La 69ª edizione dei premi David di Donatello si è conclusa con un verdetto complessivo, tutto sommato, non così brutto come diciannove candidature a C’è ancora domani di Paola Cortellesi potevano far temere alla vigilia. L’opera prima da regista dell’attrice romana torna a casa con sei statuette, decisamente troppe per un’opera sopravvalutata, perché la quantità dei biglietti strappati – oltre cinque milioni – al di là di tutto non può diventare valido attributo di qualità.
Pur riconoscendo al film qualche merito – come il bel colpo di scena finale, che comunque non rende giusto spessore al momento storico raccontato – non si può ignorare l’eccesso negativo con cui sono ritratti senza appello tutti i maschi sullo schermo; eccesso che inserisce C’è ancora domani nel flusso di una crociata di demonizzazione del maschio che, negli ultimi tempi, spesso rappresenta il deragliamento di una giusta e legittima rivendicazione di uguaglianza e rispetto.
Soprattutto nella categoria miglior regista esordiente avrei preferito vincitore l’amaro Felicità di Micaela Ramazzotti o Palazzina LAF di Michele Riondino. Quest’ultimo, una commedia caustica sul tema del lavoro nella tradizione del miglior Elio Petri, conquista comunque tre premi su cinque candidature: per le interpretazioni maschili, il regista stesso nel ruolo centrale con Elio Germano non protagonista, e per la canzone originale La mia terra scritta e cantata da Diodato.
Cinque statuette, su undici candidature, sono state assegnate a Rapito di Marco Bellocchio, film storico sul dramma dell’ebreo Edgardo Mortara sottratto ai genitori e indotto al cattolicesimo, che ha vinto per l’adattamento e altre quattro categorie tecniche; tra i premiati, il costumista Sergio Ballo ha colto l’occasione per sottolineare come l’Europa, dopo aver coltivato un forte spirito antisemita nel secolo scorso, si sia ora repentinamente convertita ciecamente al sionismo.
Io capitano di Matteo Garrone, che già all’esordio a Venezia ha conquistato i premi alla regia e al giovane attore protagonista, è il vero vincitore della serata, sette premi su quindici candidature tra cui quelli più importanti a film, regista e produttore. Il sopravvissuto all’attraversamento del Mediterraneo, che ha accompagnato il film ovunque nel mondo, ha dedicato la vittoria ai giovani che vogliono viaggiare, auspicando che possano farlo presto tutti, senza rischi, pericoli, né confini.
Nessun premio a quello che ritengo il miglior film italiano del 2023, L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano, e soltanto il premio alla colonna sonora per Adagio di Stefano Sollima che avrebbe meritato di più. Momenti di spettacolo della serata sono stati alcuni numeri coreografici firmati Luca Tommasini e straordinaria la classe, la pacata eleganza e il pudore sommesso di una grande attrice come Milena Vukotic, sempre attiva in teatro, David alla carriera con Giorgio Moroder.
A seguire, al solito, vincitori e candidati dalla 69 ª edizione del premio David di Donatello.
Film: Io capitano (Archimede, Rai Cinema, Pathé e Tarantula)
C’è ancora domani (Wildside/Fremantle e Vision Distribution/Sky con Netflix)
Il sol dell’avvenire (Nanni Moretti e Domenico Procacci con Rai Cinema)
La chimera (Carlo Cresto-Dina e Rai Cinema)
Rapito (IBC Movie, Kavac Film e Rai Cinema)
Regia: Matteo Garrone per Io capitano
Nanni Moretti per Il sol dell’avvenire
Andrea Di Stefano per L’ultima notte di Amore
Alice Rohrwacher per La chimera
Marco Bellocchio per Rapito
Regista esordiente: Paola Cortellesi per C’è ancora domani
Giacomo Abruzzeseper Disco Boy
Giuseppe Fiorello per Stranizza d’amuri
Micaela Ramazzotti per Felicità
Michele Riondino per Palazzina LAF
Sceneggiatura originale: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi per C’è ancora domani
Francesca Marciano, Nanni Moretti, Federica Pontremoli, Valia Santella per Il sol dell’avvenire
Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini, Andrea Tagliaferri per Io capitano
Alice Rohrwacher per La chimera
Maurizio Braucci, Michele Riondino per Palazzina LAF
Sceneggiatura non originale: Marco Bellocchio, Susanna Nicchiarelli per Rapito
Pietro Marcello, Maurizio Braucci, Maud Ameline per Le vele scarlatte
Giorgio Diritti, Fredo Valla per Lubo
Emma Dante, Elena Stancanelli, Giorgio Vasta per Misericordia
Armando Festa, Sydney Sibilia per Mixed by Erry
Produttore: Archimede, Rai Cinema, Pathé, Tarantula per Io capitano
Wildside/Fremantle, Vision Distribution/Sky, Netflix per C’è ancora domani
