Cinema) di Claudio Giovannesi
Indivisibili (prodotto da Attilio De Razza, Pierpaolo Verga) di Edoardo De Angelis
Veloce come il vento (prodotto da Domenico Procacci con Rai Cinema) di Matteo Rovere

Miglior regia: Paolo Virzì per La pazza gioia
Marco Bellocchio per Fai bei sogni
Edoardo De Angelis per Indivisibili
Claudio Giovannesi per Fiore
Matteo Rovere per Veloce come il vento
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Migliore regista esordiente: Marco Danieli per La ragazza del mondo
Lorenzo Corvino per WAX: We are the X
Fabio Guaglione e Fabio Resinaro per Mine
Marco Segato per La pelle dell’orso
Michele Vannucci per Il più grande sogno

Migliore sceneggiatura originale: Nicola Guaglianone, Barbara Petronio e Edoardo De Angelis per Indivisibili
Roberto Andò e Angelo Pasquini per Le confessioni
Claudio Giovannesi, Filippo Gravino e Antonella Lattanzi per Fiore
Michele Astori, Pierfrancesco Diliberto e Marco Martani per In guerra per amore
Francesca Archibugi e Paolo Virzì per La pazza gioia
Filippo Gravino, Francesca Manieri e Matteo Rovere per Veloce come il vento

Migliore sceneggiatura adattata: Gianfranco Cabiddu, Ugo Chiti e Salvatore De Mola per La stoffa dei sogni
Fiorella Infascelli e Antonio Leotti per Era d’estate
Edoardo Albinati, Marco Bellocchio e Valia Santella per Fai bei sogni
Francesco Patierno per Naples ’44
Massimo Gaudioso per Un paese quasi perfetto
Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Mordini per Pericle il nero
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Miglior produttore: Attilio De Razza e Pierpaolo Verga per Indivisibili
Cristiano Bortone, Bart Van Langendonck, Peter Bouckaert, Gong Ming Cai e Natacha Devillers per Caffè
Angelo Barbagallo per Bibi Film con Rai Cinema per Le confessioni
Pupkin Production e IBC Movie con Rai Cinema per Fiore
Marco Belardi per Lotus Production in collaborazione con Rai Cinema per La pazza gioia
Domenico Procacci con Rai Cinema per Veloce come il vento

Migliore attrice protagonista: Valeria Bruni Tedeschi per La pazza gioia
Daphne Scoccia per Fiore
Angela e Marianna Fontana per Indivisibili
Micaela Ramazzotti per La pazza gioia
Matilda De Angelis per Veloce come il vento

Miglior attore protagonista: Stefano Accorsi per Veloce come il vento
Toni Servillo per Le confessioni
Valerio Mastandrea per Fai bei sogni
Michele Riondino per La ragazza del mondo
Sergio Rubini per La stoffa dei sogni
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Migliore attrice non protagonista: Antonia Truppo per Indivisibili
Valentina Carnelutti per La pazza gioia
Michela Cescon per Piuma
Roberta Mattei per Veloce come il vento
Valeria Golino per La vita possibile

Miglior attore non protagonista: Valerio Mastandrea per Fiore
Pierfrancesco Favino per Le confessioni
Massimiliano Rossi per Indivisibili
Ennio Fantastichini per La stoffa dei sogni
Roberto De Francesco per Le ultime cose

Miglior autore della fotografia: Michele D’attanasio per Veloce come il vento
Maurizio Calvesi per Le confessioni
Daniele Ciprì per Fai bei sogni
Ferran Paredes Rubio per Indivisibili
Vladan Radovic per La pazza gioia
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Migliore musicista: Enzo Avitabile per Indivisibili
Carlo Crivelli per Fai bei sogni
Carlo Virzì per La pazza gioia
Franco Piersanti per La stoffa dei sogni
Andrea Farri per Veloce come il vento

