In quest’era di inclusione obbligatoria la 35ª serata di premiazione degli EFA – European Film Award, in diretta ieri sera da Reykjavík, Islanda, ha ribadito ancora una volta quanto siano labili i confini, mutevoli creazioni umane sempre pronte a innalzarsi come muri o crollare giù secondo le convenienze, che a dispetto della geografia vedono Israele e l’Ucraina celebrate come parti integranti d’Europa, diversamente dalla cinematografia russa bandita quest’anno da ogni candidatura.

Lasciando da parte i momenti della cerimonia tesi a dare visioni bidimensionali assolute della realtà o a somministrare dosi di propaganda per consolidare la discutibile agenda politica di figure istituzionali piene di ombre, la serata ha registrato uno stravincere completo – tutto sommato eccessivo – dello svedese Triangle of sadness di Ruben Östlund, che dopo aver già ricevuto la Palma d’Oro a Cannes porta a casa tutte le quattro statuette a cui era candidato.

Pur avendo apprezzato questa caustica commedia che ironizza su assurdità e diseguaglianze della società contemporanea, come miglior film europeo avrei preferito uno dei due titoli rimasti ingiustamente senza riconoscimento alcuno: il commovente Close di Lukas Dhont o il teso ritratto dell’Iran in Holy spider di Ali Abbasi, che meritava almeno il premio alla miglior attrice europea andato invece a Vicky Krieps per la sua Elisabeth d’Austria in Il corsetto dell’imperatrice.

L’Italia conquista il premio alla rivelazione europea col bellissimo Piccolo corpo di Laura Samani, già vincitore del David di Donatello al regista esordiente, ma il momento più sincero della serata è stato il ringraziamento ‘improvvisato’ di Marco Bellocchio, vincitore del riconoscimento per il contributo innovativo alla narrazione cinematografica, conquistato con la prima serie televisiva della sua carriera: Esterno, notte, racconto a più voci del rapimento e uccisione di Aldo Moro.

Parlando in italiano il cineasta di Bobbio ha ribadito la bellezza della nostra lingua contro lo strapotere inglese, imposto come l’Impero Romano imponeva il latino; Pierfrancesco Favino si affrettava allarmato ad affiancare il regista, per agevolare la traduzione delle sue parole, dopo il garbato rifiuto dell’interprete, curiosamente previsto solo con l’italiano. Miglior film animato è stato premiato il francese Manodopera – proibito ai cani e agli italiani di Alain Ughetto.

Tra i contributi tecnici vincitori quest’anno spiccano la miglior fotografia di Kate McCullough per The quiet girl, racconto intimo d’infanzia con gli straordinari colori della campagna irlandese, e il doppio riconoscimento – trucco, effetti speciali – andato a Niente di nuovo sul fronte occidentale, ottima ricostruzione del primo conflitto mondiale dal punto di vista tedesco, eloquente nello smascherare la retorica ancora attuale del “bene collettivo” per estorcere un consenso forzato.

Consuetudine consolidata la sequenza intitolata In memoriam vede sfilare sullo schermo i volti amati di colleghi e amici che nel corso dell’ultimo anno ci hanno lasciato; quest’anno tra nomi noti entrati nella Storia del Cinema, come Irene Papas e Jean-Luc Godard, anche la giovane Charlbi Dean protagonista proprio di Triangle of sadness che a fine agosto a soli trentadue anni è rimasta vittima di uno di quegli inspiegabili ‘malori improvvisi’ sempre più diffusi di questi tempi.

Nel corso della serata sono stati resi noti anche i cinque film candidati al premio Lux del pubblico europeo (Alcarràs – L’ultimo raccolto di Carla Simón, Burning days / Kurak Günler di Emin Alper, Close di Lukas Dhont, Triangle of sadness di Ruben Östlund, Fogo-Fátuo / Will-o’-the-Wisp di João Pedro Rodrigues) che potranno essere votati online da cittadini e parlamentari europei; il titolo vincitore sarà annunciato a Strasburgo il 14 giugno 2023 in un’apposita cerimonia al Parlamento.

Come di consueto a seguire elenco completo di candidati e vincitori del 35° EFA – European Film Awards:
Miglior film Europeo: Triangle of sadness (Svezia, Germania, Francia) di Ruben Östlund
Alcarràs – L’ultimo raccolto (Spagna, Italia) di Carla Simón
Close (Belgio, Francia, Olanda) di Lukas Dhont
Il corsetto dell’imperatrice (Austria, Lussemburgo, Germania, Francia) di Marie Kreutzer
Holy spider (Danimarca, Germania, Svezia, Francia) di Ali Abbasi

Miglior commedia Europea: Il capo perfetto (Spagna) di Fernando León De Aranoa
Leynilögga / Cop secret (Islanda) di Hannes Þór Halldórsson
Parigi, tutto in una notte – La fracture (Francia) di Catherine Corsini

Miglior rivelazione Europea – Premio Fipresci: Piccolo corpo (Italia, Slovenia, Francia) di Laura Samani
107 Mothers / Cenzorka (Slovacchia, Repubblica Ceca, Ucraina) di Peter Kerekes
Dalva (Belgio, Francia) di Emmanuelle Nicot
Inni ludzie / Other people (Polonia, Francia) di Aleksandra Terpińska
Pamfir (Ucraina, Francia, Polonia, Germania, Cile) di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk
Sonne (Austria) di Kurdwin Ayub

Miglior documentario Europeo: Mariupolis 2 (Lituania, Francia, Germania) di Hanna Bilobrova & Mantas Kvedaravičius
A house made of splinters (Danimarca, Svezia, Finlandia, Ucraina) di Simon Lereng Wilmont
Girl gang (Svizzera) di Susanne Regina Meures
Film balkonowy (Polonia) di Paweł Łoziński
La marcia su Roma (Italia) di Mark Cousins