Indigo Film, O’Groove, Rai Cinema, Tramp Limited, Vgroove, Wise Pictures per Comandante
Giulia Achilli, Marco Alessi, Lionel Massol, Pauline Seigland, André Logie per Disco Boy
Carlo Cresto-Dina, Rai Cinema per La chimera
Attrice protagonista: Paola Cortellesi per C’è ancora domani
Isabella Ragonese per Come pecore in mezzo ai lupi
Micaela Ramazzotti per Felicità
Linda Caridi per L’ultima notte di Amore
Barbara Ronchi per Rapito
Attore protagonista: Michele Riondino per Palazzina LAF
Antonio Albanese per Cento domeniche
Pierfrancesco Favino per Comandante
Valerio Mastandrea per C’è ancora domani
Josh O’Connor per La chimera
Attrice non protagonista: Emanuela Fanelli per C’è ancora domani
Barbora Bobulova per Il sol dell’avvenire
Romana Maggiora Vergano per C’è ancora domani
Alba Rohrwacher per La chimera
Isabella Rossellini per La chimera
Attore non protagonista: Elio Germano per Palazzina LAF
Giorgio Colangeli per C’è ancora domani
Adriano Giannini per Adagio
Vinicio Marchioni per C’è ancora domani
Silvio Orlando per Il sol dell’avvenire
Autore della fotografia: Paolo Carnera per Io capitano
Davide Leone per C’è ancora domani
Ferran Paredes Rubioper Comandante
Hélène Louvart per La chimera
Francesco Di Giacomo per Rapito
Compositore: Subsonica per Adagio
Lele Marchitelli per C’è ancora domani
Franco Piersanti per Il sol dell’avvenire
Andrea Farri per Io capitano
Santi Pulvirenti per L’ultima notte di Amore
Canzone originale: La mia terra di Diodato da Palazzina LAF
Adagio dei Subsonica da Adagio
La vita com’è di Brunori Sas da Il più bel secolo della mia vita
Baby di Andrea Farri e Seydou Sarr da Io capitano
‘O dj (don’t give up) di Liberato da Mixed by Erry
Scenografo: Andrea Castorina con Valeria Vecellio per Rapito
Paola Comencini con Fiorella Cicolini per C’è ancora domani
Carmine Guarino con Iole Autero per Comandante
Dimitri Capuani con Roberta Troncarelli per Io capitano
Emita Frigato con Rachele Meliadò per La chimera
Costumista: Sergio Ballo, Daria Calvelli per Rapito
Alberto Moretti per C’è ancora domani
Massimo Cantini Parrini per Comandante
Stefano Ciammitti per Io capitano
Loredana Buscemi per La chimera
Truccatore: Enrico Iacoponi per Rapito
Antonello Resch, Lorenzo Tamburini, Michele Salgaro Vaccaro, Francesca Galafassi per Adagio
Ermanno Spera per C’è ancora domani
Paola Gattabrusi, Lorenzo Tamburini per Comandante
Dalia Colli, Roberta Martorina per Io capitano
Acconciatore: Alberta Giuliani per Rapito
Teresa Di Serio per C’è ancora domani
Massimo Gattabrusi per Comandante
Stefano Ciammitti, Dalia Colli per Io capitano
Daniela Tartari per La chimera
Montatore: Marco Spoletini per Io capitano
Valentina Mariani per C’è ancora domani
Giogio’ Franchini per L’ultima notte di Amore
Nelly Quettier per La chimera
Francesca Calvelli, Stefano Mariotti per Rapito
Suono: Maricetta Lombardo, Daniela Bassani, Mirko Perri, Gianni Pallotto per Io capitano
Filippo Porcari, Alessandro Feletti, Luca Anzellotti, Paolo Segat per C’è ancora domani
Valentino Giannì, Alessandro Feletti, Mirko Perri, Giancarlo Rutigliano per Comandante
Alessandro Zanon, Marta Billingsley, Fabrizio Quadroli, Paolo Segat per Il sol dell’avvenire
Xavier Lavorel, Marta Billingsley, Maxence Ciekawy per La chimera
Effetti visivi: Laurent Creusot, Massimo Cipollina per Io capitano
Stefano Leoni, Flaminia Maltese per Adagio
Kevin Tod Haug, Stacey Dodge per Comandante
Fabio Tomassetti, Daniele Tomassetti per Denti da squalo
Rodolfo Migliari, Lena Di Gennaro per Rapito
Premio Costanza Mangini al documentario: Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone
Enzo Jannacci: vengo anch’io di Giorgio Verdelli
Io, noi e Gaber di Riccardo Milani
Mur di Kasia Smutniak
Roma, santa e dannata di Daniele Ciprì
Film straniero: Anatomia di una caduta (Francia) di Justine Triet
As bestas – la terra della discordia (Spagna) di Rodrigo Sorogoyen
Foglie al vento (Finlandia) di Aki Kaurismäki
Killers of the flower moon (USA) di Martin Scorsese
Oppenheimer (USA/UK) di Christopher Nolan
Cortometraggio: The meatseller di Margherita Giusti
Asterión di Francesco Montagner
Foto di gruppo di Tommaso Frangini
In quanto a noi di Simone Massi
We should all be futurist di Angela Norelli
David giovani: C’è ancora domani di Paola Cortellesi
Comandante di Edoardo De Angelis
Io capitano di Matteo Garrone
L’ultima volta che siamo stati bambini di Claudio Bisio
Stranizza d’amuri di Giuseppe Fiorello
David dello spettatore: C’è ancora domani di Paola Cortellesi
David speciale: Vincenzo Mollica
David alla carriera: Milena Vukotic, Giorgio Moroder