Assegnati a Berlino i premi della 34ª edizione degli European Film Awards che hanno visto predominare tra i vincitori una netta presenza femminile, del resto evidente anche nelle candidature della categoria Fipresci alla miglior opera prima, ad esempio, con quattro donne esordienti su sei candidati, un nuovo passo avanti verso pari opportunità. L’Italia non ha ricevuto alcun riconoscimento, verdetto prevedibile già alla vigilia data la solitaria presenza di Paolo Sorrentino – in lizza tre volte come regista, produttore e sceneggiatore per È stata la mano di Dio – unico rappresentante del nostro Paese.
Grande soddisfazione per il trionfo del bosniaco Quo Vadis, Aida? di Jasmila Zbanic, che su quattro candidature conquista i premi al Miglior Film Europeo, Miglior Regista e Miglior Attrice Jasna Đuričić, mentre per la Sceneggiatura gli è stato preferito il dramma The father di Florian Zeller; ottimo risultato per un’opera fortemente politica, che denuncia pesanti responsabilità di Nazioni Unite e Unione Europea nel massacro di Srebrenica del 1995, in un momento come quello attuale in cui diversi governi in carica stanno impunemente varando provvedimenti in totale disprezzo dei principi fondanti della Comunità stessa.
Vera sorpresa della serata il documentario a cartoni animati Flee di Jonas Poher Rasmussen che porta a casa le statuette come Miglior Documentario, Miglior Film d’Animazione e quella assegnata dalla giuria di studenti universitari; racconto intimo e personale dell’esule afgano Amin rifugiato in Danimarca, il film è stato scritto dal regista insieme al reale protagonista della vicenda, è stato scelto come rappresentante danese nella prossima corsa all’Oscar come Film Internazionale ed è stato prodotto con la partecipazione anche di I Wonder Pictures, che lo ha acquisito perciò nel suo listino e lo distribuirà presto in Italia.
Il senso di riconoscimenti come l’European Film Award è quello di contribuire a diffondere opere che spesso non trovano sufficiente circolazione nemmeno in Europa, perciò – nonostante facessi il tifo per lo spagnolo Sentimental di Cesc Gay – la vittoria del norvegese Ninjababy di Yngvild Sve Flikke come Miglior Commedia, più che meritata per quest’opera divertente e originale, spero possa essere incentivo per fargli trovare una distribuzione italiana; stesso augurio faccio all’interessante Un monde di Laura Wandel, scelto dal Belgio per i prossimi Oscar, che purtroppo non ha vinto nella categoria Rivelazione Europea.
Premiata anche la gigantesca interpretazione di Anthony Hopkins protagonista di The father – nulla è come sembra che già gli era valsa l’assegnazione del suo secondo Oscar, l’attore gallese non era collegato per la premiazione come praticamente tutti i candidati del Regno Unito; spontaneo chiedersi quindi se ci sia stato un effetto Brexit a determinare queste defezioni. Miglior attore avrei voluto il russo Yuriy Borisov, non solo per il ruolo in Scompartimento No. 6 di Juho Kuosmanen, ma anche per le altre prove offerte quest’anno in Kapitan Volkonogov bezhal e Mama, ya doma visti entrambi in programma a Venezia 78.
Nel totale di trentasei lungometraggi in gara per questa edizione 2021 vale la pena segnalare almeno un altro inedito in Italia, vincitore per il Miglior Suono – tra le otto ‘eccellenze’ tecniche assegnate in modo diretto senza rito delle candidature – è il norvegese De uskyldige [Gli innocenti] di Eskil Vogt, thriller notevole per l’atmosfera di attesa carica di tensione che sa costruire, in gran parte proprio grazie a un uso perfetto ed efficace della colonna sonora, in una storia priva di spiegazioni che sfuma nel paranormale lasciando intatto il suo mistero. A seguire elenco completo di vincitori e candidati per ogni categoria.
