La Pasqua è alle porte: la festa per eccellenza della cristianità giunge, come orami da più di due millenni, contemporaneamente con  l’arrivo della primavera. Se la primavera segna in modo inesorabile la fine del periodo freddo e  buio dell’inverno, per i cristiani la Pasqua rappresenta il momento del passaggio dalla morte alla vita del Cristo, il figlio di Dio fatto uomo per la salvezza dell’umanità.
Per gli ebrei la Pasqua era la festa della liberazione dall’Egitto grazie a Mosè  ed era chiamata Pasqua di liberazione, solo con l’avvento di Cristo e della sua morte e rinascita diventa, per i cristiani, la Pasqua di resurrezione.
Le vicende della vita di Cristo sono state narrate, in modo ampio e dettagliato, dai quattro evangelisti, in particolare gli  ultimi tre giorni della sua vita. Questa ampia documentazione tramandata dalle sacre scritture e l’importanza delle vicende della vita di Cristo scritte nei vangeli sono stati  fonte inesauribile di ispirazione per l’arte occidentale.  Tutta la vita di Gesù è stata rappresentata  nel corso dei secoli attraverso le opere d’arte,  ma vi  sono alcuni episodi che hanno ispirato maggiormente gli artisti, probabilmente a causa della committenza o semplicemente perché ritenuti più pregnanti: la Crocefissione, la Deposizione dalla Croce, la Pietà, la Resurrezione. In questo breve testo abbiamo affrontato, in modo sintetico  due episodi in particolate: la Deposizione dalla croce e la Pietà. Anche se questa ultima non trova riscontro nei vangeli, non risulta infatti essere mai citata in nessuno dei quattro evangelisti, la scena di Maria con in grembo Gesù morto ha avuto una tale fortuna da lasciare,  nel corso dei secoli, esempi tra i più alti nella rappresentazione artistica occidentale.
I due episodi, inoltre, ci sono sembrati quelli più poetici poiché descrivono il momento in cui avviene il primo contatto fisico tra il Cristo, oramai morto, e i suoi cari: i discepoli, le pie donne e Maria.
Se per il periodo tardo antico e per quello altomedievale non sono quasi per nulla rimaste testimonianze artistiche, pare infatti che fosse proibito descrivere con immagini le scene della vita di Cristo, è dal XII secolo che cominciano ad apparire le prime opere rilevanti con questi episodi.
Uno dei primi e dei  più importanti lavori è la struggente Deposizione dalla Croce di Benedetto Antelami, un rilievo in marmo eseguito nel 1178 per la Cattedrale di Parma
1 benedetto antelami deposizione dalla croce 1178 cattedrale parma.
Capolavoro della scultura gotica nella transizione tra le severe forme di Wiligelmo a modi più sciolti e naturalistici, la prima opera sopravvissuta che risulta datata e firmata dall’artista. La scena è contenuta in una cornice decorata formata da viticci, la cui fonte è certamente il Vangelo di Giovanni, raffigura il momento nel quale il corpo di Cristo viene calato dalla croce, con i soldati romani che maneggiano  la sua veste.  Al centro della composizione si trova la figura inerte di Cristo, piegata verso sinistra, sorretta da Giuseppe di Arimatea. Un braccio di Gesù è sorretto dalla Vergine e dall’arcangelo Gabriele. Dietro stanno l’Ecclesia vincente che tiene lo stendardo crociato sventolante e il calice col sangue di Gesù, san Giovanni nel gesto del dolore, Maria Maddalena, e infine Maria di Giacomo e Maria Salomè con la mano aperta accostata al petto. Sulla desta Nicodemo, su una scala, toglie il secondo chiodo. Seguono la Sinagoga, personificazione del mondo ebraico, cui l’arcangelo Raffaele fa chinare il capo in segno di sconfitta. Accanto ad essa un centurione armato di spada seguito da cinque militari,  in primo piano infine due uomini imberbi e due barbati, seduti su sgabelli, dispiegano verso chi osserva la veste di Cristo, indecisi se tagliare la stoffa o meno col coltello, se la giocano intanto a dadi.
Se il superbo bassorilievo dell’Antelami  risente stilisticamente  del periodo di transizione tra l’arte romanica e quella gotica, è con la Deposizione di Pietro Lorenzetti della basilica inferiore di San Francesco d’Assisi che possiamo ammirare la rivoluzione della pittura toscana nell’arte europea. 
2 pietro lorenzetti deposizione dalla croce 1310-1319 basilica inferiore assisi
L’autore vi lavora intorno agli anni venti del XIV secolo. La scena con la deposizione è la prima sulla parete di fondo è una delle più celebri del ciclo. Tutti i personaggi sono a sinistra mentre  a destra la croce è  nuda. A destra, Nicodemo, con le tenaglie, è ancora impegnato a staccare il chiodo dai piedi di Gesù, assistito da Giovanni apostolo che regge le gambe del Cristo. La Maddalena bacia i piedi insanguinati e col mantello rosso crea  una figura solida di stampo giottesco. Struggente è infine il  realismo con cui è descritto il corpo di Gesù, scarno e drammatico nella sua posa mentre Maria accarezza i capelli biondi del figlio  assistita da due delle Marie.