Miglior film d’animazione Europeo: Interdit aux chiens et aux italiens (Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Portogallo) di Alain Ughetto
Il piccolo Nicolas – Cosa stiamo aspettando per essere felici? (Francia, Lussemburgo) di Amandine Fredon & Benjamin Massoubre
My love affair with marriage (Lettonia, USA, Lussemburgo) di Signe Baumane
Les voisins de mes voisins sont mes voisins (Francia) di Anne-Laure Daffis & Léo Marchand
Knor (Olanda, Belgio) di Mascha Halberstad

Miglior cortometraggio Europeo: Babičino seksualno življenje / Granny’s sexual life (Slovenia, Francia) di Urška Djukic & Émilie Pigeard
Ice merchants (Portogallo, Francia, Regno Unito) di João Gonzalez
Love, dad (Repubblica Ceca, Slovacchia) di Diana Cam Van Nguyen
Techno, mama (Lituania) di Saulius Baradinskas
Will my parents come to see me (Austria, Germania, Somalia) di Mo Harawe

Miglior regista Europeo: Ruben Östlund per Triangle of sadness
Lukas Dhont per Close
Marie Kreutzer per Il corsetto dell’imperatrice
Jerzy Skolimowski per Eo
Ali Abbasi per Holy spider
Alice Diop per Saint Omer

Miglior attrice Europea: Vicky Krieps in Il corsetto dell’imperatrice
Zar Amir Ebrahimi in Holy spider
Léa Seydoux in Un bel mattino
Penélope Cruz in Madres paralelas
Meltem Kaptan in Una mamma contro G. W. Bush

Miglior attore Europeo: Zlatko Buric in Triangle of sadness
Paul Mescal in Aftersun
Eden Dambrine in Close
Elliott Crosset Hove in Vanskabte land / Volaða Land / Godland
Pierfrancesco Favino in Nostalgia

Miglior sceneggiatore Europeo: Ruben Östlund per Triangle of sadness
Carla Simón e Arnau Vilaróper per Alcarràs – L’ultimo raccolto
Kenneth Branagh per Belfast
Lukas Dhont e Angelo Tijssens per Close
Ali Abbasi e Afshin Kamran Bahrami per Holy spider

Premio Carlo Di Palma alla Migliore fotografia Europea: Kate McCullough per The quiet girl
Migliore montaggio Europeo: Özcan Vardar & Eytan İpeker per Kurak Günler / Burning days
Miglior scenografia Europea: Jim Clay per Belfast
Migliori costumi Europei: Charlotte Walter per Belfast
Miglior trucco e acconciature Europei: Heike Merker per Niente di nuovo sul fronte occidentale
Migliore colonna sonora Europea: Paweł Mykietyn per Eo
Miglior suono Europeo: Simone Paolo Olivero, Paolo Benvenuti, Benni Atria, Marco Saitta, Ansgar Frerich & Florian Holzner per Il buco
Migliori effetti visivi Europei: Frank Petzold, Viktor Müller & Markus Frank per Niente di nuovo sul fronte occidentale

Premio Innovazione Narrativa Europea: Marco Bellocchio per Esterno, notte
Premio Eurimages alla miglior co-produzione europea: Produttori dell’Ucraina
Miglior contributo europeo al cinema mondiale: Elia Suleiman
Premio EUFA European University Film Award: Eo (Polonia, Italia) di Jerzy Skolimowski
Alcarràs – L’ultimo raccolto (Spagna, Italia) di Carla Simón
Kurak Günler / Burning days (Turchia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Grecia, Croazia) di Emin Alper
Close
(Belgio, Francia, Olanda) di Lukas Dhont
The Eclipse (Norvegia) di Nataša Urban
Triangle of sadness (Svezia, Germania, Francia, Regno Unito) di Ruben Östlund

Premio del Pubblico Giovane Europeo: Animal (Francia) di Cyril Dion
Premio alla carriera: Margarethe von Trotta

Dettagli

Didascalie immagini

  1. La serata di gala / Il bellissimo documentario ucraino A house made of splinters / I presentatori della serata Hugleikur Dagsson e Ilmur Kristjánsdóttir
  2. Il trionfatore della serata Triangle of sadness di Ruben Östlund
  3. Lo straordinario Holy spider, il regista Ali Abbasi e l’attrice Zar Amir Ebrahimi
  4. Piccolo corpo di Laura Samani, rivelazione europea dell’anno
  5. Un Marco Bellocchio straordinario col suo Esterno, notte / Interdit aux chiens et aux italiens di Alain Ughetto
  6. Le eccellenze tecniche, tra cui i premi a The quiet girl e Niente di nuovo sul fronte occidentale
  7. Anche la giovane Charlbi Dean tra gli scomparsi dell’anno 2022
  8. I cinque titoli candidati al premio Lux del pubblico europeo
  9. Il capo perfetto di Fernando León De Aranoa, miglior commedia europea
  10. La figlia del regista lituano Mantas Kvedaravičius ucciso mentre tentava di lasciare l’Ucraina ritira la statuetta al miglior documentario europeo Mariupolis 2
  11. Close di Lukas Dhont con i bravissimi esordienti Eden Dambrine e Gustav De Waele
  12. Vicky Krieps in collegamento ringrazia per il premio alla miglior attrice europea per Il corsetto dell’imperatrice
  13. Belfast di Kenneth Branagh / Il miglior cortometraggio sulla ‘vita sessuale della nonna’ / Eo di Jerzy Skolimowski
  14. Elia Suleiman / I candidati per attrice, regista e attore / Margarethe von Trotta

IN COPERTINA

Regista, attori e produttori di Triangle of sadness