Vincitori e candidati del 34° European Film Award:
Miglior film Europeo: Quo Vadis, Aida? (Bosnia-Herzegovina, Austria, Olanda, Francia, Polonia, Norvegia, Germania, Romania, Turchia) di Jasmila Zbanic
Scompartimento No. 6 (Finlandia, Russia, Estonia, Germania) di Juho Kuosmanen
The father – nulla è come sembra (Regno Unito, Francia) di Florian Zeller
È stata la mano di Dio (Italia) di Paolo Sorrentino
Titane (Francia, Belgio) di Julia Ducournau
Miglior commedia Europea: Ninjababy (Norvegia) di Yngvild Sve Flikke
Belle fille (Francia) di Méliane Marcaggi
Sentimental (Spagna) di Cesc Gay
Miglior rivelazione Europea – Premio Fipresci: Una donna promettente (USA, Regno Unito) di Esmerald Fennell
Beginning (Francia, Georgia) di Dea Kulumbegashvili
Lamb / Dýrið (Islanda, Svezia, Polonia) di Valdimar Jóhannsson
Un monde / Playground (Belgio) di Laura Wandel
Pleasure (Svezia, Olanda, Francia) di Ninja Thyberg
Kitoboy (Russia, Polonia, Belgio) di Philipp Yuryev
Miglior documentario Europeo: Flee (Danimarca, Francia, Svezia, Norvegia) di Jonas Poher Rasmussen
Babi Yar. Context (Olanda, Ucraina) di Sergei Loznitsa
Mr Bachmann and his class (Germania) di Maria Speth
Taming the garden (Svizzera, Germania, Georgia) di Salomé Jashi
Il ragazzo più bello del mondo (Svezia) di Kristina Lindström & Kristian Petri
Miglior film d’animazione Europeo: Flee (Danimarca, Francia, Svezia, Norvegia) di Jonas Poher Rasmussen
Lizzy e Red (Repubblica Ceca, Francia, Polonia, Slovacchia) di Denisa Grimmová & Jan Bubenícek
The Ape Star / Apstjärnan (Svezia, Norvegia, Danimarca) di Linda Hambäck
Where is Anne Frank (Belgio, Lussemburgo, Israele, Olanda, Francia) di Ari Folman
Wolfwalkers – Il popolo dei lupi (Irlanda, Lussemburgo, Francia) di Tomm Moore & Ross Stewart
Miglior cortometraggio Europeo: My uncle Tudor / Nanu Tudor (Belgio, Portogallo, Ungheria, Moldavia) di Olga Lucovnicova
Bella (Grecia) di Thelyia Petraki
Displaced / Pa vend (Cossovo) di Samir Karahoda
Easter eggs (Belgio, Francia, Olanda) di Nicolas Keppens
In flow of words (Olanda) di Eliane Esther Bots
Miglior regista Europeo: Jasmila Žbanić per Quo Vadis, Aida?
Julia Ducornau per Titane
Radu Jude per Bad luck banging or loony porn
Paolo Sorrentino per È stata la mano di Dio
Florian Zeller per The father – nulla è come sembra
Miglior attrice Europea: Jasna Đuričić in Quo Vadis, Aida?
Seidi Haarla in Scompartimento No. 6
Carey Mulligan in Una donna promettente
Renate Reinsve in La peggior persona del mondo
Agathe Rousselle in Titane
Miglior attore Europeo: Anthony Hopkins in The father – nulla è come sembra
Yuriy Borisov in Scompartimento No. 6
Vincent Lindon in Titane
Tahar Rahim in The mauritanian
Franz Rogowski in Great freedom / Grosse freiheit
Miglior sceneggiatore Europeo: Florian Zeller e Christopher Hampton per The father – nulla è come sembra
Radu Jude per Bad luck banging or loony porn
Paolo Sorrentino per È stata la mano di Dio
Joachim Trier e Eskil Vogt per La peggior persona del mondo
Jasmila Žbanić per Quo Vadis, Aida?
Premio Carlo Di Palma alla Migliore fotografia Europea: Crystel Fournier per Great freedom / Grosse freiheit
Migliore montaggio Europeo: Mukharam Kabulova per Unclenching the Fists
Miglior scenografia Europea: Márton Ágh per Természetes fény / Natural light
Migliori costumi Europei: Michael O’Connor per Ammonite
Miglior trucco e acconciature Europei: Flore Masson, Olivier Afonso & Antoine Mancini per Titane
Migliore colonna sonora Europea: Nils Petter Molvær & Peter Brötzmann for Great freedom / Grosse freiheit
Miglior suono Europeo: Gisle Tveito & Gustaf Berger per De uskyldige / The innocents
Migliori effetti visivi Europei: Peter Hjorth & Fredrik Nord per Lamb / Dýrið
Premio Innovazione Narrativa Europea: Steve McQueen per la miniserie Small Axe
Premio Eurimages alla miglior co-produzione europea: Maria Ekerhovd (Norvegia)
Miglior contributo europeo al cinema mondiale: Susanne Bier (Danimarca)
Premio EUFA European University Film Award: Flee (Danimarca, Francia, Svezia, Norvegia) di Jonas Poher Rasmussen
Apples / Mila (Grecia, Polonia, Slovenia) di Christos Nikou
Great freedom / Grosse freiheit (Austria, Germania) di Sebastian Meise
La scelta di Anne – L’événement (Francia) di Audrey Diwan
Quo Vadis, Aida? (Bosnia-Herzegovina, Austria, Olanda, Francia, Polonia, Norvegia, Germania, Romania, Turchia) di di Jasmila Zbanic
Premio Lux del Pubblico Europeo: Collective (Romania, Lussemburgo) di Alexander Nanau
Un altro giro (Danimarca, Olanda, Svezia) di Thomas Vinterberg
Corpus Christi (Polonia, Francia) di Jan Komasa
Premio alla carriera: Marta Mészáros (Ungheria)