Miglior canzone originale: Abbi pietà di noi – musica e testi di Enzo Avitabile da Indivisibili
I can see the stars – musica e testi di Fabrizio Campanelli da Come diventare grandi nonostante i genitori
L’estate addosso – musica Jovanotti, Christian Rigano e Riccardo Onori testi di Jovanotti e Vasco Brondi da L’estate addosso
Popopporoppò – musica e testi di Carlo Virzì da La pazza gioia
Seventeen – musica di Andrea Farri testi di Lara Martelli da Veloce come il vento

Migliore scenografo: Tonino Zera per La pazza gioia
Carmine Guarino per Indivisibili
Marcello Di Carlo per In guerra per amore
Marco Dentici per Fai bei sogni
Livia Borgognoni per La stoffa dei sogni
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Migliore costumista: Massimo Cantini Parrini per Indivisibili
Cristiana Ricceri per In guerra per amore
Catia Dottori per La pazza gioia
Elisabetta Antico e Beatrice Giannini per La stoffa dei sogni
Cristina Laparola per Veloce come il vento

Miglior truccatore: Luca Mazzoccoli per Veloce come il vento
Gino Tamagnini per Fai bei sogni
Valentina Iannuccilli per Indivisibili
Maurizio Fazzini per In guerra per amore
Esmé Sciaroni per La pazza gioia
Silvia Beltrani per La stoffa dei sogni

Miglior acconciatore: Daniela Tartari per La pazza gioia
Mauro Tamagnini per Fai bei sogni
Vincenzo Cormaci per Indivisibili
Massimiliano Gelo per In guerra per amore
Alessio Pompei per Veloce come il vento
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Migliore montatore: Gianni Vezzosi per Veloce come il vento
Consuelo Catucci per 7 minuti
Chiara Griziotti per Indivisibili
Cecilia Zanuso per La pazza gioia
Alessio Doglione per La stoffa dei sogni

Miglior suono: Angelo Bonanni, Diego De Santis, Mirko Perri e Michele Mazzucco per Veloce come il vento
Gaetano Carito, Pierpaolo Lorenzo, Lilio Rosato, New Digital Sound e Roberto Cappannelli per Fai bei sogni
Valentino Giannì, Fabio Conca, Omar Abouzaid, Sandro Rossi, Lilio Rosato e Francesco Cucinelli per Indivisibili
Alessandro Bianchi, Luca Novelli, Daniela Bassani, Fabrizio Quadroli e Gianni Pallotto per La pazza gioia
Filippo Porcari, Federica Ripani, Claudio Spinelli, Marco Marinelli e Massimo Marinelli per La stoffa dei sogni

Migliori effetti digitali: Artea Film & Rain Rebel Alliance International Network per Veloce come il vento
Makinarium per Indivisibili
Chromatica per In guerra per amore
Mercurio Domina, Far Forward e Fast Forward per Mine
Canecane e Inlusion per Ustica
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Miglior documentario: Crazy for football di Volfango De Biasi
60 Ieri, oggi, domani di Giorgio Treves
Acqua e zucchero: Carlo Di Palma, i colori della vita di Fariborz Kamkari
Liberami di Federica Di Giacomo
Magic Island di Marco Amenta

Miglior film dell’unione europea: Io, Daniel Blake di Ken Loach (Gran Bretagna)
Florence di Stephen Frears (Gran Bretagna)
Julieta di Pedro Almodóvar (Spagna)
Sing Street di John Carney (Irlanda)
Truman – Un vero amico è per sempre di Cesc Gay (Spagna)

Miglior film straniero: Animali notturni di Tom Ford (USA)
Captain Fantastic di Matt Ross (USA)
Lion – la strada verso casa di Garth Davis (Australia)
Paterson di Jim Jarmusch (USA)
Sully di Clint Eastwood (USA)
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Miglior cortometraggio: A casa mia di Mario Piredda
Ego di Lorenza Indovina
Mostri di Adriano Giotti
Simposio suino in re minore di Francesco Filippini
Viola, Franca di Marta Savina

David giovani: In guerra per amore di Pierfrancesco Diliberto
7 minuti di Michele Placido
L’estate addosso di Gabriele Muccino
La pazza gioia di Paolo Virzì
Piuma di Roan Johnson

David alla carriera: Roberto Benigni

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