Guido Cagnacci fu un grande esponente del barocco italiano nel diciassettesimo secolo. Nato nel 1601 a Santarcangelo di Romagna, l’artista si formò a Bologna ed a Roma per poi  lavorare a Venezia verso la metà del secolo, per finire la propria carriera a Vienna, dove morirà nel 1662.
La  vita di Cagnacci fu caratterizzata da diverse avventure amorose ai limiti delle convezioni sociali dell’epoca (degna di nota è la sua fuga con la giovane ricca vedova Teodora Stivini), che determinarono una non positiva reputazione per l’artista sia tra i suoi contemporanei che fra i suoi posteri. D’altronde, la passione amorosa e la carica erotica sono due tra i più potenti caratteri dell’opera dell’artista romagnolo. Sebbene Cagnacci abbia rappresentato prevalentemente scene di contenuto religioso, l’erotismo dei suoi personaggi era constante, prepotente ed affascinate.
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Solo nella seconda parte del Novecento il talento dell’artista è stato riconosciuto, soprattutto in ambito nazionale, con quatto importanti mostre in Romagna, due negli anni Cinquanta e due negli ultimi vent’anni. Ma anche all’estero Cagnacci ha da qualche decennio cominciato a suscitare interesse. E da poche settimane una delle sue più importanti opere è in mostra alla Frick Collection di New York grazie ad un prestito del Norton Simon Museum. Stiamo parlando della Maddalena Penitente una delle sole quattro opere dell’artista presenti negli Stati Uniti (da ricordare la stupenda Cleopatra esposta al Metropolitan). L’opera fu acquisita da Norton Simon nel 1982 e ceduta dagli inglesi Betnick, famiglia che ne manteneva il possesso sin dal 1711.
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La scena dipinta mostra il momento in cui Maria Maddalena decide di abbandonare la sua vita di peccatrice per convertirsi alla fede nel Cristo. Prona al suolo, quasi completamente nuda, con vestiti e gioielli sparsi accanto a lei, Maria è consolata dalla sorella Marta che le siede accanto. La scena si completa con altre quattro figure sullo sfondo: da una parte due servitori che abbandonano la camera, dall’altra un diavolo volante scacciato dai poderosi gesti d’un angelo imperante. Queste ultime due figure rimandano allo scontro interno della protagonista, nella cui anima la virtù ha finalmente scacciato il vizio grazie alla conversione al cristianesimo. E’ qui che la particolarità del Cagnacci si ripresenta. Sebbene la Maddalena abbia abbandonato il peccato, ella viene rappresentata in tutto il suo fascino erotico, come se fosse quasi impossibile dissociare la nuova vocazione dell’anima dalla passione del corpo.
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La teatralità della scena è tanto sublime quanto curata è l’attenzione per i dettagli, la disposizione dei corpi e degli oggetti. Basti osservare le scarpe, i gioielli ed i vestiti sparsi al suolo per apprezzare il talento dell’artista. Cagnacci ricevette diverse critiche da alcuni suoi contemporanei, i quali sostenevano che l’artista non fosse capace di rappresentare figure intere; osservazioni facilmente smentite dall’opera qui in esame.
La Maddalena fu realizzata all’inizio degli anni Sessanta del Seicento per l’imperatore austriaco Leopoldo I. Tuttavia, è possibile rintracciare l’opera in Italia già nel 1665 come pezzo della collezione del duca di Mantova Carlo II Gonzaga. Dal 1711 l’Inghilterra divenne sede del quadro in possesso della famiglia Bentinck sino al 1981.
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La vita e l’opera di Cagnacci sono state presentate da Fabrizio Morelli e Xavier F Solomon nel libro The Art of Guido Cagnacci, unica opera sull’artista romagnolo pubblicata in inglese negli ultimi decenni. Il libro costituisce un ottimo lavoro di ricerca che coniuga le informazioni biografiche dell’artista alle sue opere, permettendo un’efficace fruizione e comprensione di queste stupende tracce d’arte barocca italiana del Seicento.

Dettagli

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Dove e quando

Evento: Cagnacci’s “Repentant Magdalene”: An Italian Baroque Masterpiece from the Norton Simon Museum

Indirizzo:
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Fino al: 22 Gennaio, 2017