Bello di una bellezza surreale è il Cristo in Pietà e un Angelo di Antonello da Messina
3 antonello da messina cristo in pieta e angelo 1476-1478 museo prado madrid
Databile al 1476-1478 circa, il dipinto è conservato nel Museo del Prado di Madrid ed è stato eseguito probabilmente per un committente privato dopo il rientro dell’artista a Messina. La scena non trova riscontro in nessun passo dei vangeli e rappresenta il Cristo mostrato al mondo da un angelo addolorato. Introno al corpo del Cristo un teschio simboleggia la morte mentre sullo sfondo un lussureggiante paesaggio  preannuncia la resurrezione.  Nel  volto del Cristo la bocca è aperta, la barba è folta mentre un lunga chioma riccia cade fino alle spalle. Il corpo pallido e cadaverico è macchiato dalla ferita sanguinante del costato. 
Non possiamo, quando si parla di Pietà , non fare un accenno a quella che forse è la più famosa e ammirata di tutti i tempi: La Pietà di Michelangelo custodita in San Pietro in Vaticano.
4 michelangelo buonarroti pieta vaticana 1497-1499 basilica san pietro
La bibliografia sulla scultura è immensa e poco si può aggiungere rispetto a ciò che è stato scritto nel corso dei secoli. Forse potremmo ricordare che la scultura è stata eseguita da Michelangelo quando era poco più che ventenne, che è l’unica opera firmata dall’artista e che la posa del braccio cadente del Cristo è  una delle più imitate nella storia.
Eccentrica, elegante e superba nella sua elaborata composizione è la Deposizione del Pontormo custodita nella Cappella Capponi in santa Felicita a Firenze
5 pontormo deposizione 1526-1528 circa chiesa santa felicita firenze
Se osserviamo attentamente la composizione non si tratta effettivamente di una Deposizione, manca infatti la croce alle spalle del gruppo. E’ probabile che sia rappresentato il trasporto o il compianto del Cristo; la stessa figura di Maria è separata dal figlio e avvolta da un abbondante abito azzurro mentre il corpo di Gesù morto  è sorretto da Angeli con lo sguardo rivolto verso lo spettatore. Si racconta che Il Pontormo abbia lavorato al dipinto, così come alla decorazione della cappella, in gran segreto, facendo costruire intorno ad essa una protezione lignea e che al completamento della decorazione,  nel 1528, abbia suscitato scalpore e  grande meraviglia in tutta Firenze.
Concludiamo questo nostro viaggio tra i capolavori dell’arte italiana  dovendo purtroppo tralasciare opere come Il Cristo sorretto dagli Angeli di Giovanni Bellini custodito a Rimini, La Deposizione di Cristo del Mantegna di Brera, La Pietà di Cosmè Tura del Louvre e La Deposizione di Rosso Fiorentino di Volterra. Ci soffermiamo invece su uno dei massimi capolavori di tutti i tempi: La Deposizione del Caravaggio della Pinacoteca Vaticana
6 caravaggio la deposizione di cristo 1602-04 pinacoteca vaticana citta del vaticano
L’opera nella sua semplice e monumentale composizione è la summa perfetta tra  classicismo michelangiolesco – la scultorea drammatica anatomia di Cristo rimanda alla Pietà Vaticana – e il naturalismo tipico del maestro lombardo, riscontrabile nella raffigurazione dei personaggi che stanno per seppellire il corpo del Cristo morto.  L’opera, probabilmente l’ultima del soggiorno romano del Caravaggio,  descrive in modo tragico  il dramma di un uomo venuto al mondo per volere del padre per salvare, con il suo sacrificio, l’umanità ma che è destinato, a breve,  alla sua Pasqua di resurrezione.

Dettagli

Michelangelo Buonarroti, Pietà vaticana, marmo,1497-1499 Basilica di San Pietro in Vaticano. (particolare) Benedetto Antelami, Deposizione dalla Croce, marmo, 1178 . Cattedrale, Parma. Pietro Lorenzetti, Deposizione dalla Croce, affresco, 1310-1319 .Basilica inferiore di San Francesco, Assisi. Antonello da Messina, Cristo in pietà e un angelo, olio su tavola, 1476-1478.Museo del Prado, Madrid. Michelangelo Buonarroti, Pietà vaticana, marmo,1497-1499 Basilica di San Pietro in Vaticano. Pontormo, Deposizione, olio su tavola 1526-1528 circa. Chiesa di Santa Felicita, Firenze. Caravaggio, La Deposizione di Cristo, olio su tela, 1602-04. Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano